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WRC | Adamo (Hyundai) lancia l’allarme sui costi del prossimo campionato

La situazione di stallo che sta vivendo il WRC potrebbe avere degli effetti nell’immediato futuro: ne è convinto il team principal di Hyundai Motorsport, ovvero Andrea Adamo, preoccupato per le ripercussioni di questa pausa dettata dall’emergenza coronavirus soprattutto per i budget a disposizione dei team.

Adamo: “Il 2021 sarà una stagione ancora più critica”

Tre appuntamenti di fila del Mondiale Rally sono già stati rinviati a data da destinarsi, il ritorno a luglio con il Safari in Kenya è molto in dubbio, resterebbe quindi la speranza di riprendere la normalità da agosto con il Rally di Finlandia: una situazione che secondo Adamo potrebbe riverberarsi in tutta la sua criticità nella stagione successiva, come ha ammesso intervistato dal giornalista belga Eric Dupain.

Secondo il team principal, «il 2021 sarà ancora più critico», con i budget a disposizione delle squadre impegnate nel WRC che non sarà paragonabile a quello attuale; di conseguenza, avanza la proposta di istituire dei regolamenti tecnici per la prossima stagione che mirino a contenere i costi. Difficile, a suo dire, che tutti i team possano affrontare un calendario di quattordici appuntamenti come quello 2020 (a dire il vero, sono diventati tredici già prima della partenza del campionato, visto il forfait del Rally del Cile), considerati anche i costi per trasferte ad ampio raggio. Adamo ha inoltre sostenuto come il collega a capo di M-Sport, Malcom Wilson, si trovi sulla stessa lunghezza d’onda (ma non ha menzionato Tommi Mäkinen di Toyota Gazoo Racing, diretti rivali di Hyundai per il titolo costruttori a differenza del team di Cockermouth).

«Non posso dire ai nostri dipendenti che non possiamo più permetterci il motorsport», ha concluso Adamo, per il quale i team, il Promoter del WRC e la FIA debbano approfittare del momento per fare le scelte più opportune. Nel frattempo le squadre sono impegnate anche sul fronte del futuro ibrido, visto che è stato ufficializzato il fornitore dei propulsori e delle batterie (Compact Dynamics), messe a disposizione presumibilmente in estate, mentre a fine anno arriveranno il resto delle altre parti (impianto di trasmissione, sospensioni e via dicendo) per poi iniziare da gennaio i test con le vetture che vedremo dal 2022 (basate però sull’attuale Global Race Engine). C’è però ancora da lavorare per limare i dettagli e mettere d’accordo i team sulle nuove regolamentazioni, in un momento però in cui ogni tipo di riunione deve essere fatto da remoto.

WRC 2022, le difficoltà nel limare i dettagli da remoto

Tom Fowler, direttore tecnico di Toyota Gazoo Racing, l’ha fatto presente sulle pagine di DirtFish: «Spesso si è visto in svariati progetti come a volte sia necessario fare lo sforzo di salire su un aereo, o prendere un’auto per andare fisicamente nel posto e passare un po’ di tempo per far funzionare le cose». Se non si riuscisse a trovare un accordo, Hyundai da una parte e Ford dall’altra, l’inedito asse contrapposto a Toyota, potrebbero non garantire la loro presenza nel futuro del WRC, che per entrambi deve essere ibrido.

«La cooperazione è buona tra le squadre – ha proseguito Fowler – vogliamo tutti la stessa cosa, vogliamo che lo sport vada avanti, ma allo stesso tempo tutti noi abbiamo le nostre priorità, che siano guidate tecnicamente o da esigenze di marketing, o qualunque altra cosa possa essere. Abbiamo tutti esigenze leggermente diverse e può essere difficile bilanciare un quadro più ampio, tra come il campionato debba andare avanti con ciò che stiamo cercando a livello individuale. Dobbiamo lavorare insieme. Qualsiasi attività di lobbying deve essere svolta in gruppo per garantire la presenza di concorrenti nel WRC».

Luca Santoro:
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