Nei primi due appuntamenti dell’Extreme E, la serie su veicoli off road totalmente elettrici e votata ai temi ambientali e della sostenibilità, abbiamo imparato a conoscere da vicino gli eSuv ODYSSEY 21 che rappresentano le vetture ufficiali del campionato, in dotazione a tutti i team. Ne abbiamo visto le prestazioni, ma anche l’affidabilità e la sicurezza, soprattutto negli sparuti incidenti che hanno segnato l’XE come quello nelle qualifiche del Desert X Prix, e che ha visto protagonista suo malgrado Claudia Hürtgen, pilota del team ABT Cupra XE che si è ribaltata una serie di volte con il mezzo, uscendone fortunatamente illesa.
CBMM, il niobio e l’Extreme E
Per capire come questi bestioni riescano a reggere urti così violenti senza mettere a repentaglio la vita di chi li guida, la serie ha rilasciato un approfondimento sull’anima interna e sulla sicurezza degli eSuv con aspetti spiegati da Giuliano Fernandes, a capo del settore Marketing & Communications di CBMM, acronimo che sta per Companhia Brasileira de Metalurgia e Mineração, tra i soci fondatori dell’XE e specializzata nella estrazione e lavorazione di un metallo raro molto importante per gli eSuv.
Parliamo del niobio, elemento dalla caratteristiche di duttilità e malleabilità che si utilizza in particolare per la produzione di acciai inossidabili e leghe capaci di essere resistenti alle alte temperature, in associazione quindi ad altri metalli come il titanio o lo stagno (in questo caso sono ideali per la fabbricazione di cavi per magneti superconduttori). Sfruttato nell’industria aerospaziale ed anche in quella medica, il niobio viene estratto principalmente in Brasile, come si poteva intuire, ma anche in Africa (ad esempio in Nigeria ed in Mozambico), in Canada e in Russia.
Cosa lega quindi CBMM, compagnia specializzata nell’estrazione e produzione del niobio «con 400 clienti in oltre 40 Paesi in tutto il mondo», con il motorsport? Ce lo spiega Fernandes: «CBMM è l’unica azienda brasiliana partner delle principali piattaforme di motorsport sostenibili, come Extreme E, Formula E e Rally do Sertões, qualcosa di cui siamo molto orgogliosi. L’industria automobilistica si è sempre preoccupata di utilizzare i materiali e le tecnologie più avanzate per garantire sicurezza e qualità ai propri prodotti. È, ad oggi, uno dei maggiori consumatori di materiali avanzati. Vedendo questo potenziale e sapendo che gli sport motoristici sono un grande laboratorio di ricerca e sviluppo per tecnologie nuove e innovative, abbiamo visto la possibilità di iniziare qualcosa di nuovo e diverso, come un’opportunità per portare l’elettrificazione, la mobilità elettrica e la rivoluzionaria tecnologia al niobio e le sue applicazioni nel mercato e sotto i riflettori».
Come si applica il niobio nell’Extreme E
Fernandes poi si sofferma sull’utilità del niobio e le sue applicazioni nel motorsport sostenibile, arrivando anche al ruolo nell’Extreme E: «Il niobio è un metallo lavorato che migliora le prestazioni e la sostenibilità di diversi materiali. Possiede una vasta gamma di applicazioni e può essere rinvenuto in molti settori vitali, tra cui l’industria delle costruzioni, ad esempio, come negli acciai strutturali che rendono gli edifici sicuri. Viene utilizzato anche nel settore energetico e consente il passaggio a modi più sostenibili di generare, distribuire e consumare energia. Inoltre, settori come quello aerospaziale, medico e ottico contano su importanti applicazioni di niobio in motori a reazione, razzi e satelliti, oltre che per le risonanze magnetiche e lenti per fotocamere, telescopi e così via.
Le sue proprietà uniche e le molteplici applicazioni in diversi settori vengono costantemente sviluppate dal nostro intenso programma di ricerca e sviluppo. In Extreme E, il niobio è un materiale chiave utilizzato per la fabbricazione del telaio e del roll-bar dell’ODYSSEY 21», in collaborazione con la francese Spark Racing Technology, va detto. «L’uso dell’acciaio al niobio si traduce in una maggiore resistenza e resilienza della lega di acciaio, rendendo il materiale più forte e più resistente allo stesso tempo: un vantaggio unico che è fondamentale per aumentare la sicurezza delle auto».
L’incidente della Hurtgen e il ruolo del niobio
Ed arriviamo quindi al citato incidente della Hürtgen nel primo round dell’Extreme E in Arabia Saudita lo scorso aprile. «È stato possibile testare al limite la sovrastruttura e l’estrema sicurezza dell’ODYSSEY 21, l’e-SUV sviluppato dalla francese Spark, utilizzando la tecnologia del materiale al niobio di CBMM, sviluppata in Brasile», conclude Fernandes. «Vedere Claudia Hürtgen allontanarsi senza problemi dopo un incidente impressionante, in una scena che è diventata virale in tutto il mondo, ha dato man forte ad un lavoro che è stato svolto al meglio e all’uso di materiali super resistenti, importanti sia in termini di sostenibilità che per salvare vite».