Il biennio 2020-2021 potrebbe costare un ridimensionamento nel WRC, tra calendari rivisti al ribasso e team in difficoltà. In quest’ultimo caso parliamo di riduzioni dei budget a disposizione e difficoltà economiche nell’affrontare i costi di una intera stagione. La conseguenza è che il Mondiale Rally rischia di impoverirsi e vedere sempre meno team, ufficiali e non, disposti a correre nel campionato.
L’idea di Adamo: “Torniamo al passato con le partecipazioni scaglionate dei team”
Urgono idee per salvare la situazione, e perciò ecco che si fa avanti Andrea Adamo con la sua proposta. Il team principal di Hyundai Motorsport sostiene che una soluzione potrebbe venire dal passato, ovvero tornare alla consuetudine dell’ingresso a fasi dei team nel WRC. «Penso che per consentire l’ingresso di nuovi team, si potrebbe fare in modo che ci entrino passo dopo passo, come ai vecchi tempi. Non sarebbero quindi obbligati dalla prima gara a partecipare a tutti gli eventi. Magari consentendo loro di parteciparvi passo dopo passo all’interno di un piano di due o tre anni, e vedere quindi come gestire i loro punteggi e tutto questo genere di cose», propone Adamo sulle pagine di DirtFish. Insomma, dilazionare le partecipazioni al campionato WRC come si faceva almeno sino ai primi anni 2000: l’ultima volta avvenne nel 2007, quando il Suzuki WRT si presentò soltanto nel quart’ultimo round del Mondiale (in occasione del Tour De Corse) con la SX4 WRC con a bordo Nicolas Bernardi, per poi replicare nel round conclusivo del Rally del Galles (ma al volante ci fu in quella occasione Sebastian Lindholm). Nella stagione successiva Suzuki WRT partecipò invece a tutti gli appuntamenti del campionato. Anche il Gruppo PSA sfruttò questa consuetudine, con l’esordo della Citroen Xsara T4 nel 2001 ma solo in alcuni round, stesso dicasi l’anno dopo (e poi arrivò l’epopea d’oro dei titoli mondiali).
Il punto di vista di Tommi Makinen
«Forse adesso, in una situazione con così tanti rally per cui bisogna vedere se rimarranno in futuro, obbligare [i team] dalla primissima gara per poi fare tutto il campionato potrebbe essere un po’ complicato. Per fare un esempio, ricordiamo tutti cosa ha fatto Citroen quando hanno iniziato nel 2001, nel 2002 e poi nel 2003 hanno vinto il campionato del mondo. Quindi potrebbe essere un’idea lasciare che qualcuno non metta tutti i suoi soldi sul tavolo in una volta sola», conclude la sua disamina Adamo. Una proposta che ha visto una mezza apertura da parte del collega di Toyota Gazoo Racing, Tommi Mäkinen, che però spiega: «Sappiamo tutti quanto sia costoso e che c’è gran numero di rally, 14 round e con in programma magari di farne di più. È costoso in qualunque maniera la affrontiamo. Al momento è abbastanza difficile per i privati partecipare al Mondiale. Certamente possono farlo,ma forse servirebbero alcuni cambiamenti in più in quel frangente per rendere più semplice finanche l’omologazione e la produzione dell’auto per i privati».