Per la seconda volta nell’ultimo decennio Volkswagen saluta il mondo delle competizioni motorsport e in particolare rally, ma questa volta non suo malgrado come avvenne per la chiusura del programma WRC che tante soddisfazioni diede al costruttore, bensì per dedicarsi sempre più anima e corpo al mondo della mobilità sostenibile.
Il ritiro di Volkswagen dal WRC e il ritorno ai rally con la Polo R5
Un passo indietro: dal 2013 al 2016 VW dominò il Mondiale Rally ai più alti livelli con la Polo R WRC, vincitrice in tutti e quattro gli anni sia del campionato Costruttori che quello Piloti con Sébastien Ogier. Poi venne il dieselgate, che costò un salasso in termini economici al colosso teutonico, che decise quindi di terminare, ahilui, un programma vincente come quello nel WRC. Non passerà però molto tempo dall’annuncio della produzione di una nuova vettura per le competizioni rally, ovvero la Polo GTI R5, destinata ai clienti privati per gare e campionati nazionali ed internazionali (con Volkswagen che non sarebbe tornata comunque a rivestire il ruolo di team ufficiale).
La vettura debutta nel 2018 in occasione del test effettuato al Rally di Catalunya, in due esemplari con a bordo Eric Camilli e Petter Solberg. Nel 2019 poi la Polo R5 entra a pieno regime e, pur affrontando qualche problema di affidabilità nei primi mesi, inizia a raccogliere alcuni buoni risultati. Ricordiamo ad esempio i più recenti exploit di Oliver Solberg, vincitore di categoria nel WRC3 al Rally Estonia 2020 e, prima ancora, al Rally Liepāja, conquistato per due stagioni di fila. La vettura tedesca è stata anche impiegata dai piloti di casa nostra, ultimi dei quali Giandomenico Basso nel Campionato Italiano Rally e Simone Campedelli in tre appuntamenti del CIR Terra.
La riorganizzazione di Volkswagen e l’enfasi sull’elettrico
Ora però la breve ma intensa parentesi della Polo GTI R5 si concluderà qui. A fine anno cesserà la produzione, mentre verrà comunque assicurata la fornitura di pezzi di ricambio e supporto tecnico ai clienti sportivi già in possesso dell’auto. Volkswagen intanto andrà incontro ad una riorganizzazione interna, con la branca Motorsport GmbH che andrà a confluire in Volkswagen AG, con sede a Wolfsburg, dove passeranno i 169 dipendenti impiegati nel settore motorsportivo. Niente evoluzione della R5 nella Rally2, quindi, ma un impegno che punterà alla mobilità alternativa e all’elettrico, come ha spiegato Frank Welsch, membro del consiglio di amministrazione di Volkswagen responsabile per il Dipartimento Sviluppo: «Il marchio Volkswagen diventerà il principale fornitore di mobilità elettrica sostenibile. A tal fine, abbiamo unito le nostre forze e abbiamo deciso di terminare le attività motorsportive del marchio VW. La forza lavoro del motorsport sarà integrata in VW AG. La profonda competenza tecnica dei dipendenti del motorsport e il know-how acquisito dal progetto ID.R [vettura totalmente elettrica che in questi hanno ha macinato record di cronoscalata, ndr] rimarranno con l’azienda e ci aiuteranno a sviluppare ulteriormente i modelli su strada della famiglia ID.».
Niente più rallycross per i veicoli Volkswagen
Prima ancora Volkswagen aveva rinunciato al suo programma nel TCR sempre per concentrarsi sull’elettrico. Nella recente storia motorsportiva di VW anche la partecipazione alla Dakar dal 2009 sino al 2011 con il Race Tuareg che diede al marchio tre vittorie assolute, e i successi nel Mondiale Rallycross con la Polo guidata da Johan Kristoffersson, conquistare dei titoli nel 2017, 2018 e 2020.