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    Categorie: Rally

WRC – Evans, “Grande weekend per me ed M-Sport”

La M-Sport può finalmente celebrare in Germania una gara degna del suo nome seppur al di sotto del podio in cui specialmente nelle battute conclusive Hirvonen ed Evans hanno saputo dare spettacolo.

“E’ stato un grande weekend per noi tra la vittoria nella Power Stage e il quarto posto – ha affermato il gallese, 4° – Sinceramente non eravamo neppure troppo lontani da Mikkelsen ma l’obiettivo non era quello di spingere la massimo, solo quello di imparare qualcosa di più sulla macchina e arrivare al traguardo. In generale mi sono molto divertito a guidare anche quando le condizioni si sono dimostrate parecchio insidiose. Positivo aver battuto il mio compagno di squadra. Sono convinto che gli darò ancora filo da torcere quest’anno!”.

“Ho provato a mettere Elfyn sotto pressione nelle ultime speciali però lui non si è fatto spaventare e ha continuato con il suo ritmo – la considerazione del finnico –  Alla fine è andata abbastanza bene, dobbiamo solo lavorare maggiormente sul set-up perché non siamo poi così distanti dagli altri”.

Unico punto negativo il ritiro nell’ultima tappa di Robert Kubica protagonista di un errore nelle fasi iniziali però in seguito in grado di riprenderesi con addirittura due scratch. “Purtroppo la gara è terminata prima del previsto a cuasa di un guasto al cambio bloccato in terza marcia – ha spiegato – Tutto sommato stava procedendo bene, in particolare ero felice della mia guida nel secondo passaggio sulla Panzerplatte che è una prova da specialisti differente da tutte le altre e dei due successi di speciale che fanno piacere”.

“La prestazione di Evans è stata incoraggiante e sorprendente trattandosi di un giovane. Ha dimostrato di essere fortemente determinato, analitico e alla costante ricerca di progresso – ha riferito il boss Malcolm Wilson – Mikko invece  è tornato ad avere uno spirito combattivo.  Avendo concluso con due macchine nella top 5 ora il divario dalla seconda piazza costruttori è solo di dieci lunghezze”.

Chiara Rainis:
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