Questa complicata ed assurda stagione sta per terminare, e Suzuki inizia a tirare le somme di un anno condizionato anche nel settore rally dalla pandemia. Ma nonostante tutto, si è riusciti a tagliare il traguardo con il trofeo monomarca giunto nel 2020 alla tredicesima edizione, ovvero il Suzuki Rally Cup.
La stagione 2020 del Suzuki Rally Cup
Un calendario rivisto dopo l’esplodere del Covid-19, e che ha accantonato il format del doppio circuito (round divisi tra Campionato Italiano Rally e Campionato Italiano WRC) visto lo scorso anno per optare ad una serie di sei appuntamenti sparsi tra CIR e CIWRC, scattati ad agosto con il Rally di Alba per poi giungere alla conclusione in occasione della finalissima del Trofeo ACI Como, che ha incoronato – per il secondo anno di fila a seguito di una revisione post gara della classifica – Andrea Scalzotto, che ha avuto la meglio sui sedici equipaggi iscritti quest’anno al monomarca con protagoniste le Swift, nelle versioni Sport, Boosterjet e Baleno. Una stagione comunque molto combattuta, con diversi cambi di fronte e quattro differenti vincitori negli altrettanti round (ricordiamo che il Rallye Sanremo è stato cancellato a causa del maltempo) prima della finale a Como: lo svizzero Ivan Cominelli ad Alba, Simone Rivia al Rally Il Ciocco, Nicola Schileo alla Targa Florio e Scalzotto al Due Valli.
Scalzotto: “Al di là della squalifica di Rivia, abbiamo meritato la vittoria”
Quest’ultimo ha commentato così il suo successo:«Dire che puntavamo alla vittoria alla vigilia di Como era davvero molto difficile perché, a meno di qualche errore di Rivia, vincere sarebbe stato quasi impossibile. Abbiamo lottato per tutta la gara, conquistando anche una power stage che ci ha dato punti aggiuntivi, ma non è bastato. Siamo finiti a cinque secondi, al secondo posto, comunque felici per il titolo di vice campioni. Nelle verifiche di ufficio, a gara terminata, è saltato fuori che un altro concorrente [Giorgio Fichera, ndr] aveva fatto reclamo verso il vincitore, Rivia appunto. Da quelle verifiche lui ne è uscito squalificato [per una irregolarità nel semiasse della vettura del pilota di Salsomaggiore Terme, ndr] e noi ci siamo ritrovati vincitori del Suzuki Rally Cup. Una soddisfazione indescrivibile ma crediamo, a parte la squalifica, di aver meritato comunque perché siamo stati protagonisti di un finale di stagione molto consistente».
Gli altri vincitori del Suzuki Rally Cup: Iani e Dresti
La serie Suzuki, supportata a livello tecnico da Emmetre Racing, ha visto trionfare anche Andrea Dresti tra i navigatori (al fianco quest’anno di Simone Rivia, mentre Scalzotto ha visto succedersi all’interno dell’abitacolo tre diversi lettori di note nel trofeo di quest’anno) ed Igor Iani come miglior Under 25. Il giovane piemontese ha affrontato quest’anno per la prima volta sia il Suzuki che un campionato titolato italiano, alla sua seconda stagione da pilota rally. «Il nostro obiettivo lo abbiamo raggiunto perché ci siamo cimentati in gare dal fascino indescrivibile come il veronese Due Valli o il siciliano Targa Florio, affrontando strade sempre affascinanti ma diverse tra di loro: non sono paragonabili gli asfalti “sporchi” di Alba con quelli veloci di Como o quelli tecnici del Ciocco; ogni volta affrontavamo situazioni differenti e per questo decisamente affascinanti! Poter vedere da vicino poi, i campioni che abbiamo sempre tifato, ha regalato a me e a Nicola Puliani, il mio fidato navigatore, sensazioni uniche», ha spiegato Iani.
«Sono felice perché è il mio primo successo a livello nazionale – ha quindi commentato Dresti – ma è certo che mi sarebbe piaciuto vincere anche quello generale in cui io e Simone [Rivia] avremmo prevalso se non fosse arrivata una inattesa squalifica al recente Rally di Como: il semiasse della nostra Swift è risultato essere più piccolo del consentito di un millimetro; nessun vantaggio o beneficio, ma tanta rabbia anche perché abbiamo disputato una stagione impeccabile attaccando efficacemente quando ce n’era bisogno e gestendo quando non era il caso di forzare; peccato».
Il team manager di Emmetre Racing, Massimo Nicoletti, ha quindi fatto un bilancio di questa stagione: «Il palcoscenico eccezionale offerto dalla Finale Nazionale ACI Sport a Como è stata una degna chiusura per il 2020, ed in parte è stato per noi un antipasto del 2021. C’è stato un incontro tra tutti i partecipanti della serie in questa stagione e diversi outsider. Un’occasione in più per confrontarsi tra trofeisti e predisporre anche le basi per la prossima annata. Tra loro erano presenti alcuni nuovi giovani come ad esempio Lamanna, che ha corso a Como sulle nostre vetture per capire realmente quali possano essere le sue possibilità ed ambizioni all’interno del trofeo. Lui e tutti gli altri si sono comportati egregiamente. L’impostazione del trofeo è ragionata per permettere ai partecipanti di confrontarsi con palcoscenici e gare di alto livello. Il tutto – conclude Nicoletti – con vetture affidabili che garantiscono prestazioni elevate anche per guardare ai vertici della categoria. Un percorso che ha portato alla ribalta anche quest’anno diversi talenti emergenti, tra i quali Igor Iani che con caparbietà e abnegazione si è assicurato il successo tra gli Under 25 e ha potuto mettere in mostra le proprie capacità».
Ultimo assalto di Goldoni al Tuscan Rewind
Suzuki ha comunque un ultimo fronte ancora aperto nel CIR, ovvero la conquista del successo del titolo nazionale R1 a cui puntano Simone Goldoni ed Eric Macori, equipaggio sulla nuova Suzuki Swift Sport Hybrid per la quale l’aostano, confermato di recente campione Suzuki Rally Cup 2019 (dopo un anno di classifica sub judice, in cui inizialmente svettava – ironia della sorte – Simone Rivia), è stato chiamato quest’anno come tester. Goldoni attualmente è secondo nella classifica del CIR R1, a solo un punto e mezzo di distanza dal leader Davide Porta: la resa dei conti si consumerà sulle strade bianche senesi in occasione del Tuscan Rewind di questo weekend.
Tuttavia il pilota non salirà a bordo della Hybrid, come risulta dalle ultime decisioni prese con il suo team, Gliese Engineering. Lo stesso Goldoni ha spiegato sul suo sito poche ore fa: «Non avendo nessun nuovo materiale da testare, il team ha deciso di dare la Hybrid ad un altro pilota per verificare che il lavoro svolto possa essere fruibile da altri piloti. Allo stesso modo – prosegue Goldoni – visto che rimane qualche residua possibilità di puntare alla vittoria di classe R1, nonostante abbiamo preso sempre punteggio dimezzato essendo gli unici con la ibrida, per l’ultima gara la Gliese Engineering, con il supporto della Emmetre Racing, mi ha offerto la possibilità di correre con la vettura usata lo scorso anno», sebbene lo stesso aostano riconosca il fatto che non sale sulla sua “vecchia” Swift R1 da un anno, e che il Tuscan rappresenti il suo debutto su sterrato. «Ma vista la posta in gioco, pur partendo svantaggiati, è giusto provarci puntando se non altro al punteggio pieno, nonostante gli avversari vantino situazioni sicuramente più agevoli della nostra», conclude Goldoni.
Suzuki Rally Cup 2020, classifica finale
-Piloti
1. Andrea Scalzotto 51pt;
2. Nicola Schileo 46 pt;
3. Simone Rivia – Giorgio Fichera 38 pt;
5. Roberto Pelle’ 35 pt; 6. Ivan Cominelli 28 pt;
7. Simone Calcagno 21 pt;
8. Cristian Mantoet – Igor Iani 19 pt;
10. Mattia Zanin 16 pt;
11. Stefano Martinelli 9 pt;
12. Giovanni Pelosi 7 pt;
13. Lorenzo Albertolli 6 pt;
14. Marco Longo 5 pt;
15. Claudio Vallino 3 pt;
16. Simone Borgato.
-Navigatori
1. Andrea Dresti 38pt;
2. Alessandro Mazzocchi 37pt;
3. Giulia Luraschi 34pt;
4. Igor Fieni 28pt;
5. Alessandro Parodi 21pt;
6. Nicola Puliani 15pt;
7. Alessandro Cervi 13pt;
8. Daniele Cazzador 10pt;
9. Roberto Simioni 4pt;
10. Matias Conci, Maurizio Vitali, Sara Castelli 3pt;
Suzuki Rally Cup: Albo d’Oro
2008 Roberto Sordi; 2009 Andrea Crugnola; 2010 Milko Pini; 2011 Claudio Gubertini; 2012 Damiano Defilippi; 2013 Paolo Amorisco; 2014 Alessandro Uliana; 2015 Marco Capello; 2016 Corrado Peloso; 2017 Simone Rivia, Under 25 Giorgio Cogni; 2018 Corrado Peloso; 2019 Simone Goldoni; 2020 Andrea Scalzotto.