George Russell ed Alexander Albon: ad un round dalla fine della stagione 2018 di Formula 2 sono loro i piloti rimasti in lotta per il titolo di quest’anno, con il britannico in pole per conquistarlo. Il circuito di Sochi ha imposto la sua selezione sui pretendenti alla vittoria finale nel penultimo appuntamento del calendario: il thailandese di DAMS vince infatti Gara 1 ottenendo il suo quarto successo stagionale, davanti al compagno di squadra Nicholas Latifi e a Nick de Vries di PERTAMINA PREMA Theodore Racing, terzo. Russell (ART Grand Prix) conclude quarto, tanto basta per conquistare punti preziosi e tenere in vita la sua leadership, mentre Albon balza al secondo posto scalzando Lando Norris, di cui a breve analizzeremo il catastrofico weekend che lo mette fuori dai giochi per il titolo 2018.
In Gara 2 il britannico leader del campionato fortifica ulteriormente il suo comando tra i piloti vincendo una sprint race a tratti infastidita dalla pioggia, seguito da Sergio Sette Camara (Carlin) e dallo stesso Albon.
Lando Norris perde quindi la seconda posizione in classifica ed ogni ambizione per il titolo: il pilota, dato ormai per acquisito dalla McLaren dalla prossima stagione in Formula 1, vive un weekend terrificante dove subisce un doppio ritiro. Già dalla partenza della feature race si capisce che non è aria per il pilota del team Carlin, che pochi giri dopo effettua un pit stop horror che lo costringe alla resa. Ancora peggio se possibile nella sprint di domenica, in cui viene punito con una penalità di dieci secondi per errore di posizione nel giro di formazione e si ritira definitivamente dopo un contatto con Arjun Maini.
In classifica Russell ha 37 punti in più rispetto ad Albon, quindi sebbene la matematica tenga ancora entrambi in lotta per il titolo, il britannico è quasi sul punto di vincerlo, salvo clamorosi colpi di scena. Il thailandese resta tutt’ora in corsa in virtù dei 48 punti messi a disposizione nelle due manche dell’ultimo round negli Emirati Arabi, ma ci vorrebbe come minimo un weekend à la Norris per Russell (ovvero un doppio ritiro) per consentire ad Albon di laurearsi a sorpresa campione 2018. Tra i team allunga Carlin, che si consola dalla sfortuna patita dal suo pilota di punta con un vantaggio di testa di ben 51 punti sui rivali di ART Grand Prix.
Per quanto riguarda gli italiani, Antonio Fuoco (Charouz Racing System) disputa una ottima feature race sempre nella testa della corsa, per poi perdere qualche posizione negli ultimi giri dopo la sosta al pit stop: termina la prima manche andando a punti e conquistando il sesto posto. Tutt’altro discorso nella sprint race, dove la questione della pioggia copiosa è stata abbastanza sottovalutata dal muretto, impedendo al pilota di montare gomme da bagnato; tuttavia la pista si asciuga ma la frittata è ormai fatta, e Fuoco conclude nono. Weekend in chiaroscuro per Alessio Lorandi: il pilota Trident centra la top ten in Gara 1 finendo settimo ed ottenendo i primi punti dell’anno, ma una contatto con Nicholas Latifi nel primo giro della sprint race lo costringe al ritiro. Out anche Luca Ghiotto (Campos Vexatec Racing) nella feature, mentre nella manche successiva conclude al quattordicesimo posto.
La cronaca di Gara 1
Dalla pole scatta subito nel migliore dei modi Nick de Vries: l’olandese evita la bagarre e va via liscio, mentre George Russell balza al secondo posto dal terzo in cui si trovava in griglia. A farne le spese Lando Norris, che sfriziona male ed inizia così non nel migliore dei modi un weekend a Sochi da dimenticare. Seguono Albon, il compagno di squadra del thailandese Nicholas Latifi, Norris che scivola dietro alle prime posizioni ed Antonio Fuoco; nei primissimi giri un contatto Luca Ghiotto e Tadasuke Makino (Russian Time) costa all’italiano un ritiro prematuro per alcuni danni alla monoposto.
Mentre de Vries va come una locomotiva, Artem Markelov non è da meno: il pilota di Russian Time che sta spingendo al massimo in ogni round della Formula 2 per cercare un sedile in F1 dal 2019, altrimenti si ritirerà dalle corse (pare che con Sergey Sirotkin stia ingaggiando una trattativa a suon di sponsor e di rubli per saltare a bordo della Williams), sale di ben undici posizioni, dalla 19 alla 8 già al terzo giro, registrando ovviamente il tempo più veloce.
Lando Norris intanto scivola dietro Fuoco e Jack Aitken (ART Grand Prix), e l’italiano conquista così la quarta posizione mentre Albon sale alla secondo, lasciando dietro di sé Russell. Il britannico leader del campionato soffre la concorrenza degli avversari che montano pneumatici più duri e resistono all’usura dei battistrada, ovvero Fuoco, Aitken e Markelov. Al Giro 5 il pilota della Ferrari Driver Academy riesce ad avere la meglio anche su Albon, ponendosi secondo alle spalle del leader de Vries, seguito da Markelov. Il duo italo-russo prosegue senza sosta questa strepitosa rimonta scalzando anche l’olandese e guidando la corsa in testa al giro 6. La prima posizione di Fuoco però resiste per poco, e il pilota di Russian Time ottiene il primo posto mentre il resto della compagna si ferma ai box. Prosegue intanto la via crucis di Norris che sbaglia box e poi riparte con lo pneumatico anteriore destro mal fissato: non resta quindi al driver di Carlin un ignominioso ritiro.
Quando i piloti tornano in pista si fa subito notare de Vries, che inizia a spingere di brutto per riprendersi il maltolto: Markelov però non è da meno e fa registrare anche il giro più veloce, guadagnando su Fuoco, il quale è seguito da Aitken e i due di MP Motorsport, la new entry della Formula 2 Niko Kari e Dorian Boccolacci. Nel frattempo Louis Delétraz (Charouz Racing System) si becca dieci secondi di penalizzazione per una entrata scorretta nella pit lane.
Fuoco perde il suo secondo posto a vantaggio di Kari mentre Aitken viene superato da Nirei Fukuzumi (BWT Arden). Nel giro 16 l’italiano si riprende il suo secondo posto strappatogli dal rookie finlandese, ed Albon raggiunge Aitken e Boccolacci, salendo al quinto posto. In terza posizione passa Fukuzumi, mentre al giro 19 de Vries si tocca con Arjun Maini (Trident), con l’indiano ad innescare il contatto. Albon si prende anche il quarto posto.
Nel corso del giro 20 arriva il colpo di scena: Markelov torna ai box, ma il pit stop è più lungo del previsto giacché i meccanici sono stati colti di sprovvista. Il russo perde tempo prezioso che lo fa ripartire undicesimo e di conseguenza si rimescolano le carte, con Fuoco, Fukuzumi ed Albon come trio di testa: da notare però che il thailandese ha già all’attivo un pit stop ed ha già liquidato la sosta ai box, mentre gli altri due devono ancora fermarsi. L’italiano dopo la fermata ripartirà ottavo al giro 23, mentre Albon si prende il vertice e de Vries sale in seconda posizione seguito da Latifi. Ma l’olandese commette un errore e si fa doppiare dal pilota di DAMS, mentre Fuoco risale in sesta posizione, con dietro di lui Alessio Lorandi che ha la meglio su Fukuzumi.
Siamo ormai al giro finale ma ecco un altro colpo di scena: la monoposto di Maximilian Gunther (BWT Arden) si pianta in mezzo alla pista facendo entrare la corsa in regime di virtual safety car, che si conclude però quando manca ormai metà giro alla fine. Albon taglia il traguardo per primo con un vantaggio di 11,3 secondi su Latifi e 14,2 su de Vries. Quarto Russell, quinto Sette Camara, come abbiamo già anticipato al sesto e al settimo posto rispettivamente Fuoco e Lorandi, all’ottavo Fukuzumi (che partirà quindi dalla pole per effetto della griglia invertita), al nono Roberto Mehri (Campos Vexatec Racing, il quale sostituisce Roy Nissany dopo essere stato appiedato da MP Motorsport che a sua volta ha ingaggiato Boccolacci) e Makino che chiude la top ten.
La cronaca di Gara 2
Subito si fa notare Fuoco che prova ad insidiare la prima posizione di Fukuzumi, ma alla curva 5 del primo giro ecco un contatto tra Lorandi e Latifi: entra in pista la safety car mentre l’italiano sconsolato è costretto alla resa e il canadese abbandona la monoposto. Il regime di corsa neutralizzata termina al giro 3, con le posizioni di testa occupate da Fukuzumi, Russell, Sette Camara, Fuoco ed Albon. Torna all’assalto Markelov che parte con una nuova rimonta, a cominciare dalla lotta per la posizione numero 8 con il compagno di squadra Makino. Dal giro 5 i piloti possono usare il DRS e Russell va subito in testa, mentre Fuoco perde posizioni per via degli attacchi di Albon e de Vries. Il tahilandese raggiunge la terza posizione dietro Sette Camara e il britannico leader del campionato. Nel frattempo Sochi continua a portare rogna a Lando Norris, che si becca pure una penalità di dieci secondi per una infrazione compiuta durante il giro di formazione (posizione non corretta). Fuoco scivola in settima posizione dietro Fukuzumi, de Vries ed uno scatenato Markelov, giunto ormai in quarta posizione.
Nel frattempo la pista inizia a diventare scivolosa in alcuni settori per via della pioggia; Kari impatta la sua monoposto sul muro e perde l’alettone anteriore: vengono sventolate le bandiere gialle e si entra in regime di virtual safety car, che termina al giro 13. La pioggia costringe piloti come de Vries, Russell, Sette Camara, Albon e Markelov ad optare per gomme da bagnato mentre Fuoco e Delétraz restano con le slick, ma un nuovo problema riporta la VSC: Aitken infatti non riesce a controllare la sua vettura e si pianta al centro del tracciato.
Fuoco inizia a comprendere come la scommessa sulle gomme non sia una idea brillante, parlando con il suo team via radio di un eccesso di pioggia sulla pista – tuttavia il muretto gli risponde picche confidando in condizioni più asciutte del tracciato; Russell intanto ha la meglio su Delétraz e risale al secondo posto, alle spalle dell’italiano che poi va lungo alla curva due e cede la testa al britannico.
Fuoco continua a perdere posizioni ma la pioggia termina (complimenti al servizio meteorologico della Charouz); non finisce invece la sfiga suprema di Norris che dopo un leggero contatto con Maini fora ed è costretto a fermarsi a bordo pista. Intanto de Vries, quinto, cerca di insidiare il quarto posto di Markelov, che invece tiene duro. Russell continua a navigare in testa con più di otto secondi su Sette Camara, mentre Fuoco scivola in sesta posizione dietro Markelov e de Vries.
Nel giro finale Albon si avvicina al secondo posto di Sette Camara usando il DRS ma senza riuscire a doppiarlo, definendo così un podio che vede al terzo posto il thailandese, preceduto dal brasiliano e da Russell. Infine de Vries riesce a spodestare Markelov finendo quarto, seguito dal russo. Sesto posto per Mehri, settimo Fukuzumi, ottavo Boccolacci, solo nono Fuoco ed infine decimo Gunther. Quattordicesimo Ghiotto, ritiro per Lorandi.