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WRC | Fourmaux svela il segreto del suo riscatto al Rally Estonia: il respiro

Al Rally Estonia abbiamo assistito ad un sussulto di riscatto da parte di Adrien Fourmaux, che in questa stagione del WRC 2022 aveva accumulato sino a quella gara quattro ritiri definitivi più uno in corsa (con il rientro in competizione il giorno dopo) su sei appuntamenti disputati.

Fourmaux interrompe la catena di ritiri e disastri

In Estonia invece il francese di M-Sport ha chiuso settimo assoluto, sua seconda top ten centrata nell’attuale stagione dopo il nono posto al Rally di Portogallo e quindi miglior risultato di questo 2022, in cui il giovane pilota ha spesso e volentieri mandato al macero la propria Ford Puma Rally1 (emblematico un sibillino tweet di Chris Ingram, in gara nel WRC2, in cui il campione europeo rally 2019 ha scritto di recente, per poi cancellare: «Certi piloti non capiscono quanto siano privilegiati a correre con una vettura WRC1»).

Fourmaux invece è arrivato sino alla fine del settimo appuntamento del Mondiale Rally con la vettura pressoché integra, sebbene nell’ultima prova speciale (caratterizzata da pioggia e sterrati fangosi) abbia perso il sesto posto facendosi battere di una ventina di secondi in classifica generale da Esapekka Lappi. Ma tutto sommato è andata bene al pilota di M-Sport, che su DirtFish ha svelato un segreto del suo riscatto: il respiro.

“Negli ultimi rally non respiravo bene”

O meglio, una corretta respirazione. Per quanto possa sembrare grottesca la cosa, Fourmaux ha praticamente fatto intendere che nelle scorse gare non gli arrivava abbastanza ossigeno al cervello (in effetti), spiegando: «Mi sono reso conto negli ultimi rally che non respiravo [bene]. Quindi, dopo pochi minuti, quando non hai ossigeno in testa, puoi perdere la concentrazione. È una cosa su cui sto lavorando molto ora, e sembra funzionare».

Il pilota ha preso molto seriamente la cosa, tanto è vero che ha chiesto al navigatore Alexandre Coria di scriverlo pure sulle sue note: «Avevo la parola respirer segnata. Quando arriviamo in un lungo rettilineo e c’è il tempo, mettiamo questa parola nelle note. Quando la sento durante la prova, mi ricordo ed inizio a respirare più profondamente. Anche all’inizio della PS, dove faccio grandi respiri: inspiro ed espiro. Lo faccio negli ultimi tre minuti prima della partenza. E penso che funzioni, perché ritengo di aver commesso meno errori del solito. Vediamo con i prossimi rally in arrivo».

Luca Santoro:
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