Non è stato un weekend semplice per Panasonic Jaguar Racing in Cina, nell’inaugurale Sanya ePrix di Formula E. la squadra britannica ha visto il solo Mitch Evans portare a casa dei punti preziosi per il campionato, dopo essere risalito dal fondo, mentre Nelson Piquet Jr. è stato costretto al ritiro.
Una deludente qualifica che non combacia con le prove libere
Il sesto appuntamento stagionale della Formula E vedeva il debutto sul tracciato cittadino di Sanya, mettendo sullo stesso piano i piloti e le squadre. Con il caldo e l’umidità a farla da padrone, Evans e Piquet sono dovuti scattare dalle ultime posizioni della griglia dopo una qualifica non troppo felice, ed entrambi hanno iniziato una rimonta finita con un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto; infatti, il neozelandese è riuscito a terminare al 9° posto, mentre il brasiliano è finito contro il muro e terminando anzitempo la corsa. «Abbiamo fatto dei buoni passi avanti con la vettura a Hong Kong, ma come detto a inizio stagione dobbiamo qualificarci bene», ha dichiarato James Barclay, Team Director di Panasonic Jaguar Racing. «Siamo stati veloci nelle prove libere, ma non ci siamo ripetuti nelle qualifiche. Dobbiamo analizzare dove possiamo migliorare e sbloccare il massimo potenziale della Jaguar I-Type 3. Mitch ha segnato il secondo giro più veloce, quindi abbiamo di nuovo dimostrato di avere una buona macchina. Non possiamo lasciarci sopraffare dalla frustazione».
Le dichiarazioni dei piloti
«Ero abbastanza soddisfatto dell’auto nelle prove libere, ma mi sembrava tutta un’altra cosa nelle qualifiche», ha detto Evans. «Iniziare dal fondo non è quello che vogliamo: ad un certo punto avevo un pezzo di segnaletica incastrato tra il telaio e lo sterzo e non riuscivo a vedere. Ho piena fiducia nella squadra e speriamo di poter tornare nelle posizioni di vertice». «Nel mio caso di oggi mi assumo la piena responsabilità», ha aggiunto Piquet. «Stavo spingendo, non avevo nulla da perdere e dovevo guadagnare posizioni. Dobbiamo lavorare di più e continuare a fare progressi».