La Ferrari Driver Academy ha trovato un accordo con la FIA per dare risalto ai talenti femminili nel motorsport: sarà primo partner della “FIA Girls on Track – Rising Stars”, un programma creato dalla Federazione e dalla Women in Motor Sport Commission.
L’obiettivo della Ferrari: riportare una donna in Formula 1
L’obiettivo è quello di aiutare i migliori talenti femminili tra i 12 e i 15 anni provenienti da tutto il mondo a realizzare il sogno di competere al livello più alto nelle competizioni automobilistiche. L’accordo di collaborazione quadriennale siglato dalla Scuderia Ferrari, tramite la sua Academy, con la FIA potrebbe così portare le due più promettenti ragazze ad entrare nel programma della squadra di Maranello dedicato ai giovani piloti. Fondata alla fine del 2009, la FDA nel corso degli anni ha avuto 19 allievi, alcuni dei quali sono arrivati in Formula 1 o addirittura, com’è il caso di Charles Leclerc, al sedile da pilota ufficiale. Al termine di un articolato processo di selezione che vedrà impegnate prima le Associazioni sportive nazionali affiliate alla FIA e poi i tecnici della stessa FDA, Ferrari Driver Academy avrà la possibilità di selezionare una delle quattro ragazze che entrerà a tutti gli effetti a far parte del vivaio di giovani piloti della Scuderia e sarà schierata al via di uno dei campionati nazionali di FIA Formula 4.
Le dichiarazioni di Mattia Binotto
«Siamo davvero lieti di poter iniziare una collaborazione con la FIA su un programma così innovativo come ‘Girls on Track – Rising Stars’. Crediamo fermamente nella crescita nello sviluppo dei giovani talenti nel motorsport, come testimonia l’impegno ultradecennale in FDA, rivolto non soltanto alla pura e semplice selezione dei migliori piloti ma anche alla loro formazione culturale, tecnica ed etica» ha detto Mattia Binotto, Team Principal della Ferrari. «In questo ambito, ci è sembrato doveroso fare uno sforzo ulteriore allargando il nostro raggio d’azione al mondo delle giovani ragazze che vogliono cimentarsi nelle competizioni automobilistiche dove, sebbene in teoria non esistano barriere di genere, è un fatto che l’accesso per loro sia certamente più difficile. È per questo che abbiamo sposato con entusiasmo l’iniziativa della FIA e siamo convinti di poter dare il nostro contributo per avvicinare ancora più ragazze a questo fantastico sport e, chissà, vedere una ragazza tornare a disputare un Gran Premio iridato per la prima volta dal 1976».