È durato il tempo dei primi due appuntamenti del WRC 2020 il dominio di Elfyn Evans, costretto a cedere la leadership del campionato al compagno di squadra Sébastien Ogier, vincitore del Rally del Messico (e sì che proprio il gallese aveva previsto un finale del genere).
La mezza delusione di Evans in Messico
Sia chiaro, non è che dopo il bel podio al Rallye di Monte Carlo e la vittoria in Svezia improvvisamente la carrozza di Evans si sia tramutata in zucca: il pilota di Toyota Gazoo Racing resta ancora uno dei favoriti per la vittoria del titolo. Ma appunto uno, non l’unico: l’onda lunga delle sue ottime prestazioni mostrate in avvio di campionato si è infranta sugli sterrati messicani, pagando una posizione di partenza molto onerosa nel primo giorno, le tattiche Hyundai per metterlo all’angolo e, forse, un po’ la pressione.
Alla fine Evans conclude al quarto posto, dopo aver perso la sfida con Ott Tanak per salire sul podio (quest’ultimo poi guadagnerà la posizione subito dopo Ogier) da cui resta distante 35,5 secondi. «Non è stato un fine settimana facile per noi – ha poi commentato Evnas – ma tutto sommato la sensazione è di aver guidato bene. Questa mattina [nell’ultima giornata di gara, ndr] penso che abbiamo massimizzato tutto ciò che potevamo, ma con le posizioni che avevamo di partenza la cosa non ha funzionato. Questo pomeriggio [sempre ieri, ndr] abbiamo fatto alcuni piccoli errori e abbiamo riscontrato alcuni piccoli problemi lungo la strada, quindi non siamo stati in grado di essere competitivi. Sono in qualche modo un po’ deluso, ma allo stesso tempo il quarto posto dopo aver aperto la strada il primo giorno in Messico è non è poi così male. Tutti e tre le Yaris WRC sono arrivate al traguardo, a testimonianza della squadra e della forza della vettura». Evans scivola al secondo posto della classifica piloti, ad otto punti da Ogier.
Rovanpera comunque soddisfatto
L’altro pilota Toyota, Kalle Rovanpera, ha debuttato su sterrato con una World Rally Car Plus ed il risultato è abbastanza discreto, ovvero un quinto posto senza dar prova di poter lottare veramente per il podio. Anche il giovane finnico vede un po’ ridimensionare l’aura da favorito rispetto alle due gare precedenti, ma ovviamente considerata la sua giovanissima età (19 anni) sta ancora regalando delle prestazioni da pilota navigato. E in ogni caso appioppargli pressioni sarebbe solo controproducente ed inutile.
«Nel complesso, sono abbastanza felice. Non è stato il fine settimana migliore, abbiamo avuto alcuni momenti sfortunati, ma è stato bello vedere che quando abbiamo provato a spingere, avevamo un buon ritmo», ha commentato Rovanpera. «Non è così facile avere una buona velocità la prima volta che si gareggia in Messico – ha continuato – quindi posso ritenermi soddisfatto. Oggi [ieri, ndr] c’era per lo più la necessità di spazzare la strada, e quindi abbiamo sfruttato un passo prudente solo per mantenere la nostra posizione mentre imparavamo dal pulire le strade. È stato davvero un buon inizio di stagione per me: bello aver corso gare pulite senza grossi errori e con un po’ di ritmo giusto alle volte».
Toyota: “Abbiamo imparato dai nostri errori”
Il Direttore Sportivo di Toyota Gazoo Racing, Kaj Lindström, conferma la felicità per il risultato, a cominciare dalla vittoria di Ogier. «Innanzitutto sono molto contento che Seb e Julien abbiano ottenuto la loro prima vittoria con noi, e anche che la squadra abbia ottenuto il suo primo successo in Messico. Abbiamo lottato sin quando abbiamo gareggiato qui per la prima volta nel 2017, ma abbiamo imparato dai nostri errori e ora abbiamo tre auto tra le prime cinque. Elfyn ha fatto un ottimo lavoro da primo sulla strade per fare una corsa pulita, e Kalle ha fatto anch’egli incredibilmente bene su uno dei rally più difficili per un novellino». Tuttavia, «in queste circostanze abbiamo dei sentimenti contrastanti. È un peccato terminare il rally un giorno prima, ma con la situazione nel mondo in questo momento, dovevamo essere sicuri di poter far tornare a casa i membri del nostro team affinché si ricongiungessero alle loro famiglie».