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WRC | Il dibattito sui nuovi regolamenti 2022: i piloti dicono la loro sul Power Boost delle nuove vetture rally ibride

Se c’è un pilota che rimane alquanto scettico sulla nuova era delle regolamentazioni tecniche nel WRC, a regime dal 2022, quello è Thierry Neuville. Già estremamente critico sull’idea di rendere le attuale World Rally Car Plus simili alle R5 (poi alla fine si è deciso di mantenere il Global Race Engine, pur con un cambio a cinque rapporti di velocità e il depennamento del differenziale centrale) per contenere i costi, il belga di Hyundai Motorsport è ritornato alla carica.

Il power boost nelle auto rally ibride dal WRC 2022: i dubbi di Thierry Neuville

Questa volta l’attuale terzo classificato nel WRC 2020 prende di mira l’unità ibrida e il suo power boost da 100 cavalli di potenza in più, che al momento non è chiaro come e quando potrà essere utilizzato: anche nelle prove cittadine (sperando che nel 2022 si possano fare, e che il Covid sia ormai un lontano ricordo)? O in generale durante alcuni tratti specifici delle altre prove speciali, come una sorta di Attack Mode della Formula E? Insomma, al momento la FIA non ha ancora sciolto la riserva. Ed intanto Neuville ammette ai microfoni di DirtFish che all’interno del team Hyundai si è parlato dell’argomento: «Durante il nostro test in Finlandia [svoltosi lo scorso giugno, ndr], ho promesso all’ingegnere che se mi avessero dato 100 cv in più nella prova che stavo guidando quel giorno, non ci sarebbe stato modo per me di usarlo, [perché] non c’è tratto dove possa sfruttare 100 cv in più». Secondo il belga, insomma, la potenza extra è un’arma a doppio taglio, difficile da usare durante una PS. «Ma ci sono molte discussioni in corso su questo sistema, penso che nulla sia abbastanza chiaro per il momento», ha aggiunto.

L’apertura di Teemu Suninen sul power boost

Sempre DirtFish ha riportato il parere, decisamente meno scettico sull’argomento, di Teemu Suninen. Come spiega il pilota di M-Sport, circostanziando con esempi: «In Finlandia ci sono alcuni posti in cui è possibile utilizzare davvero i 100 cv in più». Non a caso si riferisce all’evento con le medie di velocità più alte del WRC. «Poi – ha aggiunto – stavo pensando ad altri rally, come la Sardegna o la Turchia o alcuni rally polari. Perché anche adesso non possiamo andare a tutto gas in terza marcia, abbiamo bisogno della quarta per essere in grado di andare a tutta». In ogni caso, secondo Suninen si tratta della strada da percorrere con la nuova tecnologia delle auto ibride, «e in qualche modo dobbiamo ridurre i costi per portare nuovi costruttori nel campionato»; inoltre, ha poi concluso, le Rally2 grazie ai nuovi regolamenti potrebbero fare un ulteriore salto prestazionale. «Lo abbiamo visto nei tratti più lenti, le R5 possono starci davvero vicine perché non possiamo usare la potenza. Alla fine, abbiamo un’auto più grande, più larga [le nuove Rally1 del 2022 avranno una aerodinamica rivista e probabilmente un peso maggiorato dalle batterie dell’unità ibrida, ndr], che non è così comoda nei tratti più lenti. Sarebbe interessante avere questo pulsante [del power boost]». Il dibattito sul 2022 continua.

Luca Santoro:
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