Ad un passo dalla vittoria, ma con la prima doppietta della stagione sul podio finale: questo il bilancio conclusivo della spedizione di Hyundai Motorsport al Rally di Croazia, terzo round del WRC 2022 e debutto per le nuove Rally1 ibride su asfalto. A sfiorare l’impresa Ott Tanak, mentre l’altro capitano Thierry Neuville ha dovuto fare i conti con la sfortuna di subire delle noie meccaniche, salvando comunque il podio alle spalle del compagno di squadra.
Tanak sul filo della vittoria in Croazia
Partendo dall’estone, la sua prima giornata è scivolata più o meno tranquilla, a parte una foratura (ed è stato purtroppo in ottima compagna, visto che parliamo di un imprevisto sin troppo frequente tra gli equipaggi in questo fine settimana) e qualche problema con l’ibrido, ma fortunatamente in questo caso non ai livelli parossistici del precedente Rally di Svezia, dove il pilota dovette ritirarsi nonostante il resto della i20 N Rally1 funzionasse. Nella seconda giornata Tanak ha iniziato ad imprimere maggiormente la sua pressione al leader della corsa Kalle Rovanpera, con un distacco arrivato ad un minimo di meno venti secondi mentre quest’ultimo subiva anch’egli una foratura. Ma è nell’ultima tappa domenicale che il pilota di Hyundai è arrivato a sopravanzare il rivale, portandosi in testa nella penultima prova speciale grazie ad una scelta azzardata ma al tempo stesso azzeccata in termini di gomme, le Pirelli Cinturato da bagnato che si sono rivelate utili nella PS19 colpita dalla pioggia. Tuttavia, nella Power Stage finale Rovanpera ha spinto al massimo riprendendosi il vertice e la vittoria finale, riassorbendo il ritardo di 1,4 secondi da Tanak per infliggergli 4,3 secondi di distacco, il più ridotto della top ten del Rally di Croazia 2022.
“Ma ci manca ancora la prestazione al livello degli avversari”
Ma per l’estone questa gara ha significato un deciso cambio di passo dopo le prestazioni opache degli ultimi tempi, soprattutto su un fondo come l’asfalto su cui non ha mai brillato più di tanto con la i20. «Rispetto a dove eravamo venerdì sera, il piazzamento di oggi non è poi così male», ha spiegato il campione WRC 2019. «In effetti, è stato più promettente di quanto potessimo aspettarci in quel momento. Ci mancava il ritmo per competere direttamente con gli altri piloti, ma siamo stati molto intelligenti con le nostre scelte in termini di pneumatici, che sicuramente hanno funzionato bene. Eravamo sempre con le gomme giuste al momento giusto, anche rispetto ad altri. Alla fine, Kalle ha messo a segno la prestazione su cui noi invece abbiamo difettato – sferza alla fine la squadra Tanak -, ed è questa l’aspetto su cui dobbiamo concentrarci e che dobbiamo sistemare. Vediamo cosa ci porteranno i prossimi rally: il prossimo mese correremo su terra [dal 19 al 22 maggio al Rally di Portogallo, ndr], che sarà un discorso completamente diverso».
Neuville strappa il podio dopo alterne (s)fortune
Neuville è l’altra metà di Hyundai sul podio, conquistando un terzo posto che è l’ennesimo mezzo miracolo di questo pilota belga spesso in lotta con la sua Rally1 ibrida. In questo caso i propositi di vittoria sono andati a farsi benedire durante il tratto di trasferimento di metà giornata nella prima tappa di venerdì, quando un guasto all’alternatore della i20 ha costretto lui e il navigatore Martijn Wydaeghe a spingere la vettura per ottocento metri per arrivare in tempo al controllo orario. Giunti allo stremo delle forze, i due non hanno potuto far nulla per ricucire il ritardo e scansare quaranta secondi di penalità, a cui poi si è aggiunto pure un ulteriore minuto (e pure una multa da 1.900 euro comminata dai commissari di gara) per aver infranto i limiti di velocità sulle strade pubbliche, dove hanno corso per evitare proprio le penalità in caso di ritardo al controllo orario. La giornata di sabato è stata spesa da Neuville, che da secondo si è ritrovato quarto e con altri dieci secondi di penalità per non essere giunto in tempo al controllo per la PS9 ed altri dieci nella PS17, per cercare di risalire sul podio dove erano presenti in ordine decrescente Rovanpera, Tanak e Craig Breen. Proprio con quest’ultimo si è innescata una lotta per la medaglia di bronzo, andata a Neuville nell’ultima giornata con due minuti e 21 di ritardo dalla vetta (sarebbero stati 21 secondi al netto delle penalizzazioni), ma staccando l’irlandese di M-Sport, quarto, di 46,3 secondi. E c’è da dire che il belga ha evitato di finire malamente nella Power Stage, tradito dalle gomme hard che lo hanno portato a sbattere finendo in testacoda: ma poi il pilota è riuscito a riprendere la marcia.
«Cerchiamo sempre di guardare agli aspetti positivi e possiamo sicuramente essere contenti del terzo posto», sono le parole di Neuville. «Non è stato un weekend senza problemi, considerati anche i due minuti totali di penalità. Sul lato sportivo è stato un evento impegnativo, ma sul lato della guida è stato divertente. Ho avuto una buona sensazione dall’auto, le strade erano bellissime ed è stato divertente. Nonostante i problemi, non ci siamo mai arresi. Abbiamo lottato duramente e alla fine la squadra è stata premiata con un 2-3 sul podio e punti importanti per il campionato Costruttori. Abbiamo migliorato il nostro passo, la i20 N Rally1 è molto più bella da guidare e abbiamo fatto un altro passo avanti. Sono sicuro che ci sarà altro in arrivo, quindi dobbiamo continuare a migliorare per metterci in una posizione migliore per gli eventi futuri».
Il ritiro di Solberg
Decisamente più sfortunato Oliver Solberg, costretto al ritiro nella PS9 a causa della sua vettura andata a fuoco, con le fiamme partite dallo scarico. Equipaggio completato da Elliott Edmondson fortunatamente illeso, ma gara finita per entrambi mentre dalla prossima il loro posto sarà preso da Dani Sordo, nell’ottica dell’alternanza con Solberg sulla terza Hyundai i20 N Rally1. Commentando la sua disavventura, il giovane pilota ha spiegato: «Nella prima prova della giornata abbiamo perso la parte posteriore dell’auto su una curva a sinistra fangosa, su un dosso, e siamo usciti di strada. All’inizio non era così drammatico. Il retrotreno è andato un po’ largo e ho pensato che sarebbe stato uno slittamento normale, ma si è danneggiato e siamo finiti su un albero. Sfortunatamente lo scarico caldo ha causato un incendio nella parte posteriore dell’auto, provocando molti danni. […] Mi dispiace che sia successo, ma fa parte del nostro apprendimento. Questo è stato uno dei rally più difficili che abbia mai fatto, un impegno pazzesco, ma ora abbiamo molta più esperienza per prepararci al meglio per il futuro».
La scelta delle gomme cruciale per il podio Hyundai
Il vicedirettore di Hyundai Motorsport Julien Moncet ha tracciato quindi il bilancio di questa faticosa (per tutti, non solo per loro) trasferta in Croazia: «Una conclusione assolutamente incredibile, dove abbiamo ottenuto un doppio podio, che è molto positivo per noi dopo un inizio di stagione difficile. Abbiamo scommesso sulla scelta delle gomme per i giri di questa mattina, in base alle previsioni meteo che avevamo ricevuto. Guardando indietro, è stata sicuramente la scelta giusta e ci ha permesso di essere saldamente nella lotta per la vittoria nella Power Stage. Ott e Martin hanno fatto un ottimo lavoro questo fine settimana, ma non sono riusciti a respingere l’ultimo assalto di Rovanpera. C’è stato anche un momento drammatico per Thierry e Martijn che hanno gestito bene. Abbiamo faticato a Monte Carlo, abbiamo reagito bene con un secondo posto in Svezia e ora abbiamo un doppio podio, quindi stiamo mostrando miglioramenti. Come squadra vogliamo di più. Continueremo a spingere in questa direzione». Anche perché nella classifica Costruttori del WRC Hyundai Motorsport è attualmente terza a 64 punti dalla vetta occupata da Toyota, mentre in quella Piloti il miglior piazzato è Neuville, a 29 lunghezze dal leader Rovanpera.