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Tarquini ed il titolo WTCR a 56 anni: “Troppo giovane per smettere” [INTERVISTA VIDEO]

Gabriele Tarquini è entrato ancor di più nel novero dei più grandi piloti italiani della storia, con la conquista del Mondiale WTCR 2018, lo scorso weekend a Macao, al volante della Hyundai i30 N TCR del BRC Racing Team. Una vera e propria impresa per l’abruzzese, raggiunta all’età di 56 anni, ma con la passione e la velocità di un ragazzino. Abbiamo avuto l’occasione di incontrarlo a Milano, nella ‘casa italiana’ del marchio coreano, per farci raccontare le sue emozioni e non solo.

Tarquini, un titolo WTCR al cardiopalma

Il trionfo di Tarquini è arrivato al cardiopalma, con un’ultima gara a Macao da brividi ed alcuni problemi, che hanno rischiato di mandare in fumo il grande obiettivo. Partito con 39 punti di vantaggio, prima del weekend finale, la prova cinese ha visto la rimonta del suo rivale diretto Muller fino ai soli tre miseri (ma decisivi) punti della classifica finale.

Se in Gara 1 l’italiano aveva comunque portato a casa un buon quarto posto, nel secondo impegno del weekend Tarquini è stato coinvolto in un incidente, con gravi danni al frontale della sua vettura, costringendolo al ritiro. Soli 18 punti da difendere nell’atto conclusivo, in cui il portacolori del BRC Racing Team era partito dalla quattordicesima posizione: l’abruzzese ha rimontato fino alla decima posizione, ma il suo rivale non è andato oltre il quarto posto ed è scattata la grande festa.

«Una grande soddisfazione, dopo una lunghissima stagione, con trenta gare senza scarti – le sue parole – Una bella cavalcata, iniziata subito benissimo con la vittoria di Marrakech. Sono sempre stato quasi sempre leader del campionato ed è finita nel migliore dei modi».

Tarquini e la sua voglia di andare avanti

Tanti i temi toccati nell’intervista, che potete vedere nel video in testa all’articolo: dalla differenza con il titolo 2009 al progetto intrapreso con Hyundai, con l’anno “sabbatico” del 2017, passando per il nuovo formato WTCR (a cui non ha risparmiato qualche critica sulla formula) e per l’ipotesi di ritiro dopo il titolo di nove anni fa, fortunatamente rientrata.

Con uno sguardo al futuro, dove spicca la voglia di proseguire questa straordinaria ed infinita carriera, nonostante un’età in cui tutti i piloti sono già da tempo in pensione: «Sono troppo giovane per smettere – scherza Tarquini, ai nostri microfoni – questo è stato il leitmotiv del mio anno. Quest’anno non ho pensato di smettere durante la stagione e penso che gli appassionati mi vedranno ancora nel WTCR, spero con una macchina competitiva a lottare ed a fare a sportellate con tutti».

Per la gioia di tutti i suoi tifosi e non solo. Forse esclusi i suoi diretti avversari, che avranno ancora di fronte un rivale agguerrito e velocissimo, quando proveranno a detronizzarlo e cercheranno di vincere il titolo del 2019. Prima di pensare alla nuova annata, c’è un po’ di meritato riposo e di festeggiamenti, dopo una stagione iniziata ad inizio aprile e conclusa solamente a metà novembre inoltrato. Con un trionfo speciale e meritatissimo.

Servizio, intervista e testo a cura di Fabio Cavagnera

Luca Santoro:
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