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Un nuovo format per i rally nazionali: l’ufficializzazione dopo il via libera del Governo alle gare

Ogni giorno viene fatto un piccolo passo in avanti per far ripartire in Italia le competizioni motorsportive, nel caso dei rally mai cominciate effettivamente con la stagione dei campionati nazionali. Ma, come detto, si lavora per ritornare su strada, compatibilmente con la Fase 2 delle riaperture e di una specie di ritorno alla normalità dopo questi sofferti mesi.

Incontro in videoconferenza tra ACI Sport ed organizzatori rally

Così, dopo la definizione delle linee guida per far cominciare i test anche per i rally, i primi confronti con i team preparatori delle auto (realtà che rappresenta una delle intelaiature di questa disciplina), ed il via libera ai navigatori nello stesso abitacolo della vettura e agli spostamenti da regione a regione, adesso è il momento di definire quello che sarà il mondo delle competizioni rallistiche nostrane nei tempi del coronavirus. Ieri, 20 maggio, la Commissione Rally di ACI Sport presieduta da Daniele Settimo ha quindi organizzato un incontro che ha visto il coinvolgimento dei vertici federali da una parte (oltre allo stesso Settimo, collegati in videoconferenza c’erano Marco Ferrari, a capo della Direzione Sport Automobilistico, Marco Rogano, Direttore Generale di ACI Sport ed il Responsabile Sicurezza Rally Luciano Tedeschini) e dall’altra gli organizzatori dei nostri campionati nazionali, a partire dal CIR per poi arrivare al CIWRC (a tal proposito, ieri è arrivata l’ufficializzazione di un altro rinvio, ovvero il Rally della Marca che verrà spostato direttamente al 2021) e CIRT. Inoltre hanno presenziato alla videoconferenza anche i rappresentanti degli organizzatori delle tappe della seconda metà di stagione della Coppe di Zona, la delegazione IRC e Race Day ed anche delle aziende di pneumatici, questi ultimi già presenti al precedente incontro con i team preparatori.

Ecco il format per il 2020. Si riparte dal Rally di Roma Capitale?

Da quanto risulta, la notizia è che c’è un format anche per le gare del 2020 (poi per il 2021 si vedrà, intanto si agisce di rimessa per quest’anno), con le procedure previste dal Protocollo Tecnico-Sportivo-Sanitario Rally, limato da ACI Sport in collaborazione con la Commissione Medico-Sportiva: quindi quando ripartiranno i campionati nazionali e i singoli eventi rally della stagione corrente vedremo un ridimensionamento nei chilometraggi e nelle prove speciali, oltre ad una revisione dei calendari. Vedremo quindi meno rally e più brevi, in modo che gli organizzatori possano andare incontro a dei costi ridotti e contenuti, vista anche la difficile situazione economica del nostro Paese, e soffrire possibilmente meno sudori freddi con la burocrazia, tra permessi e scartoffie varie. Indiscrezioni filtrate in questi giorni dicono che, almeno per il CIR, si potrebbe partire con la stagione a luglio con il Rally di Roma Capitale, mentre un mese solitamente di pausa come agosto potrà essere sfruttato per recuperare le gare già rinviate.

Il Protocollo attende dal Governo il via libera alle gare

Il Protocollo con le varie procedure a cui gli organizzatori dovranno attenersi verrà ufficializzato solo quando il Governo darà il via libera all’attività competitiva: quando ciò avverrà, la bozza del documento verrà definitivamente messa a punto anche con le eventuali nuove indicazioni e decreti delle autorità governative. Da quanto risulta, tutti gli attori in campo, ovvero Federazione ed organizzatori, sono comunque concordi nel voler ripartire il più presto possibile nel rispetto dei nuovi protocolli di ACI Sport, che dovrebbero spazzare via le incertezze e le polemiche nate negli ultimi tempi riguardo alle modalità di organizzazione di un evento rallistico (secondo le disposizioni del Governo considerate da alcuni responsabili di gare rally italiane irricevibili).

Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport

Luca Santoro:
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