Il GP d’Austria di Formula 2, di scena al Red Bull Ring di Spielberg, ha riaperto come da pronostico il campionato con uno scatenato George Russell mattatore della prova nella valle della Stiria. Il pilota di ART Grand Prix infatti vince la feature race e sale sul podio nella sprint dopo una straordinaria rimonta che, dall’ottava posizione della griglia invertita, lo porta all’arrembaggio superando un avversario dietro l’altro e salendo così al secondo posto. A vincere Gara 2 è stato Artem Markelov di Russian Time, che con il compagno di squadra Tadauke Makino partiva dalla prima fila. Salgono sul podio della feature race Lando Norris, che perde però il primo posto nella classifica assoluta dopo il weekend austriaco, e un ottimo Antonio Fuoco (Charouz Racing System), anche lui in rimonta e che termina quarto nella sprint race di oggi, dove si piazza terzo Sergio Sette Camara, compagno di Norris alla Carlin Motorsport. Quest’ultimo, come accennato, si ritrova adesso a dieci lunghezze di distanza da Russell che guida la classifica piloti con 132 punti, mentre Carlin domina quella dei team con 208 punti, seguita da ART Grand Prix.
Infine, prima di passare alla cronaca dettagliata delle gare, ricordiamo che ha debuttato a Spielberg la partenza lanciata, ovvero le vetture che fanno giro di formazione dietro la safety car prima dello start ufficiale. La soluzione provvisoria è stata introdotta per evitare stalli delle monoposto allo start, ma in gara, soprattutto nella feature, alcuni propulsori continuavano a dare forfait: segno che dalle parti di Mécachrome (che fornisce i motori) c’è ancora da lavorare per ridurre i disagi ai piloti e rendere affidabili le vetture.
F2, Gp dell’Austria: la feature race
George Russell parte dalla seconda pole position consecutiva dopo quella conquistata nel round precedente di Le Castellet, grazie ad un tempo fatto segnare nelle qualifiche di 1:13.541; al pilota della ART Grand Prix segue l’allora leader di classifica Lando Norris del team Carlin Motorsport, mentre in terza posizione scatta il compagno di squadra Sergio Sette Camara. Tutti i piloti sono partiti nella feature race con gomme supersoft.
Subito Norris impone la sua pressione su Russell, con alcune schermaglie nei primi giri che hanno visto il rookie Arjun Maini della Trident perdere terreno rispetto alla sua quinta posizione in griglia, superato da Maximilian Günther (BWT Arden), che a sua volta viene doppiato da Louis Delétraz (Charouz Racing System). L’indiano viene messo nel mirino anche da Nick de Vries (PERTAMINA PREMA Theodore Racing), ma al sesto giro entra in pista la safety car perchè – ci risiamo con i problemi alle vetture – la monoposto di Ralph Boschung si è inchiodata. Quasi tutti i piloti ritornano così ai box, non senza qualche momento di caos come accade dalle parti di Campos Racing, con un piccolo incidente che vede coinvolti i meccanici di Luca Ghiotto (fortunatamente senza conseguenze).
La gara riprende al giro 8 con Maini, Sean Gelael della PERTAMINA PREMA Theodore Racing ed Artem Markelov (Russian Time) in testa, anche perché sono stati gli unici tre a non fermarsi ai box. Günther attacca Delétraz sino a quando non riesce a superarlo, mentre Alexander Albon (DAMS) se la deve vedere con Sette Camara nella lotta per il nono posto. Maini riesce a distanziare Gelael e Markelov dimostrandosi il più veloce in questa fase della gara, riuscendo a tenere lontano l’avversario della Russian Time di quasi tre secondi. Dietro Gelael troviamo invece in scia Russell, deciso a riprendersi il comando della prova, ma sulle tracce del pilota della ART si mette anche Norris. Intorno al giro 20 cade un’altra monoposto, anch’essa improvvisamente fermatasi, ovvero quella di Jack Aitken, compagno di squadra di Russell.
Altra safety car che neutralizza la competizione e ripresa della gara al giro 23, con Günther che supera Norris nella lotta per il quinto posto. Anche Roberto Merhi (MP Motorsport) cerca di lasciare con un palmo di naso l’attuale leader di classifica della Formula 2, e ci riesce al giro 25, mentre in testa spunta Markelov, seguito al giro 29 da Russell che a sua volta soffia il posto a Maini (a cui qualche attimo prima veniva comunicato via radio di non sfidare il russo, giacché entrambi si ritrovavano a condividere la stessa strategia di gara). Delétraz perde terreno e Norris cerca di raggiungere Günther al sesto posto; al giro 32 Gelael e Maini tornano ai box per il cambio gomme, così come si ferma lo svizzero della Charouz. Si ritroveranno tutti e tre in fondo alla classifica, dove termineranno la gara.
Nel frattempo, in testa sale Markelov seguito da Russell, ma il russo è costretto ad un pit stop obbligatorio ancora da spendere: così avviene al giro 36, e il pilota della ART ne approfitta per portarsi al comando, posizione con la quale taglierà il traguardo finale. Ritiro per Delétraz, mentre Lando Norris riesce a conquistare il secondo posto finale, seguito da un fenomenale Antonio Fuoco (Charouz) che riesce a mettere a segno una rimonta che dal nono posto del giro 34 lo porta sul podio superando Sette Camara prima e Mehri (che chiude quarto dopo essere stato beffato dall’italiano) poi. Russian Time si consola con il settimo e l’ottavo posto dei suoi piloti, rispettivamente Tadasuke Makino ed Markelov, che così facendo partono in testa nella successiva sprint race di domenica. A punti Merhi, Albon (quinto posto per lui), Sette Camara, Makino, Markelov, Fukuzumi e Ferrucci. Fuori dalla top ten Ghiotto, che chiude tredicesimo.
In seguito Maximilian Günther è stato penalizzato con 20 secondi extra sul tempo finale registrato nella feature race, per via dei fatti successivi al pit stop obbligatorio, dove la sua vettura ha sconfinato nella zona di Campos Racing durante la bagarre nella pit lane nelle prime fasi di gara, investendo (fortunatamente senza conseguenze) un meccanico del team spagnolo nel tentativo di evitare lo scontro con le monoposto di Delétraz ed Albon. Günther scivola così dal dodicesimo posto nella feature race al quindicesimo.
F2, Gp dell’Austria: la sprint race
Come abbiamo visto la prima fila è tutta Russian Time con Markelov che parte dalla prima posizione e il compagno di squadra Makino dalla seconda: anche la sprint race comincia con il giro interlocutorio dietro la safety car, ma a farsi notare nelle prime fasi di gara è George Russell che, partito dall’ottava posizione, mette nel mirino Lando Norris con l’obiettivo di salire in sesta posizione. In seguito doppia anche Antonio Fuoco per il quinto posto ed Alexander Albon per il quarto, ma il britannico non tira il fiato un secondo e prosegue la sua rimonta verso i piani alti della gara, in direzione terzo piazzamento, occupato da Sergio Sette Camara. Due secondi separano Markelov da Russell quando siamo al giro 5, che si allunga a 4 dodici giri più tardi. Nel frattempo Albon si porta alle calcagna di Fuoco, ma il pilota DAMS viene superato per il sesto posto da Lando Norris e Sette Camara soffia la terza posizione a Makino; l’italiano di Charouz Racing invece supera quest’ultimo e sale al quarto piazzamento di gara. Albon a sua volta ingaggia una lotta con Sean Gelael e Arjun Maini, mentre l’indiano perde una posizione a favore di Louis Delétraz: il francese in seguito sarà costretto al ritiro, come avvenuto nella feature race, dopo un contatto con lo stesso Gelael. Markelov alla fine taglia il traguardo con 4,5 secondi di vantaggio su Russell, seguito a sua volta da Sette Camara. Quarto Fuoco, quinto Albon e tredicesimo Luca Ghiotto, che ottiene lo stesso piazzamento della gara di ieri; dietro di lui Nick de Vries. Il vicecampione di Formula 2 della scorsa stagione, invece, ottiene due punti extra grazie al miglior tempo registrato al giro 6 (1:17.365).
F2, la classifica piloti dopo il GP d’Austria
1.Russell 132 punti; 2.Norris 122; 3.Markelov 94; 4.Albon 89; 5.Sette Camara 86; 6.Fuoco 82; 7.De Vries 75; 8.Aitken 49; 9.Ghiotto 47; 10.Deletraz 44