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WRC | Fourmaux e il suo Safari Rally: “Dopo aver vinto una prova speciale, punto ad un podio”

Assieme a Takamoto Katsuta che si è preso il primo podio in carriera nel WRC, l’altra rivelazione del Safari Rally appena conclusosi è sicuramente Adrien Fourmaux e, alla pari del rivale giapponese, se vogliamo dirla tutta non solo del round in Kenya ma di questa prima parte del Mondiale.

Due giovani arrembanti che stanno ottenendo ottimi risultati per essere se non dei debuttanti assoluti, almeno ai loro primi impegni concreti e costanti con una World Rally Car. Il francese di M-Sport, in particolare, sta ripagando al meglio la squadra per la fiducia in lui riposta e per consentirgli di affrontare degli appuntamenti del campionato sulla Ford Fiesta WRC, più o meno alternandosi contro il teorico titolare sulla vettura, un Teemu Suninen che invece vede le proprie quotazioni in picchiata.

Il team britannico ha un piccolo capitale per il futuro nelle proprie mani, cresciuto praticamente in casa e con margini di crescita costante: Fourmaux è un corridore da tenere d’occhio, anche se al prossimo Rally Estonia di metà luglio tornerà a bordo della Fiesta Rally2, con la quale l’anno scorso terminò secondo nel WRC2 sugli sterrati baltici. Il transalpino ha concesso subito dopo il Safari una lunga intervista ai colleghi di RallyeSport, con qualche spunto interessante a partire dai commenti post gara. 

Fourmaux spiega come mai ha preso una scorciatoia al Safari

Il pilota guidato alle note da Renaud Jamoul avrebbe concluso il rally africano in quarta posizione, per poi scivolare in quinta (ad un solo decimo di secondo di ritardo dal compagno di squadra Gus Greensmith) per una infrazione all’art.19.2 dei regolamenti sportivi del WRC riscontrata dai Commissari di Gara: come risulta anche dalle camera car che abbiamo visto tutti, nella PS14 l’equipaggio taglia una porzione di percorso, prendendo quella che sembra una scorciatoia. Pur non ribadendo l’irregolarità nella ripetizione successiva della prova,  Fourmaux e Jamoul si sono beccati dieci secondi di penalità a fine Safari, calando di piazzamento.

Il francese ha così spiegato il fattaccio nell’intervista su RallyeSport: «È semplice. Con Renaud, abbiamo guardato molti video delle ultime edizioni di Safari. Nel 2002, ad esempio, Sébastien Loeb ha effettuato un taglio che è stato poi sfruttato da un altro pilota per risparmiare tempo. Non c’era nessuna penalità ed era paragonabile a quello che abbiamo fatto noi. Abbiamo chiesto all’organizzazione prima dell’evento se fosse permesso, e ci è stato detto che se non cambiava molto nel road-book, andava bene. Durante la ricognizione, abbiamo visto questo bel taglio con Renaud. Dopotutto, siamo al Safari, quindi abbiamo pensato che sarebbe stato bello. A volte vai a 5 o 10 metri dal sentiero per evitare cose sulla pista, quindi perché non farlo. Avevamo visto che a sinistra era tutto pulito e non era fuori dal road-book. Agli steward non è piaciuto e la FIA ha richiesto il video a M-Sport. Abbiamo preso una penalità di 10 secondi. Il regolamento era lo stesso del 2002, ma è cambiata la mentalità nel rally. Alla fine avremmo guadagnato circa 5 secondi con questo taglio e perdiamo il 4° posto per 1 decimo. Quindi per me resto quarto assoluto».

Il ruolo cruciale dei navigatori nel Safari

C’è da dire che il Safari non è stato un rally semplice neanche per i navigatori, viste le strade a volte poco tracciate o evidenti, soprattutto nel caso di curve difficili da interpretare da quanto erano camuffate. «Vorrei sottolineare le prestazioni di tutti i navigatori in questo evento, è stato per loro il rally più difficile dell’anno», ha infatti puntualizzato Fourmaux. «C’erano così tante curve invisibili in questo rally, era difficile per loro sentire quel tipo di svolte […]. Mi congratulo con Renaud, è stato molto bravo, va proprio sottolineato. Abbiamo parlato più del del solito in auto e in particolare spesso gli ho dovuto dire di passare alla nota successiva».

“Per me è stato un buon risultato”

Fourmuax si è detto comunque «davvero contento della sua gara» e della strategia «intelligente» adottata per avere continuità e stare alla larga da errori. «Per me è un buon risultato, non ero tentato di attaccare e ho saputo mantenere la mia linea di guida. C’era anche l’accordo con Malcolm [Wilson, capo di M-Sport rimasto nella sede della squadra in Gran Bretagna, ndr] all’inizio, l’obiettivo era arrivare alla fine sapendo che questo rally sarebbe stato ancora in calendario per i prossimi anni [fino al 2026, a quanto risulta, ndr]. Va notato che non ho danneggiato nulla della vettura, nemmeno un componente aerodinamico, nemmeno nei bracci delle sospensioni per esempio. Per il mio terzo round con la vettura WRC e secondo su terra, direi di essere molto contento della mia prestazione, e in particolare di aver ottenuto il mio primo scratch nel WRC, e più in particolare in Kenya. Lo ricorderò per molto tempo!». Fourmaux infatti ha settato una pietra miliare nella propria carriera, vincendo la sua prima prova speciale nel Mondiale, la PS16.

Il pilota loda anche l’atmosfera vissuta in Kenya: «Questo rally è stata una grande esperienza per tutti. È stato pazzesco vedere tutta questa gente sulla strada. Erano decine di migliaia, l’auto a volte era circondata da moltissimi spettatori che volevano un selfie, è stato incredibile. Non ho ancora avuto la possibilità di andare in Argentina o in Messico che sono altri due Paesi dove i rally sono molto popolari, ma sono rimasto davvero stupito da questo mondo».

I prossimi obiettivi di Fourmaux

Assicurando poi una competizione leale e rispettosa con Greensmith («Ci siamo congratulati a vicenda alla fine della gara»), Fourmaux ha poi parlato dei prossimi obiettivi, «chiari nella sua testa»: «Sono andato vicino [alla vittoria in una PS] in Croazia e Portogallo finendo dietro a Ogier, Evans o Neuville, quindi è bello riuscirci per il mio terzo rally con la Fiesta WRC [ma ancora non sa quale sarà la prossima gara a bordo della World Rally Car, ndr]. […]. Dopo questo scratch, il prossimo obiettivo sarà quello di ottenere un podio, poi dopo una vittoria, quindi speriamo numerose vittorie per essere in grado di lottare per un titolo…».

 

Luca Santoro:
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