La rivista inglese Autosport, una delle eminenze del giornalismo delle quattro ruote, come ogni anno ha stilato la lista dei migliori piloti del mondo. La particolarità di questa classifica è che unisce discipline differenti, comparando le stagioni dei piloti di Formula 1, Formula 2, Indycar, Nascar, WRC e ovviamente Formula E.
Una stagione perfetta
Proprio la categoria totalmente elettrica ha sorpreso tutti, piazzando sul terzo gradino del podio Jean Eric Vergne, campione uscente nella stagione 2017/2018. JEV deve il proprio risultato alle grandi performance messe a segno nell’European Le Mans Series, in cui ha colto diversi successi con il team G-Drive, mancando il titolo a causa dell’assenza al round di apertura del Paul Ricard, disputato nello stesso weekend in cui la Formula E ha corso a Roma. Vergne è stato anche il pilota di riferimento nella classe LMP2 alla 24 ore di Le Mans, ma la vittoria gli è stata tolta a causa di un infrazione regolamentare della sua squadra.
Soprattutto, però, JEV ha stupito il mondo disputando una stagione praticamente perfetta in Formula E. Nonostante il team Techeetah fosse la squadra clienti di Renault, il parigino ha conquistato quattro vittorie, altri tre podi e, fatta eccezione per l’e-prix di Zurigo in cui a causa di un Drive Through ha terminato decimo, non è mai uscito dalla Top 5. Una costanza di risultati difficilmente replicabile, che ha permesso al pilota francese di laurearsi campione del mondo di Formula E.
La rinascita
JEV ha però tenuto di sottolineare quello che è passato in secondo piano in queste stagioni. Dopo essere stato ingiustamente appiedato da Helmut Marko nonostante non avesse mai sfigurato al confronto con Daniel Ricciardo o Daniil Kvyat, suoi compagni in Toro Rosso, Vergne si è trovato senza un sedile e scoraggiato.
“È stato in quel momento che ho toccato il fondo della mia vita privata e professionale – ha commentato JEV – è stato certamente un momento difficile. Il mio unico pensiero era di tornare in Formula 1, non mi interessava nient’altro”.
Ecco che qui entra in gioco la Formula E: il team Andretti gli offre un sedile per la corsa di Punta Del Este, in Uruguay. “Ho accettato con l’entasiasmo con cui si va in vacanza nel periodo natalizio: non mi giocavo il titolo, ero solo un ospite in un campionato appena nato”. Nonostante questo, Vergne ottiene subito la Pole Position, stupendo tutti.
La velocità non manca per tutto il resto della stagione e nemmeno in quella successiva, in cui Vergne corre per il team DS Virgin, ma la testa è lontana, come ha scritto Sam Bird su Instagram: “quando ho corso con JEV in DS, lui era in uno stato mentale difficile”, tanto che i due arrivano diverse volte al contatto nell’e-prix di Parigi.
A partire dalla stagione 2016/2017 però inizia la trasformazione: Vergne firma con il neonato team Techeetah, che usa i propulsori Renault. JEV cambia completamente approccio e inizia ad ottenere buoni risultati, ma quello che conta è il lavoro ai box: in casa Techeetah si stanno gettando delle basi solide, che poi si riveleranno fondamentali nelle stagioni successive, tanto che a partire dall’e-prix di Ad Diriyah, la squadra diretta da Mark Preston è diventata la struttura di riferimento di DS.
Vergne ha quindi tenuto a sottolineare quanto la Formula E sia stata importante per tornare ai vertici dell’automobilismo mondiale e ne è riconoscente a tal punto da aver declinato la proposta di Helmut Marko di tornare in Formula 1 per rimanere nella categoria full electric.