Con un solo giorno di differenza, Scott Dixon si fa perdonare dal grave errore commesso in Gara 1 e vince la seconda corsa della IndyCar Series a Detroit. Il neozelandese deve ringraziare la fortuna, dopo anche un errata scelta di strategia iniziale del team Ganassi.
IndyCar – Detroit, Gara 2: la cronaca
Finito a muro ieri, oggi trionfante sul gradino più alto del podio: tutto può cambiare nel giro di poche ore e Dixon l’ha pienamente dimostrato. Certo è che all’inizio non sembrava girare dalla sua parte, visto che alla caution intervenuta nel primissimo giro la squadra di Chip Ganassi aveva deciso di tenerlo fuori con le gomme morbide, scelta sbagliata visto che tutti sono rientrati per cambiare coperture, ma poi una tamponata di Sébastien Bourdais a Spencer Pigot ha di nuovo neutralizzato la gara, proprio quando Dixon era ai box. Non tutto troppo semplice, dove si ringrazia anche James Hinchcliffe e Josef Newgarden, col secondo che ha agganciato il primo nel tentativo di chiudere la porta ad Alexander Rossi. Alla fine, il campione in carica è agevolmente transitato primo sotto la bandiera a scacchi, davanti a un grandioso Marcus Ericsson che ha sfruttato l’ottima strategia dell’Arrow Schmidt Peterson Motorsports. A podio anche Will Power, seguito da Ryan Hunter-Reay e da Rossi; un vero miracolo quello dell’australiano di Penske, che aveva subìto un problema al cambio dopo un contatto con Simon Pagenaud.
IndyCar – Detroit, Gara: Andretti 6°
Marco Andretti torna in alto con il 6° posto finale, mentre Zach Veach conferma l’ottava posizione dietro a Graham Rahal. A completare i primi dieci sono Bourdais e Santino Ferrucci, che ha anche condotto la gara per qualche tornata. Ritirato Felix Rosenqvist dopo aver rotto lo sterzo, mentre Takuma Sato è risultato solamente 13°.
IndyCar Series – Chevrolet Detroit Grand Prix, Gara 2: classifica (in arrivo)