DA BERLINO – Il giro più veloce della corsa, strappato al compagno di colori Lucas Di Grassi per soli 5 millesimi, è la classica ciliegina sulla torta che Daniel Abt ha messo sulla propria giornata perfetta. Nella gara di casa il venticinquenne tedesco non ha sbagliato niente.
Ha conquistato la Super Pole nonostante sia sceso in pista nella prima batteria (in una pista peraltro sporchissima), ha stampato un giro strepitoso nello shoot out finale guadagnando di forza la Pole Position con oltre due decimi e mezzo di vantaggio. Scattato dalla prima casella ha allungato su Turvey nelle prime fasi, ma la vera prova di forza è stata dopo il cambio vettura, quando Di Grassi si è fatto sotto grazie ad un pit stop più veloce. Abt non si è scomposto, ha mantenuto il sangue freddo e ha allungato, staccando il compagno brasiliano di ben 6”7 come un vero capo squadra sa fare.
Una corsa che sancisce la maturazione del giovanissimo pilota tedesco, appena venticinquenne, ingiustamente bollato come raccomandato nei primi anni di Formula E. Abt, che effettivamente porta il nome di una famiglia molto influente nel panorama del motor sport tedesco, ha però messo in campo una velocità pazzesca in questa quarta stagione, ribaltando le gerarchie sotto la tenda Audi.
Dal canto suo, Di Grassi porta a casa il quarto secondo posto consecutivo, sintomo di una competitività ritrovata dopo un inizio di stagione traumatico. Purtroppo per lui, Jean-Eric Vergne non molla un colpo, e non uscendo mai dalla top five, rende la rimonta del brasiliano impossibile. Ancora una volta, infatti, JEV ha disputato una gara intelligente, in cui non ha corso rischi, cercando solo di capitalizzare il miglior risultato possibile.
Nemmeno quando Buemi lo ha ripassato nel cambio vettura, dopo che JEV aveva completato il sorpasso da un paio di giri, si è scomposto. Ha gestito la batteria per poi attaccare forte quando lo svizzero ha passato Turvey. Buemi, ha dovuto piegarsi nuovamente alla superiorità, a parità di propulsore, della Techeetah, nettamente in vantaggio sul team ufficiale Renault e.dams.
Quinta piazza per Oliver Turvey, bravissimo a capitalizzare il massimo risultato con una monoposto certamente meno competitiva delle rivali. Curioso notare che, alle spalle delle Audi, ci siano tre piloti che hanno scavato un solco enorme con i propri compagni di squadra. Andre Lotterer, partito dall’ultima casella dello schieramento, ha rimontato bene nel primo stint, salvo poi perdere diverse posizioni nel cambio vettura. Ripartito dalle retrovie, Lotterer ha gestito bene la batteria per poi spingere al massimo negli ultimi due giri, agguantando addirittura il nono posto finale, impensabile al via.
Nico Prost, con la seconda delle Renault e.dams, ha invece chiuso quattordicesimo dopo aver lottato duramente nelle retrovie con Luca Filippi, diciassettesimo al traguardo ma più convincente rispetto ad inizio stagione. Tornando alla zona punti, buona prova di Mitch Evans, sesto dopo aver sfiorato il contatto con il compagno in Jaguar Piquet al pit stop. Il brasiliano ha risparmiato bene la batteria per poi sferrare un attacco micidiale nella fase finale, ma un errore in curva uno lo ha fatto finire fuori dalla zona punti.
Sam Bird, settimo, ha cercato di limitare i danni in una giornata in cui la sua DS Virgin ha sofferto parecchio a tenere il passo delle altre vetture. Il piccolo inglese ha corso in maniera intelligente, tenendosi lontano dagli incidenti e capitalizzando il miglior risultato possibile. Dietro di lui ha terminato Maro Engel, secondo tra i piloti di casa davanti ai connazionali Lotterer e Heidfeld, che chiude la zona punti.
In una gara priva di colpi di scena, Felix Rosenqvist ha regalato al pubblico tedesco un sussulto, tentando un sorpasso all’esterno impossibile alla prima curva della gara e perdendo numerose posizioni dopo essere finito sullo sporco. Da quel momento il pilota svedese, che ci ha abituato a grandi sorpassi e a duelli spettacolari, non è più riuscito a rimontare, nemmeno a prendere la posizione sul compagno di colori Heidfeld, solitamente più in difficoltà.