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Mikkelsen: “Con Skoda e Toksport tutto bene, ma sono aperto al ritorno nel WRC. M-Sport? Non pago per correre”

Andreas Mikkelsen si è lasciato andare ad una lunga conversazione con i colleghi di DirtFish, facendo il punto sulla sua carriera e sulle eventuali prospettive future, ma senza tralasciare anche qualche retroscena interessante e delle considerazioni sullo stato attuale del WRC.

Il purgatorio di Mikkelsen e i trionfi nel WRC2 ed ERC

Campionato in cui compete dal 2020 nelle categorie di supporto, in particolare nel WRC2 e con un programma completo dal 2021. Concluso il contratto con Hyundai Motorsport alla fine del 2019, in cui era uno dei piloti ufficiali (ma in quella stagione da punta fissa si è trovato via via marginalizzato in un ruolo part-time), il norvegese visse l’anno pandemico principalmente da collaudatore per Pirelli e i suoi pneumatici che sarebbero diventati i prodotti ufficiali per le vetture del WRC dal 2021, oltre a ritagliarsi le prime gare con la Skoda Fabia Rally2 Evo. Come abbiamo detto, nella stagione successiva si guadagnò la possibilità di lottare a tempo pieno per il titolo grazie a Toksport WRT, sia nel WRC2 che nell’ERC, vincendo entrambi. Un ottimo biglietto da visita per rientrare nel giro del WRC e delle imminenti Rally1 ibride, ma con soli tre team ufficiali a disposizione e i sedili tutti già occupati a Mikkelsen non rimase altro che ritornare nel WRC2, difendendo il titolo senza però farlo anche nell’ERC europeo.

Perché quest’anno Mikkelsen si concentra solo sul WRC2

Intanto, questa stagione più o meno di ripiego è partita con il piede giusto, visto che il norvegese ed il suo nuovo copilota Torstein Eriksen (sottratto al rivale numero 1 nel Mondiale di categoria Mads Ostberg) hanno vinto nel WRC2 i primi due appuntamenti della stagione, il Rallye di Monte Carlo ed il Rally di Svezia. Salteranno l’imminente Rally di Croazia, per poi ritornare in gara a maggio sugli sterrati del Rally di Portogallo.

«L’anno scorso è stato molto impegnativo disputare due campionati e molti dei fine settimana combaciavano tra di loro», ha spiegato Mikkelsen su DirtFish. «Normalmente mi piace molto preparare i rally in modo abbastanza approfondito e fare parecchio lavoro sui video, e l’anno scorso non ho avuto molto tempo per farlo perché andavo da un rally all’altro. In un certo senso è stato bello perché ho guidato molto, ma penso che arrivato a questo punto della mia carriera e dopo aver guidato così tante auto da rally negli ultimi dieci anni non mi manca di certo il tempo passato con le vetture, quindi voglio concentrarmi sul prepararmi al 100%». Motivo per cui con Toksport e Skoda ha deciso di comune accordo di affrontare solo il WRC2 con una preparazione migliore, dopo che il pilota a gennaio si era ritagliato pure una incursione (finita anzitempo) alla Dakar. «In un certo senso, sento di essere un po’ più rilassato e più pronto per i rally. […] Ho provato ad avere un approccio intelligente sia a Monte Carlo che in Svezia, cercando di vincere le gare ovviamente, ma con il minor rischio possibile. Ci siamo riusciti molto bene sino ad ora».

«Il Portogallo è un rally che mi piace molto – ha proseguito Mikkelsen -, si adatta molto bene alla nostra Skoda perché c’è un grip elevato, quindi l’auto dovrebbe andare bene. E abbiamo la nuova Fabia Rally2 Evo in arrivo entro la fine dell’anno, quindi tutto sembra davvero positivo. È molto importante per Skoda vincere il campionato, per dimostrare che l’auto è vincente. Hai la tua agenda come pilota e poi hai l’agenda della squadra e quella del costruttore, e come pilota devi prenderti cura di tutti loro e non è sempre facile».

“Il livello del WRC2 si è alzato negli ultimi anni”

Lo scorso anno il campione mondiale ed europeo fu forse un po’ gradasso nell’affermare di voler dominare ogni appuntamento del WRC2 e dell’ERC, riconoscendo adesso di aver espresso una dichiarazione un po’ audace: «Penso che a partire da quella stagione mi sono reso conto abbastanza rapidamente che il livello di WRC2 era alquanto diverso rispetto a quando gareggiai l’ultima volta nel 2017. Ci sono molti piloti di spessore alto che vanno alla grande. Ero troppo entusiasta per sapere esattamente quale fosse il livello reale. Quindi dominare non è stato facile. E poi allo stesso tempo c’erano alcuni piloti che non erano entrati nel campionato all’inizio della stagione e che so essere ad un livello straordinario, come Lappi».

Mikkelsen potrebbe comunque correre con vetture Rally1

Mikkelsen poi ha rivelato che il suo contratto con Toksport e Skoda gli concede la libertà di poter correre, eventualmente, anche con vetture Rally1 se si presentasse l’opportunità: «Voglio ringraziare Skoda per aver reso questo possibile, è qualcosa di importante per me». E sulle vetture ibride il norvegese ha commentato: «Ad essere onesti, non credo che l’unità ibrida implichi un grande cambiamento nella guida. Dopo aver parlato con i piloti a seguito dei primi round, ho chiesto loro cosa è cambiato rispetto alla guida delle precedenti World Rally Car e mi hanno risposto che in realtà non è cambiato molto».

“Non mi arrendo, proverò ancora a rientrare nel WRC”

Se negli ultimi due anni non ha perso occasione per ribadire il concetto di meritarsi ancora uno spazio nel più alto livello del WRC, il Mikkelsen del 2022 sembra un po’ meno spaccone e più realista. Ma non recede dai suoi propositi: «Ovviamente voglio provare ad avere un’altra possibilità nel WRC. Penso che i miei due anni in Hyundai non abbiano davvero mostrato cosa sarei in grado di offrire avendo un’auto fatta per il mio stile di guida. Non è facile cambiare uno stile del genere e sogno davvero una nuova possibilità in un’auto che mi possa piacere guidare, come la Fabia Rally2 Evo con cui corro. […] L’unica cosa che posso fare al momento è provare a fare il meglio che posso nel WRC2, in modo che se ci fosse una possibilità aperta nel WRC saremmo in prima fila. Questa è l’unica cosa che posso fare al momento […]. In caso contrario, cercherò ancora per i prossimi due anni di tornare [nel WRC], non mi arrenderò dopo questa stagione. È solo una questione di tempo prima che arrivi un’opportunità. Un pilota risulta positivo al Covid, deve saltare il rally e poi all’improvviso hai il sedile. Queste cose possono succedere». I colleghi di Mikkelsen sono autorizzati ad ogni genere di scongiuri.

Poi il pilota ha aggiunto: «Se arrivano nuovi costruttori, allora forse si aprono delle possibilità. Penso che con l’esperienza che ho, una squadra sa che avrà dalla sua un pilota veloce e molto affidabile che porterà punti in ogni rally e costituirà, diciamo, una scelta abbastanza sicura. Credo sia la nostra forza e penso che abbiamo molto da offrire ai costruttori in arrivo. Sono stato inoltre su tante vetture diverse. Sono stato in quasi tutte le auto WRC tranne Toyota e Puma, quindi so qual è la forza di ogni veicolo e i punti deboli».

“Ero in contatto con M-Sport, ma non voglio essere un pilota pagante”

E a proposito della Ford Puma Rally1 di M-Sport, chiudiamo con un aneddoto riguardante il tormentone dello scorso anno, che vedeva Mikkelsen in predicato per avere un posto nel team britannico per il 2022. Alla fine però, per bocca dello stesso pilota, quelle voci erano abbastanza inesatte: «Ero sicuramente in contatto con M-Sport come lo ero con le altre squadre [Hyundai Motorsport e Toyota Gazoo Racing, ndr]. Ma in realtà non è mai arrivato nulla… beh, eravamo in trattative ma niente di più fino ad oggi». E c’è un motivo per cui le cose non sono andate in porto: «Potrei unirmi a loro, ma poi ovviamente devi portare un sacco di soldi ed è fuori questione. In questo momento della mia carriera iniziare a pagare per guidare non è il modo per andare avanti», rivela Mikkelsen, sposando implicitamente il medesimo punto di vista che un altro pilota ex WRC e da alcune stagioni fuori dal Mondiale, Kris Meeke, ha espresso tempo fa. «Fortunatamente le cose vanno bene con Skoda e Toksport, che mi consentono di gareggiare al secondo livello più alto dei rally. La cosa mi tiene in forma e mi tiene pronto per una guida WRC, che è a portata di mano. Questo aiuta davvero».

 

Luca Santoro:
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