Il campionato WRC è fermo per il coronavirus, e durante questo stop che si protrarrà sino a luglio (forse) può capitare di tornare a riflettere su cosa non è andato in questo avvio di stagione e agli eventi più controversi. In questo caso ci ha pensato Elfyn Evans a smuovere le acque un po’ piatte di un WRC in pausa.
Le tattiche Hyundai e lo svantaggio di Evans
Il gallese di Toyota Gazoo Racing è voluto ritornare sui fatti del Rally del Messico, concluso dal pilota al quarto posto (cosa che ha comportato la perdita del primato nella classifica piloti, in cui ora si trova ad otto punti di distanza dal leader Sébastien Ogier). Evans durante il weekend si è ritrovato a lottare contro Ott Tanak per il podio, poi conquistato dall’estone di Hyundai. Nella seconda e decisiva giornata di gara però il britannico, già in difficoltà per essere partito per primo sugli sterrati della competizione il giorno prima, sarebbe dovuto scattare quarto: peccato però che l’altro Hyundai, Thierry Neuville, rientrato nel frattempo in gara per la regola del Rally2 dopo il ritiro per un problema elettrico nella PS9 del giorno prima, per ordini di scuderia è partito dietro Evans ma davanti a Tanak, in modo da aiutare il compagno di squadra: altrimenti il belga sarebbe stato il primo ad aprire la strada, davanti a tutti gli altri.
Il gallese così ha scalato un posto, scattando terzo e non quarto, con tutte le difficoltà che avrebbe comportato una posizione di partenza così avanzata quando si corre un evento su terra. L’ex M-Sport non ha voluto alzare polveroni da persona discreta quale è, ma evidentemente i tempi sono maturi per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, in questo caso ai microfoni del sito DirtFish.
Evans: “Nulla contro Hyundai, però…”
«Le regole devono essere rispettate», esordisce Evans. «Non fraintendetemi, non ce l’ho con Hyundai per questo, le regole possono ammettere che queste cose avvengano. Ma ciò non significa che il nostro team farebbe la stessa cosa», la tocca piano il pilota Toyota.
«Sarebbe abbastanza facile risolvere questo problema. Se un pilota ritorna in gara dopo essersi ritirato il giorno precedente e non può iniziare la prova speciale nella posizione che gli è assegnata, allora è abbastanza semplice: vai dietro a tutti i piloti WRC. Se hai avuto un vero problema il primo giorno, per te non dovrebbe essere un dramma la posizione di partenza nelle tappe successive», spiega Evans, riferendosi tra le righe al ritiro di Neuville dopo la noia elettrica alla sua vettura e al ritorno in gara da una posizione stabilita dal suo team.
«Come ho detto, la situazione sarebbe facile da risolvere. Questo genere di cose è al limite di ciò che è giusto. Se guardiamo i tempi, la differenza più grande è stata quando c’erano due vetture tra noi sulla strada». Il team principal Andrea Adamo, che ha applicato una metodologia molto creativa da quando è al comando di Hyundai Motorsport (e che già l’anno scorso ha utilizzato in alcuni appuntamenti questo modus operandi, per ottenere così il miglior risultato dal gioco di squadra), ha liquidato così le critiche: «Conosco le regole e applico quelle ci sono state date».