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Pierre Louis Loubet commenta il suo debutto in gara con la Hyundai i20 WRC. Peronnet: “Non avevamo obiettivi, solo imparare”

Dopo tanto attendere, la stagione 2020 di Pierre-Louis Loubet è partita dal prologo del Rally di Roma Capitale, disputato lo scorso weekend e prima parte di un dittico di gare test per il francese che prevede questo weekend anche l’incursione al Rally di Alba.

Il debutto di Loubet sulla Hyundai i20 WRC al Rally Roma Capitale

Una stagione che per il giovane pilota assume dei contorni molto importanti, perché si tratta del debutto sulla Hyundai i20 Coupé WRC che guiderà da privato, sotto le cure del team transalpino 2C-Competition, nel WRC con un programma molto nutrito di appuntamenti. In attesa perciò di dare fuoco alle polveri nel Mondiale Rally, il già vincitore del WRC2 2019 ha intanto iniziato a prendere la mano con la i20 World Rally Car sugli insidiosi asfalti del Lazio, dopo i test sulla pista di Issoire di qualche settimana fa.

Loubet a Roma ha corso ovviamente in una categoria speciale riservata alle WRC, la RallyStars dove ha affrontato il dirimpettaio (però ufficiale, non privato) in Hyundai Dani Sordo e la Ford Fiesta WRC di “Pedro”. Alla fine il giovane francese navigato da Vincent Landais ha concluso secondo, a 40 secondi dallo spagnolo specialista su asfalto e dopo aver terminato la prima giornata in testa alla categoria, approfittando delle difficoltà del vincitore del Rally Italia Sardegna 2019. Tutto sommato la sua prima volta in gara con una vettura WRC è andata abbastanza bene, pur riconoscendo il fatto che, ovviamente, c’è da lavorare.

“Nella giornata di domenica sembrava di stare al Rally di Catalunya”

Così infatti argomenta Loubet ai microfoni di DirtFish: «Il feeling è stato molto buono [sabato]: le strade erano più strette e la sensazione che ho avuto era abbastanza buona. [Domenica] il feeling è stata un po’ diverso, una situazione più simile al Rally di Catalunya: quindi è stato un po’ più difficile per me trovare la giusta sensazione con la vettura, ma sì, sono davvero felice e penso che Dani sia un pilota eccellente su asfalto, perciò al confronto è andata bene».

“Devo percepire meglio il grip della Hyundai i20 WRC. Non è facile testare su asfalto”

Andando invece sul lato più tecnico, il francese ha spiegato i suoi progressi lungo le giornate di gara: ad esempio, rivela di aver fatto dei grandi passi avanti con i freni dalla prima alla seconda tappa, «cosa che era molto importante». Inoltre, «penso di dover trovare il modo di sentire meglio l’aderenza della vettura quando va più veloce e le strade sono larghe. Ho già affermato che questa è la differenza più grande, perché sabato nei tratti stretti non ho sentito così tanta aerodinamica ma domenica invece sì, c’è stato un grande divario prestazionale». Secondo Loubet testare la i20 Coupé WRC su sterrato «è più facile rispetto all’asfalto», e spiega perché: «Su asfalto potrei dire che è più facile, ma invece non è così, è sempre difficile trovare la giusta traiettoria e cose di questo genere. Su sterrato puoi muoverti molto di più con la vettura e a volte hai un feeling migliore, quindi spero di avere un buon ritmo in Estonia», dove ripartirà il WRC e comincerà la sua stagione. «Sarà difficile ma ci proveremo», conclude.

Il team manager di 2C Competition promuove la gara di Loubet

Intanto, il team manager di 2C Competition, Florent Peronnet, trae anch’esso un bilancio positivo dall’esperienza in gara del proprio pilota con la i20 WRC: «È andata davvero bene – spiega ai microfoni di RallyeSport -. Sappiamo che Pierre-Louis è veloce.[…] Ha subito dimostrato una buona velocità anche se, non prendiamoci in giro, Dani Sordo non era al 100%. Il grande punto positivo è vedere che il divario non era così grande e che era regolare. Non abbiamo avuto obiettivi prestazionali per questo evento, né per Alba questo fine settimana. L’obiettivo è e resta imparare la vettura dal punto di vista tecnico e fare i chilometri». A proposito dell’apertura del Campionato Italiano WRC, Peronnet prosegue: «Ad Alba correremo su una una superficie abbastanza simile alla Germania, molto diversa da Roma. Saremo in grado di stabilire un divario per confrontarci con nomi da Mondiale come Neuville e Tänak, continuando nel contempo a progredire».

“Puntiamo ad essere il più indipendenti possibile”

Il team principal poi rivela: «Abbiamo la vecchia configurazione aereodinamica ma anche meno sviluppo del motore. È un’auto con specifiche per la metà del 2019 circa. Per quanto riguarda le prestazioni, sarà un po’ più penalizzante in Estonia con un aereo meno elaborato, ma per il resto, il divario non è molto importante con i piloti ufficiali. Preferiamo essere un po’ indietro in termini di sviluppo ma avere un prodotto perfettamente consolidato che conosciamo perfettamente. Siamo un programma privato e l’obiettivo è quello di essere il più indipendenti possibile. Con questa idea abbiamo integrato, alla fine del Rally del Messico, un meccanico proveniente dalla squadra ufficiale. Grazie a lui, abbiamo risparmiato tempo su cose diverse».

Peronnet boccia la presenza della Turchia nel WRC

Spigolatura: anche Peronnet, come i team ufficiali, ha espresso le proprie preoccupazioni logistiche per la ripartenza del WRC, dove potrebbero affastellarsi più gare in un lasso di tempo ristretto. «Lo stress maggiore – spiega – è in realtà il resto di questo calendario e la fine della stagione. Normalmente, la Turchia è anticipata di una settimana e ciò complica davvero le cose dal punto di vista logistico. Devi essere in grado di organizzarti in tempo. […] Se l’agenda diventa più densa con l’aggiunta di Ypres tra Turchia e Germania, faremo appello a fornitori di servizi esterni che hanno già lavorato con noi in passato. Aggiungeremo, ad esempio, autisti per effettuare il viaggio in Estonia e Turchia».

Ma alla fine Peronnet non approva più di tanto la presenza di quest’ultima gara nel calendario: «È intelligente andare in Turchia?», si domanda. «Sarebbe senza dubbio preferibile concentrarsi sull’Europa come la F1, che non esita ad accumulare lì le gare. In ottobre avremmo potuto guidare in Catalogna sull’asfalto parallelamente al round del campionato spagnolo di rally, soprattutto perché la Spagna sarà presente nel WRC 2021». E rivela: «I costruttori avrebbero preferito rimanere in Europa. La presenza della Turchia nel mezzo di questo calendario complica le cose in termini di numero di telai. Gli equipaggi non avranno pause lungo due mesi (se la modifica annunciata verrà convalidata). Ci sono limitazioni normative sui telaio e se ci sono uscite e dei telai non riutilizzabili, ci vorranno molte risorse per costruire automobili e correre fino alla fine della stagione».

Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport

Luca Santoro:
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