In una cornice tipicamente inglese caratterizzata da pioggia, vento e basse temperature Davide Rigon ha firmato sul tracciato di Silverstone il suo esordio al volante della nuovissima Dallara GP2/11 che tra un mese esatto animerà la nuova stagione con il primo appuntamento sulla pista di Istanbul.
Per il talento 24enne è stata l’occasione per prendere confidenza con la nuova monoposto e con le gomme Pirelli sia in condizioni da bagnato sia di asciutto, senza andare alla ricerca della prestazione. Con il team Coloni è stato infatti studiato un programma ad hoc, per dare la possibilità al bi-campione della Superleague Formula di provare varie soluzioni di set-up che gli hanno permesso di capire come le modifiche influivano sul comportamento delle macchina e nel contempo trovare il set-up di base più congeniale al suo stile di guida
“E’ stato come il primo giorno di scuola in un nuovo istituto. Nuova scuola, nuovi compagni e nuovi docenti,” racconta Davide “Per me era veramente tutto completamente nuovo. Dal team, alla macchina, alle gomme Pirelli. La prima giornata è stata caratterizzata dal maltempo e solo sul finale di giornata siamo riusciti a montare le slick. Il bagnato non è mai la situazione migliore per provare una macchina nuova, e io mi sono dovuto adattare anche alle gomme Pirelli. Per questo in mattinata ho fatto pochi giri, badando soprattutto a cucirmi la vettura addosso, cosicché nel pomeriggio il feeling è arrivato con più facilità. Sul bagnato è andata molto bene, tanto da permettermi di spingere senza problemi, mentre avendo a disposizione solo pochi giri con le slick sono stato più cauto, con l’obiettivo primario di capire le gomme,” commenta il talento veneto della Minardi Management
La seconda giornata è stata invece caratterizzata da un asfalto asciutto, che ha permesso a team e piloti di provare varie soluzioni di assetto “Per fortuna nella seconda giornata la pioggia ha dato tregua, lasciandoci lavorare in condizioni ottimali. E’ stata senza dubbio una buona giornata dove ho avuto il tempo per capire la macchina, e la squadra ha fatto un ottimo lavoro permettendomi di provare davvero tante opzioni diverse di assetto. Per trarre il meglio da una monoposto estrema come la GP2 è necessario adattarla al proprio stile di guida, cucirsela addosso, e questo è il lavoro che ho iniziato a fare oggi e che continuerò con la squadra nei prossimi test a Barcellona. Ora è normale che chi con questa stessa vettura ha già fatto la GP2 Asia sia davanti, la cosa non mi preoccupa. Tra l’altro la mia prestazione avrebbe potuto essere ben migliore, ma la bandiera rossa non mi ha permesso di sfruttare il secondo set”
Sul finale c’è spazio anche per un primo commento sulle nuove mescole italiane che da quest’anno vestono tutte le vetture del monomarca, oltre alle monoposto di F1 “Sono gomme sicuramente da interpretare e capire, ma ad essere sincero mi sono trovato meglio con le Pirelli che con le coperture giapponesi, anche se forse sono ancora leggermente più lente” conclude Rigon