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Rally Andalusia 2021: Honda vince con Barreda e sale sul podio con Quintanilla. Al Attiyah batte Sainz tra le Auto

Il Rally Andalusia nacque quasi in fretta e furia alla fine dello scorso anno, partorito dalla mente di David Castera, il quale ha allestito una sorta di prova generale della Dakar 2021 (corsa del quale è direttore) dopo la cancellazioni di rally raid come quello in Marocco a causa della pandemia. Dopo il buon successo della prima edizione, la breve gara a tappe è tornata anche in questa stagione, questa volta alle porte dell’estate e non in autunno, per la precisione dal 12 al 16 maggio per quattro tappe (più una superspeciale) che andavano dai 200 ai 300 km di gara, per un totale di 1.244 km cronometrati in un circuito ad anello con bivacco fisso.

Valido anche per la Coppa del Mondo FIA Cross Country Rallies, il Rally Andalusia si è svolto nel sud della Spagna, nella zona di Villamartin, e ha visto al via le categorie delle Auto (Gruppi dal T1 al T4 secondo i regolamenti FIA, e vetture fuori da questi ultimi), Moto, Quad, Enduro Cup, Side by Side, con in palio anche la qualificazione alla prossima Dakar per tutti coloro che si si sono iscritti nella categoria Road To Dakar.

Monster Energy Honda Team sul podio del Rally Andalusia 2021

A vincere tra le Moto anche in questa edizione è stato il Monster Energy Honda Team, che nel 2020 portò al trionfo colui che poi conquistò anche la Dakar 2021, ovvero Kevin Benavides, in questa stagione approdato invece in KTM. Il team del marchio giapponese ha bissato all’Andalusia 2021 questa volta con Joan Barreda, che vince davanti al pilota di Sherco, lo spagnolo Lorenzo Santolino, pur reduce da un infortunio alla spalla. Entrambi sono stati i protagonisti delle prime fasi di gara, con il catalano che riesce però a mettersi alla fine alle spalle i problemi al polso patiti negli ultimi tempi (con tanto di ritiro nell’ultima Dakar). «Non è stato per niente facile: abbiamo ripercorso gli stessi tratti di tracciati molto rovinati che avevamo già affrontato nei giorni scorsi», ha dichiarato alla fine dell’ultima tappa Barreda. «Dovevo mantenere la calma ed un ritmo veloce perché sapevo che mi stavano inseguendo nonché spingendo forte alle mie spalle. Alla fine mi sono sentito abbastanza bene e sono riuscito a tenere il passo fino al traguardo finale. Fare una tappa così buona mi ha permesso di vincere il rally».

Primo podio per Quintanilla con Honda

Honda festeggia anche con il primo podio di Pablo Quintanilla dal suo ingresso recente in squadra. Il cileno ex Husqvarna lotta per il terzo posto contro Joaquim Rodrigues di Hero Motorsport, spuntandola alla fine con un risultato davvero positivo per un pilota che doveva semplicemente acclimatarsi con la CRF450 Rally. «Abbiamo concluso la nostra prima gara con il team  e tutto quello che posso dire è che sono molto soddisfatto», ha commentato Quintanilla. «È stata una settimana molto dura, davvero intensa ma molto importante per poter conoscere tutta la squadra, trovare delle belle sensazioni e comprendere il modo in cui lavora. Mi sentivo a mio agio con il team, sulla moto, e penso di essere aver fatto dei progressi, concludendo con un’ottima vittoria di tappa. Devo ringraziare tutte queste persone che hanno lavorato al mio fianco per tutta questa settimana. Adesso ci riposeremo un po’ e pianificheremo il futuro immediato. Sono molto felice e motivato per tutte le cose che mi attendono».

Cerutti migliore tra gli italiani

Per quanto riguarda la categoria Road to Dakar, vince Julien Jagu per LG Racing, classificandosi undicesimo assoluto, mentre tra gli italiani il migliore è Jacopo Cerutti, un nome una garanzia. Tra i nostri veterani alla Dakar, oltre ad essere pluricampione italiano Motorally, il portacolori di Solarys su Husqvarna conquista il quinto posto assoluto: «Io penso che sia stato un bel Rally. Avevamo voglia di correre e questo è il primo appuntamento. Tutto bene, bene organizzato, magari mi aspettavo di più dalla navigazione. […] Impossibile sbagliare, sembrava di essere in un Rally WRC. […]. Siamo andati bene e il risultato è buono. Mi poteva andare meglio se ci fosse stata più navigazione dove fare la differenza, ma in compenso ho avuto l’occasione di provare la moto in corsa con un buon anticipo. Non mi capita spesso. Abbiamo lavorato sulle sospensioni, per esempio, e mi sento molto meglio. Anche la forma fisica e mentale direi che è buona. Mi aspettavo un Rally più scorrevole, invece le piste erano quasi sempre dure, spesso molto rotte, il terreno molto scivoloso. […] È un buon anticipo sulla preparazione alla Dakar. Adesso vediamo quali altre corse possiamo mettere in programma. Campionato del Mondo? Beh, non so, mi piacerebbe», sono le dichiarazioni di Cerutti riportate da AutoMoto.it.

Al Attiyah vince tra le Auto

Passiamo quindi alle auto, con un podio che in vetta vede delle vecchie conoscenze del rally raid: vince Nasser Al-Attiyah su Toyota Hilux, con due minuti e quarantatré secondi di vantaggio su Carlos Sainz a bordo della Mini 4×4 di X-Raid, mentre al terzo si piazza Yazeed Al-Rajhi sull’Hilux di Overdrive, con un ritardo di tredici minuti. Il qatariota pur aprendo le strade e perdendosi ad un certo punto della gara costruisce il suo vantaggio con la vittoria di forza nella terza tappa, distanziando così un Sainz che per la prima volta dal 2011 correva con un mezzo a quattro ruote motrici e non un Buggy a cui negli ultimi anni era abituato.

Quarto posto per Erik van Loon su Toyota Hilux Overdrive, a 24 minuti di ritardo, mentre si piazza quinto a 33 minuti Mattias Ekström, per la prima volta a bordo di un Buggy, in particolare sul Mini John Cooper Works di X-Raid (all’ultima Dakar il già campione mondiale Rallycross ha gareggiato invece tra i Prototipi Leggeri). Cristína Gutierréz, impegnata quest’anno anche nell’Extreme E, ha chiuso sesta a 47 minuti di ritardo da Al-Attiyah sull’OT3 del Red Bull Junior Off-Road Team, vincendo anche nella categoria dei Prototipi Leggeri T3. Nei Side by Side, infine, vittoria per Austin Jones su Can-Am.

 

Luca Santoro:
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