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Ford RS200 Evolution, la strabordante vettura che doveva segnare il Gruppo S [VIDEO]

Per il nostro consueto angolo del come eravamo (anche prima che il coronavirus sconvolgesse le nostre vite e, tra le altre cose, rendesse impossibile uno straccio di gara) ritorniamo nell’epoca esagerata delle Gruppo B nel Mondiale Rally e di quello che sarebbe dovuto essere l’ancor più spinto Gruppo S. Dopo la Lancia Delta S4 e l’Audi Quattro S1, un’altra delle regine di quell’era durata alcune stagioni degli anni Ottanta fu la Ford RS200.

Prima della versione Evo: la Ford RS200 ed il Gruppo B

Ala fine degli anni Settanta la casa americana chiuse momentaneamente il proprio impegno nel WRC per poi tornare all’inizio del decennio successivo. Inizialmente la vettura prescelta per competere nel Gruppo B fu la Escort, ovvero la RS 1700T. Nel 1983 però il progetto fu accantonato, e Ford decise allora di competere nell’agone con la RS200, che esordì nel 1986 durante il Rally di Svezia coronando questo debutto con un terzo posto grazie a Kalle Grundel (senza replicare in seguito risultati uguali o migliori). La vettura montava un motore centrale turbocompresso Cosworth da 1.803 cm³, la cui versione da gara sviluppava una potenza dal quattro cilindri che andava dai 350 cv sino a punte di 460, con coppia massima di 489 Nm a 5.500 giri al minuto, mentre la trazione era integrale e la trasmissione a cinque rapporti. Inoltre la RS200 presentava sospensioni a quadrilatero e doppie ammortizzazioni per ruota.

La Ford RS200 Evo nata per il Gruppo S

Nel video che vi proponiamo possiamo vedere in azione al raduno vintage dello scorso anno del Retro Rides Gathering (tenutosi nel Regno Unito) la versione Evolution della Ford RS200, nel modello che richiama a sua volta quello Rallycross e curato da LD Motorsport. La Evo prese il testimone della precedente versione nel 1987, che nella sua base saliva di potenza a ben 580 cv, grazie ad un aumento della cubatura che garantì anche un incremento della coppia a 620 Nm e punte di 9.000 giri al minuto; inoltre era notevole anche l’accelerazione, che passava dai 0 ai 100 km/h in 2 secondi. Tuttavia l’auto comparve sulle scene proprio nel momento in cui il Gruppo B stava ormai per tramontare, trascinando con sé il Gruppo S che stava muovendo i suoi primi passi: in quel periodo gli incidenti con questa generazione di vetture rally (uno dei quali coinvolse anche la RS200 guidata da Joaquim Santos durante il famigerato Rally del Portogallo del 1986) decretarono la fine della corsa al rialzo nelle prestazioni dei mezzi in gara e la conclusione dell’epoca dei prototipi avveniristici, soppiantati dai modelli di serie.

Crediti Video ed Immagine di Copertina: HillClimb Monsters

Luca Santoro:
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