Extreme E | Island X Prix, Gara 2: torna al successo Rosberg X Racing e va in fuga in classifica

Disastro per Acciona ed ABT Cupra

Rosberg X Racing è sempre più padrona dell'Extreme E 2022. La squadra vince Gara 2 dell'Island X Prix ed acquista ulteriore vantaggio in classifica
Extreme E | Island X Prix, Gara 2: torna al successo Rosberg X Racing e va in fuga in classifica

Si è chiusa la lunga e caldissima, anzi rovente oltre l’immaginabile, settimana del doppio appuntamento dell’Island X Prix in Sardegna, seconda e terza gara del calendario 2022 dell’Extreme E. Nella speranza che il prossimo anno l’Italia torni a rappresentare questa serie appassionante e votata alla sostenibilità, ma non in questo periodo (un’assurdità far disputare un evento del genere con temperature così proibitive), il terzo appuntamento ha consacrato ulteriormente Rosberg X Racing, sempre più regina della classifica.

Nel paesaggio desertico di Capo Teulada, nella zona militare (un plauso, a tal proposito, a tutto il personale delle forze armate e tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte per la riuscita di questo Island X Prix e per la disponibilità dimostrata) e in una atmosfera tra Tatooine e Mad Max, la squadra di Nico Rosberg ha perso il primo dei due appuntamenti sardi per l’incidente causato con la vettura di Acciona Sainz e la conseguente penalità di 30 secondi, ma si è rifatto in Gara 2 con il trionfo dell’equipaggio composto da Johan Kristoffersson e Mikaela Åhlin-Kottulinsky, giunti in finale assieme ad ABT Cupra XE, Andretti United ed anche Acciona.

Island X Prix, Gara 2: le qualifiche, semifinali e Crazy Race

Piccolo passo indietro: RXR ha svettato dopo i turni di qualifica di ieri, con Acciona che si è presa giusto il miglior tempo nella Q2, mettendo così già da parte una ventina di punti per la propria classifica. I due team sono scaturiti vincitori della prima semifinale, mentre nella seconda l’accesso è stato appannaggio di X44 ed ABT. Andretti invece ha staccato il biglietto della finale vincendo lo spareggio conclusivo della Crazy Race, mentre spicca l’assenza di GMC Hummer Chip Ganassi Racing (vincitrice a tavolino di Gara 1), terza in semifinale 1 e quindi eliminata.

La finale, la disfatta di Acciona e la beffa di ABT Cupra

Torniamo quindi alla finalissima, con tutti i piloti maschi schierati a competere per la prima metà di gara. Partenza cruciale con diverse traiettorie da scegliere, e Nasser Al-Attiyah che per ABT si prende quella migliore conducendo in testa la manche, seguito da Timmy Hansen e Sébastien Loeb, mentre Kristoffersson ha optato per la via mediana e Carlos Sainz quella di destra. Ma quest’ultimo ha subito la seconda disfatta di un Island X Prix davvero tetro per lo spagnolo, sebbene non per colpa di un avversario questa volta ma per il proprio eSuv costretto a fermarsi. Davvero un momento nero per i Sainz, se consideriamo la beffa subita anche da Carlos Jr sulla pista del GP d’Austria, con la propria Ferrari andata a fuoco. Curioso che i mezzi del padre e del figlio abbiano dimostrato scarsa affidabilità quasi in contemporanea.

Restano così quattro vetture in gara, con Kristoffersson che riesce a mettersi alle calcagna di Al-Attiyah. Ma al cambio pilota avviene la svolta che mette all’angolo ABT Cupra: Jutta Kleinschmidt sale sull’eSuv ma accusa un problema alle cinture, faticando ad allacciarle completamente. Una mossa azzardata, sia per il rischio penalità che soprattutto per quelli connessi alla propria integrità fisica, ma seppur rassegnata la già vincitrice della Dakar ha optato per una scelta coraggiosa (o incosciente), facendo valere la propria esperienza e decidendo di non indugiare oltre con la cintura fallosa e di partire comunque. La sua andatura però non è sicura, e Åhlin-Kottulinsky per RXR ne approfitta chiudendo in una curva la rivale superandola, andando ad involarsi verso la vittoria.

Seppur con una penalità di 5 secondi, il team di Rosberg non ha rischiato di perdere il successo, a differenza di ABT Cupra che è stata pure squalificata per la storia delle cinture. Sul podio al secondo posto è salita X44 con Loeb e Cristina Gutierrez, sebbene il francese abbia ammesso alla fine che ci sono stati problemi già dalle prove libere con il bilanciamento dei freni e lo slittamento della ruota anteriore. Non a caso il team di Lewis Hamilton, solitamente dominatore delle fasi di qualifica, in questa settimana è rimasto un po’ ai margini, non accedendo tra l’altro alla finale di Gara 1. 

Terzo posto in Gara 2 per Catie Munnings e Timmy Hansen di Andretti, al primo podio stagionale. La classifica dell’Extreme E 2022 dopo tre appuntamenti e due restanti che da settembre chiuderanno la stagione vede quindi RXR comodamente in testa con il doppio dei punti rispetto ai diretti inseguitori, ovvero Chip Ganassi e a seguire X44. In buona sostanza, Rosberg e la sua squadra vanno per il bis dopo il titolo 2021, e se l’anno scorso l’eterno rivale Lewis Hamilton aveva impensierito l’ex compagno di squadra ai tempi di Mercedes sino alla fine, in questo 2022 neppure X44 sembra più l’avversario capace di insidiare lo strapotere di RXR.

Island X Prix 2022, Gara 2: classifica finale

 
1. Rosberg X Racing 9:12:668 
2. X44 +8:227 
3. Genesys Andretti United Extreme E +12.884 
4. ACCIONA | SAINZ XE Team DNF 
5. ABT CUPRA XE Disqualified 
 

Extreme E 2022, classifica dopo tre round

 
1. Rosberg X Racing: 80 punti
2. NO.99 GMC Hummer EV Chip Ganassi Racing: 43 
3. X44: 41 
4. ACCIONA | SAINZ XE Team: 40 
5. XITE ENERGY Racing: 27 
6. Genesys Andretti United Extreme E: 27 
7. NEOM McLaren Extreme E: 19 
8. JBXE: 18 
9. Veloce Racing: 7 
10. ABT CUPRA XE: 6 

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