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WRC | Il weekend più lungo di Citroen al Rally Catalunya, che guarda ormai al 2020

Alla fine la tanto sperata remuntada per Citroen non solo non c’è stata, anzi, al Rally di Catalunya le cose hanno preso una piega tra il dramma ed la farsa: vediamo cosa è successo nel dettaglio.

Ogier saluta il titolo WRC 2019 (e forse Citroen?)

Partiamo dal dramma (sportivo s’intende) che coinvolge entrambi gli equipaggi in gara sulla C3 WRC. Sébastien Ogier e Julien Ingrassia sbarcavano in Spagna con grandi speranze, quelle di poter impedire ad Ott Tanak di chiudere con una gara d’anticipo la lotta per il titolo piloti nel WRC 2019, e far sì che Ogier – secondo in classifica a 28 punti dall’estone, non pochi ma neppure una voragine da colmare – potesse ribaltare la situazione e lanciarsi verso il suo settimo titolo iridato consecutivo.

Non è andata proprio così, perché già nella PS2 il francese si ritrova a che fare con dei problemi all’idroguida del servosterzo, che fa precipitare l’equipaggio dal primo posto al quindicesimo, diventato poi ventottesimo nella prova speciale successiva. Un po’ come avvenuto quest’anno nello sfortunatissimo Rally Italia Sardegna, ad Ogier non resta altro che cercare di portare la vettura sino in fondo, sfruttando l’occasione per testare la C3 WRC su asfalto per ottenere dei feedback per il futuro, ma questa volta la situazione era ancora più disperata visto che le chance di potersi rimettere in corsa per il titolo, vista anche la posizione dei suoi diretti avversari, erano ormai spente. Infatti Ott Tanak e Martin Järveoja hanno poi vinto il titolo WRC 2019, con Citroen che chiude l’annata nel Mondiale Rally con un pugno di mosche: svanite da alcuni appuntamenti le possibilità di lottare per l’iride nei costruttori, era rimasto giusto quello piloti con Ogier.

«Chiaramente, questo non era il risultato che speravamo di ottenere in questo round» dichiara un affranto Ogier, ottavo finale in Catalogna e conscio di aver perso l’occasione già dalla prima, tostissima giornata. «Eravamo determinati a combattere fino alla fine, ma sfortunatamente, era tutto finito per noi all’inizio del fine settimana. Dopo il problema di venerdì, inevitabilmente il nostro i livelli di adrenalina e motivazione non sono mai stati gli stessi, ma abbiamo fatto quello che potevamo per essere il più professionali possibile, per lavorare sul set-up dell’asfalto dell’auto e provare comunque a spingere forte. Congratulazioni a Ott e Martin per aver meritatamente vinto il titolo. Lo hanno fatto con stile».

Nulla da fare per Lappi, costretto al ritiro

Pure Esapekka Lappi e Janne Ferm hanno subito una disfatta che non provavano da tempo: quinti dopo la PS2 e lanciati con buone prestazioni, i due hanno poi dovuto sventolare bandiera bianca per un problema al motore che li ha spinti al ritiro nella PS5, il primo dopo quello subito in Portogallo quest’anno. Praticamente non sono mai stati in gara per quasi tutto il weekend. «Sono deluso dal fatto che il mio rally sia terminato prematuramente – dichiara Lappi – soprattutto perché mi ero goduto un giro di apertura abbastanza solido e coerente fino a quel punto, in termini di ritmo. I divari erano stretti e noi eravamo pronti per la lotta, perché mi sentivo a mio agio con la mia C3 WRC. Non vedevo l’ora di vedere quanti progressi avessimo compiuto sull’asfalto e i tempi stabiliti da Sébastien e Julien suggeriscono che ci siamo decisamente spostati nella giusta direzione. Non vedo l’ora che arrivi l’Australia per finire la stagione al massimo con il miglior risultato possibile».

Se non altro, le consolazioni per Citroen sono arrivati dalla classe R5, dove Mads Ostberg ha vinto nel WRC2 Pro (ma, visto che Ogier non può più lottare per il Mondiale Piloti, difficilmente verrà chiamato dal team a bordo della WRC per supportare il francese al Rally Australia, come è trapelato in questi giorni), oltre a classificarsi nono assoluto. Decimo invece Eric Camilli, autore di un’ottima prestazione con la C3 R5 nel WRC2 dei privati, vinto dal francese in Catalogna.

Rientra la polemica della moglie di Ogier

Abbiamo parlato del dramma, passiamo alla farsa, ovvero al tweet al vetriolo della moglie di Ogier, Andrea Kaiser, che ha sparato a zero contro Citroen (ne abbiamo parlato qui, con tanto di screenshot del post incriminato). Tweet poi cancellato, momenti supponiamo di nervosismo in squadra in quel della Catalogna, per poi arrivare al messaggio di fair-play della stessa Kaiser che concede in maniera elegante e scherzosa l’onore delle armi a Ott Tanak (ed anche a Toyota Gazoo Racing, con la quale si complimenta: qualche voce maliziosa nei giorni scorsi ha parlato di un clamoroso approdo di Ogier nel team di Mäkinen nel suo ultimo anno nel WRC. Il fatto che Tanak potrebbe aver firmato per correre con Hyundai dal 2020 aprirebbe in effetti scenari inediti nel mercato piloti).

Budar traccia il futuro di Citroen nel WRC

Ma veniamo all’analisi del weekend fatta da Pierre Budar, team principal di Citroen Total WRC: «Questo fine settimana non siamo semplicemente andati sufficientemente bene come squadra. Dovremo lavorare ancora di più per migliorare le nostre prestazioni se vogliamo avere la possibilità di sfidare per conquistare un titolo l’anno prossimo. La sfida che ci siamo posti all’inizio del 2019, con due nuovi membri dell’equipaggio e un team tecnico significativamente revisionato, è stata difficile da affrontare contro i team consolidati con piloti che hanno già avuto esperienza con le loro auto. Questo è anche il motivo per cui il progetto è stato un esercizio a lungo termine sin dall’inizio».

Guardando indietro, Budar traccia un primo bilancio: «Siamo partiti alla grande a Monte-Carlo, dove Sébastien e Julien sono sempre formidabili, per poi dare seguito alla vittoria in Messico, dove Citroën è sempre riuscita a gestire molto bene il caldo e l’altitudine. Forse dopo, la relativa inesperienza del team nel lavorare insieme ha ostacolato un po’ i nostri progressi. Tutti dovevano ambientarsi nel migliore dei modi e concordare la direzione del viaggio. Probabilmente non siamo riusciti a ottenere il massimo possibile dall’esperienza della squadra sull’asfalto, dove chiaramente mancava il ritmo in Corsica e Germania», annota l’ex pilota parlando del punto debole della C3 WRC, ovvero il fondo cementato.

La stagione è ormai andata, e quindi a Citroen non resta che iniziare a lavorare sin da subito per quella successiva (dove verranno confermate solo due vetture, come quest’anno) a partire dal prossimo Rally Australia del 14-17 novembre, evento di chiusura del WRC 2019. «In molti modi, la stagione 2020 è già iniziata per noi poiché stiamo già lavorando in diverse aree per migliorare l’auto per il prossimo anno, a partire dal primo evento della stagione. Tutti i nostri team di sviluppo sono pronti all’azione in modo da essere in grado di essere al meglio nel round di apertura. Abbiamo in programma un ricco programma di test, che possiamo anche espandere se necessario», rivela Budar. E conclude: «Spero che il 2020 ci permetterà di raccogliere i frutti di tutto il duro lavoro che abbiamo svolto quest’anno. Faremo sicuramente tutto il possibile per farlo. Siamo tutti amaramente delusi questo fine settimana, anche in sofferenza, soprattutto perché tutti hanno lavorato sodo in queste ultime settimane intense. Ma restiamo uniti e impareremo da questa delusione. Insieme, continueremo a crescere e torneremo più forti che mai».

Luca Santoro:
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