Il Rally Estonia 2020 non si farà: la burocrazia ferma l’evento che sogna il WRC

Cancellato il Rally Estonia

La frattura tra le richieste economiche della Federazione nazionale e gli organizzatori non si è ricomposta: questi ultimi perciò hanno deciso di cancellare il Rally Estonia 2020
Il Rally Estonia 2020 non si farà: la burocrazia ferma l’evento che sogna il WRC

La crisi organizzativa che ha colpito ultimamente il Rally Estonia è stata evidentemente tanto profonda da provocare una rottura insanabile, che ha determinato – notizia di adesso – la cancellazione dell’evento.

Ascesa e caduta del Rally Estonia

Nei giorni scorsi vi avevamo parlato della querelle che ha investito la gara nata nel 2010 e che nel corso degli anni è riuscita prima a ritagliarsi il suo spazio nell’ERC e poi a diventare un evento promozionale del WRC. Un appuntamento cresciuto esponenzialmente sino ad attirare l’attenzione dei team in competizione nel Mondiale, che hanno sfruttato la posizione in calendario del Rally Estonia come prova generale in vista del Rally di Finlandia, gara iridata che si disputa poche settimane dopo l’evento baltico.

L’anno scorso l’apotesi con la presenza di tutti e quattro i team ufficiali nel round estone, ormai proiettato verso una candidatura – e magari un ingresso nell’immediato futuro – nel WRC, dopo un lavoro degli organizzatori premiato generalmente da pubblico ed addetti ai lavori e l’appoggio ufficiale per una promozione iridata arrivato nientemeno dal Governo estone, tramite il primo ministro. A tutto ciò poi si aggiunse la ciliegina sulla torta della gloria di casa, Ott Tanak, laureatosi campione iridato WRC.

La richiesta della Federazione Estone irricevibile per gli organizzatori

Cosa è andato storto allora in quest’anno che ha già registrato alcuni forfait di eventi rallistici mondiali ed altri in palese difficoltà? La Federazione Motorsportiva Estone, la Eesti Autospordi Liit, ha avanzato quest’anno agli organizzatori del rally la richiesta di un contributo di ben 100.000 euro, a fronte dei 2.000 da pagare per l’edizione 2019 come costo per la realizzazione del rally. La motivazione è che un evento ormai di tale portata non doveva essere considerato una manifestazione generica come vetrina del Paese, ma una competizione che avrebbe dovuto contribuire allo sviluppo sportivo: da qui la richiesta del cifrone da parte della Federazione nazionale, che avrebbe destinato quei soldi agli investimenti nel settore del motorsport estone.

Un risvolto che metteva sullo sfondo il rischio cancellazione della gara il cui fulcro è nella rinomata città di Tartu, tanto è vero che il lavoro di mediazione tra organizzatori e Federazione pareva parecchio in salita, con i primi che consideravano la richiesta del contributo maggiorato una sorta di ricatto.

“Perdiamo il Rally Estonia per una ragione assurda”

Una fonte non meglio precisata ha raccontato al sito DirtFish il contrasto di vedute tra le due parti: «L’ Eesti Autospordi Liit sta essenzialmente prendendosi indietro i soldi da alcuni degli eventi internazionali in corso in Estonia – questo per loro significa reinvestire denaro nello sport. Certo, potrebbe avere senso, ma non è così che stavamo lavorando con il Rally Estonia. Questi sono soldi del governo e il denaro, il profitto se preferisci, deve tornare al governo, altrimenti non otteniamo degli investimenti così validi in prima istanza. Sembra una specie di situazione folle in cui perdiamo il nostro più grande evento motoristico del mondo, quello in cui il nostro campione del mondo Ott Tanak avrebbe avuto la possibilità di venire a correre di nuovo con i suoi tifosi di casa, per una ragione davvero assurda».

Il Rally Estonia avrebbe dovuto tenersi tra il 24 ed il 26 luglio: a quanto pare era confermata la presenza, anche quest’anno, dei team ufficiali in gara nel WRC.

Crediti Immagini di Copertina: Pagina Ufficiale Facebook Rally Estonia

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