Ott Tanak e il suo Rally Alba di apprendimento. E chiede a FIA e WRC Promoter di prendere di petto la questione coronavirus

Tanak dopo il podio al Rally di Alba

Giunto secondo dietro al compagno in Hyundai Thierry Neuville nella competizione delle WRC Plus al Rally di Alba, Ott Tanak non si scompone e spiega l'obiettivo principale della sua gara. E sul perché bisogna agire per gestire il problema Covid nel WRC
Ott Tanak e il suo Rally Alba di apprendimento. E chiede a FIA e WRC Promoter di prendere di petto la questione coronavirus

Se volessimo essere cinici, diremmo che il primo confronto tra i due compagni di squadra dopo la pausa forzata del lockdown è finta 1-0 per Thierry Neuville. Quest’ultimo ha infatti vinto senza problemi e quasi passeggiando sul velluto il Rally di Alba nella categoria #RAPlus, dedicata appunto alle vetture WRC Plus. Il suo teammate in Hyundai Motorsport Ott Tanak, a bordo dell’altra i20 Coupé WRC, ha invece pagato il ruolo dell’inseguitore, cercando il duello con il belga e finendo poi secondo a 22,4 secondi di ritardo. Da notare che si trattava del suo debutto propriamente su asfalto con la vettura coreana.

Tanak: “Ad Alba per imparare”

L’estone però sappiamo sia un tipo imperturbabile, così lascia trasparire, perciò figuriamoci se questo confronto lo abbia scalfito: cose di queste genere sono più materia giornalistica che del team e del suo lavoro. «Sono abbastanza fiducioso del fatto che abbiamo trovato delle cose molto buone», ha dichiarato Tanak, come riporta DirtFish, commentando la sua gara. «L’ultimo giro delle prove speciali è stato davvero buono. Abbiamo cambiato molte cose [nel set-up] e stavamo provando a esaminare tutto ciò che avevamo per quanto riguarda l’assetto: avevamo in mente quello che volevamo. La maggior parte delle volte abbiamo preso la decisione sbagliata, ma queste esperienze insegnano di più: sono state buone lezioni e sono sicuro che abbiamo molti più dati da esaminare». Insomma, ciò che importa non è il confronto con l’esperto della i20 Neuville, ma il perfezionamento con una vettura a lui nuova e nel suo primo contesto di gara su cemento. Come ha anche confermato il team principal Andrea Adamo (da noi intervistato il giorno dopo il Rally di Alba, affrontando in particolare su altri temi), «abbiamo voluto ottenere feedback ed esperienza».

«Devo dire che la vettura si comporta bene su asfalto – prosegue Tanak -. Alla fine si trattava di esperienza e di apprendimento, probabilmente abbiamo fatto una scelta sbagliata con il set-up, ma poiché è tutto basato sull’apprendimento valeva la pena farlo. Non sono stato capace di spingere al limite, ma va bene. Dovevo imparare». E sui suoi prossimi impegni nel WRC, in partenza dalla sua Estonia a settembre, ha chiosato: «Il campionato sarà serrato e non abbiamo troppe opportunità. Dobbiamo assolutamente essere pronti quando sarà il momento ed eventi come questi aiutano. L’intera gara – con me e Thierry alla guida e tutti gli altri piloti – è stata molto divertente. Abbiamo sicuramente sperimentato molto e questo è un grande impulso per il futuro».

Ott Tanak spinge FIA e WRC Promoter affinché gestiscano la situazione Covid

A proposito di futuro, è inevitabile dover fare i conti però con la spada di Damocle del coronavirus, ancora presente e in alcune zone del mondo purtroppo pervasivo con i contagi. Su questo punto Tanak si è espresso, sempre al margine del Rally di Alba, affinché FIA e WRC Promoter prendano di petto una situazione «complicata», motivo per cui «ad un certo punto andrà gestita». Spiega quindi il campione del mondo rally 2019: «Spetta al promoter, alla FIA e agli organizzatori dei rally concentrarsi su questo argomento e gestirlo. La preparazione e i regolamenti devono essere molto severi su come si comportano le squadre, le persone e tutti quanti. Se vogliamo mantenere questo campionato attualmente in corso fino alla fine dell’anno, allora ci deve essere una regolamentazione adeguata su come le persone si debbano comportare e lavorare assieme, diciamo, per affrontare il coronavirus. Abbiamo bisogno di alcune regole.

“Sarà una seccatura [Tanak in realtà utilizza un termine più colorito, il cui corrispettivo italiano preferiamo per eleganza non riportare, ndr] per essere onesti, ma ne abbiamo bisogno se vogliamo questo campionato e vogliamo fare lo sport. È meglio avere un campionato in questo modo piuttosto che avere qualcuno malato».

Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport

 
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