La cancellazione del Rally Estonia, evento promozionale per quel WRC in cui la gara spera di entrare a far parte nell’immediato futuro, ha lasciato di sasso molti addetti ai lavori ed appassionati, ma forse potrebbe aprirsi qualche spiraglio – o meglio, si tenta l’impossibile per riuscire a salvare l’evento.
La Federazione Estone “scioccata” dalla cancellazione: le loro ragioni
Il sito DirtFish riporta una serie di speziati retroscena sull’annullamento della gara prevista il 24-26 luglio e che avrebbe contato anche quest’anno sulla partecipazione dei team ufficiali in gara nel WRC (e che avrebbero a loro volta sfruttato l’occasione per prepararsi al Rally di Finlandia, dalle condizioni molto simili; inoltre il pubblico sarebbe stato in delirio nel vedere correre la gloria locale, Ott Tanak, fresco di titolo iridato).
Consci probabilmente di aver tirato troppo la corda sino a spezzarla, i vertici della Eesti Autospordi Liit (in buona sostanza, la Federazione motorsportiva nazionale, che ha imposto di punto in bianco agli organizzatori del Rally Estonia una tassa di ben 100.000 euro per sostenere l’attività dei giovani piloti locali) stanno provando a mettere una pezza sullo strappo che hanno creato ed essere quindi pronti a collaborare con l’organizzazione dell’evento, come conferma ai microfoni di DirtFish un dirigente della EAL, Janis Kaal.
Spiega questì’ultimo: «Ad essere onesti, in questo momento sono troppo sconvolto, ma non penso che la situazione sia così o bianco o nero. Io e gli altri membri del consiglio riteniamo che la percentuale di entrate che pretendiamo sia equa [il 4% degli introiti dell’evento, ndr], è il principio di solidarietà che usiamo per finanziare il nostro sport. Gli altri organizzatori accettano questo cambiamento e non hanno i finanziamenti del governo».
Oleg Gross, mentore di Tanak, ha provato a salvare il Rally Estonia
Il Rally Estonia in questi anni è stato sovvenzionato dalle massime istituzioni politiche proprio per la sua natura di biglietto da visita per il Paese e per aumentare l’appeal internazionale dello stesso. Soldi quindi non destinato ad un investimento sportivo tout court. La Federazione, che fino ad ora ha sostanzialmente snobbato il rally chiedendo al limite un contributo minimo di 2.000 euro, da quest’anno ha stabilito che la gara promozionale del WRC dovesse contribuire invece anch’essa allo sviluppo motorsportivo di base in Estonia. Nelle ultime ore si era fatto avanti l’imprenditore attivo nel settore della grande distribuzione alimentare Oleg Gross e tra i primi a credere in Tanak sovvenzionandolo all’inizio della sua carriera: il self made man estone si era fatto avanti per pagare l’obolo richiesto dalla Federazione, ma questo sforzo a quanto pare non è bastato per evitare la cancellazione.
A tal proposito, prosegue la sua disamina Janis Kaal: «Ciò che mi sorprende davvero è che avevamo una soluzione a tutto ciò, con Oleg Gross pronto a pagare la tassa alla Federazione. Era disposto a mettere i soldi e lo ha chiarito la mattina. Non capisco il vero motivo per annullare questo evento. Ho incontrato Urmo [Aava, responsabile del Rally Estonia, ndr] in uno studio televisivo ed è davvero un bravo ragazzo. Sappiamo tutti il lavoro che ha svolto per rendere questo un grande evento. Non capisco come mai sia fallito, e perché non si possa trovare un’intesa comune. Sono davvero desideroso di trovare una soluzione. Non voglio parlare per ingigantire la disputa, proviamo invece a trovare una via d’uscita».
Gli organizzatori del Rally Estonia non hanno avuto alternative
Dal canto suo, Urmo Aava sempre a DirtFish ha spiegato che la proposta di Gross era arrivata un’ora prima della conferenza stampa di ieri che ha ufficializzato la cancellazione («Non credo sia giusto avanzare una proposta del genere così tardi») e ha inoltre specificato i termini del problema: «Abbiamo un contratto in essere con l’Eesti Autospordi Liit dal 2017 e fino al 2023. Abbiamo seguito tutti i punti e gli obiettivi – il principale è quello di entrare a far parte del WRC – ma questa [tassa] non fa parte dei termini del contratto. Non possono usare questa posizione di potere per cambiare i termini, per poi dire al governo che il WRC non è più la priorità. Ciò significa che perdiamo i finanziamenti dal governo e dal nostro sponsor. Senza alcun reddito, la società senza scopo di lucro che gestisce questa manifestazione fallisce. Avevamo quindi due opzioni: creare un problema con il governo o annullare l’evento. E non ho intenzione di creare problemi con il governo».
Crediti Immagini di Copertina: Pagina Ufficiale Facebook Rally Estonia