La FIA ha fissato alcuni punti fermi per il futuro prossimo del WRC attraverso le deliberazioni del Consiglio Mondiale del Motorsport. Anzitutto, tanto tuonò che alla fine piovve: i primi test per le vetture ibride Rally1 che si rifaranno ai nuovi regolamenti del WRC 2022 non si terranno più il prossimo gennaio, ma un mese dopo.
WRC 2022: slittano i primi test, definita la potenza dell’unità ibrida
A febbraio 2021 quindi i team inizieranno a provare le nuove vetture con l’unità fornita da Compact Dynamics, come spiega un comunicato ufficiale diramato dalla FIA: «I test dei prototipi di sviluppo delle vetture Rally1 dovrebbero iniziare nel febbraio 2021». Viene specificato inoltre che le vetture «saranno caratterizzate da un sistema ibrido da 100 kilowatt dispiegabile durante la prova speciale o progettato per alimentare l’auto nelle sezioni stradali»: il sistema sostenibile quindi si potrebbe utilizzare nel mezzo delle PS, magari in tratti specifici, o durante i trasferimenti o le prove cittadine. «I regolamenti tecnici finali Rally1 approvati dal Concilio Mondiale del Motorsport FIA forniranno dettagli su ulteriori caratteristiche di sicurezza che saranno incorporate nelle vetture che gareggiano nel livello più alto del FIA World Rally Championship dal 2022», prosegue il comunicato.
Potenziata la sicurezza delle Rally1, ridotti i motori utilizzabili per stagione
Anzitutto, come si nota abbiamo una certezza per quanto riguarda la potenza dell’unità ibrida, che come abbiamo visto sarà di 100 kW; inoltre le vetture monteranno un ulteriore roll bar che possa potenziare la cella di sicurezza, rendendola decisamente meno deformabile nella malaugurata ipotesi di impatto laterale. Inoltre, ai fini della riduzione dei costi, già dal WRC 2021 i motori utilizzabili, le cui specifiche tecniche sono congelate sino al 2026, saranno due in tutta la stagione per ogni equipaggio, e non più tre come avviene attualmente. In pratica in via ideale un singolo motore dovrebbe essere sfruttato per sei appuntamenti del WRC 2021, che ne conterà in tutto dodici. Il Consiglio Mondiale inoltre ha deliberato, sempre per semplificare e abbassare i costi, che dal prossimo anno non si useranno più le valvole d’aria fresca nei sistemi anti-lag.
L’ibrido sbarca anche nelle Rally2
Tornando invece al WRC 2022 e al slittamento di un mese dei primi test, è probabile che in questo ritardo pesino le incertezze di qualche team riguardo l’unità ibrida fornita in via esclusiva da Compact Dynamics; in ogni caso il direttore Rally FIA Yves Matton assicura che la transizione ibrida procede per tappe serrate, e coinvolgerà anche le Rally2, ovvero le vecchie R5, che monteranno un sistema di avviamento a bassa tensione di 48 volt, capace di offrire 10 cv in più alle auto. In questo caso, l’allargamento dell’ibrido anche alle vetture un gradino sotto le Rally1 dovrebbe entrare a regime dalla stagione 2023. «Per quanto riguarda il futuro, la chiave sta negli elementi della filosofia Rally1: primo, tecnologia ibrida e sostenibile; secondo, miglioramento della sicurezza e terzo, riduzione dei costi», elenca Matton le stelle polari di quello che sarà il WRC del futuro. «Queste cose sono ancora più importanti adesso rispetto a quando abbiamo iniziato a sviluppare queste regole due anni fa. L’introduzione della vettura ibrida è stata la chiave per garantire l’impegno dei costruttori per il 2022 e quindi non è stato possibile considerare di posticipare l’introduzione di questa tecnologia nel Campionato del Mondo Rally. Dovremmo essere in grado di comunicare di più su questo nel prossimo futuro».