Tornato da Magny-Cours dopo aver conquistato il podio nel primo appuntamento stagione della Superleague Formula, il giovane pilota veneto Davide Rigon è stato avvicinato dai microfoni di Minardi.it proprio per parlare del suo ritorno nel campionato che lo ha visto grande protagonista nella scorsa stagione al volante della Panox del Racing Club Beijing Guoan FC.
Per questa nuova avventura il club greco dell’Olympiacos si è aggiudicato i servizi del campione in carica e pilota titola del team Trident nel campionato GP2 Main Series.
– Ritorno in grande stile nel campionato che lo scorso anno ti ha visto protagonista assoluto, riuscendo ad aver la meglio su piloti di grande esperienza a livello internazionale, provenienti dalla Formula 1, GP2, World Series by Renault e Champ Car: la Superleague Formula. In gara-2 sei riuscito a conquistare un ottimo secondo posto. Raccontaci com’è andata.
E’ stato un week end condizionato dal problema al cambio. Durante la giornata di test non siamo riusciti a completare alcun giro, provando così la vettura solamente nelle due sessioni di prove libere prima delle qualifiche. Fin dai primi giri il cambio ha iniziato a dare problemi, in quanto in scalata la macchina continuava a spingere. Proprio per questo non siamo riusciti a concentrarci sul setup della vettura. In qualifica per soli 33 millesimi abbiamo mancato la parte finale, anche se il quarto posto poteva essere tranquillamente alla nostra portata.
Nella prima gara sono partito subito aggressivo arrivando leggermente lungo alla staccata Adelaide dove mi sono girato. Qualcuno dice che sono stato toccato nel posteriore però, ad essere onesti, non me ne sono accorto, anche se ci siamo trovato la sospensione destra rotta, invece di quella sinistra.
Nel giro di ricognizione di gara-2 il cambio è tornato a non funzionare al 100% e per questo sono partito in modalità manuale, perdendo però un po’ di accelerazione che mi è costata la prima posizione. A quel punto ho iniziato subito a spingere per recuperare, andando a consumare eccessivamente le gomme. Avrei preferito vincere, ma vista la situazione un secondo posto è un ottimo risultato, anche perché siamo solo alla prima gara e ci sono ancora tantissimi punti in palio. In gara-3 la situazione è peggiorata ulteriormente e nei giri finali non sono riuscito più a cambiare girando anche costantemente in sesta marcia.
– Quest’anno sei con un team nuovo, l’Olympiacos portato in pista dal team GU Racing. Come ti sei trovato?
Quest’anno sono con un team completamente nuovo e ci siamo dovuti conoscere a vicenda sessione dopo sessione. Nonostante i problemi alLA vettura siamo riusciti a far vedere in parte il nostro potenziale e per questo sono sicuro che insieme potremmo ottenere dei bei risultati.
– Lo scorso anno il livello del campionato era molto alto con piloti provenienti dalla Formula 1, GP2, WSR e Champ Car. Come ti è sembrato il livello di quest’anno e chi sono i canditati alla vittoria finale?
Come già lo scorso anno il livello dei piloti e dei team è molto buono, anche se purtroppo le macchine hanno ancora qualche problema di affidabilità. Tra i favoriti di questa stagione c’è sicuramente il Liverpool di Adrian Valles che, disponendo della squadra test del campionato, potrebbero essere leggermente avvantaggiati, in quanto hanno alle spalle molti chilometri. Al di là di questo sono molto bravi e anche domenica l’anno dimostrato. Inoltre bisognerà stare molto attenti ad Antonio Pizzonia (Corinthians) e a Giorgio Pantano (AC Milan)
– Hai iniziato la stagione con la GP2 Asia, per poi passare in Main Series con il team Trident di Maurizio Salvadori. Tra 10 giorni ci sarà la tappa in Germania: ad oggi quali sono le tue possibilità di vederti ancora al via?
Sono sopra il 50% e direi di avere un buon 70% di essere al via anche in Germania e di proseguire la mia stagione. Per questo voglio ringraziare il team principal Maurizio Salvadori che vuole continuare a scommettere su di me per puntare in alto. Proprio per questo io sono determinato al massimo e so di dover dare sempre il 101%
MINARDI.IT
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grande rigon