Si è concluso oggi il quarto round del TCR Europe 2018, di scena in terra magiara sul circuito dell’Hungaroring. Il weekend è stato all’insegna dello spettacolo e della bagarre in pista, con il trionfo di Dušan Borković in Gara 1 e la doppietta del team di casa, M1RA, in Gara 2 (oltre al fatto che Hyundai esca a testa alta dalla prova in Ungheria, piazzando le sue vetture ai primi posti in entrambe le manche: abbiamo raccontato tutti i dettagli del quarto round qui).
Tra i piloti che si sono distinti per caparbietà e determinazione non si può non citare Stefano Comini, che ha guidato la sua Honda Civic Type R FK7 TCR per il team Autodis Racing THX verso due strepitose rimonte in Gara 1 e 2, partendo dalle retrovie in griglia (la penultima fila) ed issandosi verso la top ten. E sarebbe potuto salire anche sul podio nella prima manche se non avesse subito uno scontro in gara causato dalla Hyundai di Reece Barr, smanioso di guadagnare posizioni. Ancora una volta la sfortuna carica, punta e spara addosso all’elvetico, ma il pilota seguito e supportato da Race Republic esce ancora una volta a testa alta, conquistando due ottavi posti, oltre al successo nel format del TCR Benelux. Dettaglio non indifferente, Comini aveva i legamenti lesionati da un infortunio, lo stesso patito nel 2015, subito pochi giorni prima della gara, di cui ci ha parlato ai nostri microfoni. Lo abbiamo perciò contattato per concederci un bilancio finale del weekend all’Hungaroring.
Stefano Comini e l’incidente in Gara 1: “Sono cose che possono succedere nel motorsport”
Partendo dall’incidente innescato da Barr, gli abbiamo chiesto se ci fosse stato poi un chiarimento da parte dell’irlandese. Comini la prende con sportività: «Nel motorsport le scuse non sono sempre necessarie, si tratta di competizioni, è logico che nel momento in cui l’accaduto è grave sarebbe corretto e sportivo scusarsi. Non è questo il caso, sono cose che succedono, fanno parte del gioco e va bene cosi».
Questo weekend, al netto di quanto avvenuto in Gara 1, è sembrato comunque positivo soprattutto per la reazione di orgoglio ha spinto il pilota in forze a Race Republic, pur infortunato, a lottare posizione dopo posizione, curva dopo curva: al di là del carattere, questo potrebbe essere il segno anche di una simbiosi in crescita con la Honda Civic Type R. «Si, avete colto nel segno – spiega Comini – il mio orgoglio fino ad ora mi ha permesso di arrivare fin qui, le sfide sono il mio pane quotidiano, anzi quando non sono in forma per qualche inconveniente chiaramente faccio più fatica ma diventa quasi una sfida con me stesso». Nell’Hungaroring è stato trovato il miglior settaggio? «Ho dovuto mettermi in discussione più volte durante questo week-end per riuscire a creare un feeling con la mia Honda ma il team ed un settaggio migliore mi hanno aiutato a fare del mio meglio!».
Infine, quando gli chiediamo quali input ha dato la prova in Ungheria in vista del prossimo appuntamento tra più di un mese ad Assen, l’elvetico risponde: «Io e tutto lo staff con cui lavoro siamo contenti del podio nel TCR Benelux ma aspettiamo a festeggiare, siamo molto carichi e molto uniti. Possiamo ottenere dei buoni risultati ad Assen: abbiamo previsto un test prima della prossima tappa. Vogliamo vincere!».