Anche l’Extreme E deve fare i conti con la pandemia, e con una situazione che se in alcune zone del mondo – tipo l’Europa – volge verso un rasserenamento della situazione, in altri emisferi l’andamento dei contagi resta sempre preoccupante.
Brasile ed Argentina in difficoltà con il Covid
È il caso dell’America Latina, e in particolare del Brasile e dell’Argentina. Se il prossimo appuntamento della serie all’insegna dell’elettrico, dell’off road e di temi come l’inclusione e la sostenibilità ambientale si svolgerà in Groenlandia a fine agosto, gli ultimi due si svolgeranno proprio nei Paesi del Sudamerica tra i più colpiti attualmente dal Covid-19. In Brasile, sede dell’Amazon X Prix del 23-24 ottobre prossimi, i contagi hanno toccato quota 17 milioni dall’inizio della pandemia, con 480.000 decessi totali ed altri 88.000 casi nelle ultime 24 ore: nonostante ciò, come confermato anche dall’autorizzazione della Corte Suprema che ha respinto i ricorsi che ne chiedevano l’annullamento, da questo fine settimana e sino al 10 luglio in Brasile si terrà la Copa América, torneo calcistico che inizialmente doveva essere ospitato dall’Argentina.
Proprio quest’ultima, sede dell’ultimo round dell’Extreme E (il Glacier X Prix a dicembre), i casi (in aumento) sono in tutto 4 milioni e i decessi 83.000, con il presidente Alberto Fernandez che a maggio aveva dichiarato come il Paese stesse vivendo «il momento peggiore dall’inizio della pandemia». Insomma, per entrambi gli Stati la situazione è seria.
Impossibile fare le ricognizioni, saltano Brasile ed Argentina
Motivo per cui dall’Extreme E fanno sapere che sono attualmente allo studio possibili destinazioni alternative al Brasile e all’Argentina. «Abbiamo monitorato da vicino la situazione relativa a tutte le località Extreme E per il 2021 e abbiamo scelto di prendere questa decisione preventiva sulle corse in Sudamerica quest’anno», ha spiegato l’amministratore delegato nonché fondatore della serie Alejandro Agag. «Come nuova serie impegnata nella stagione di apertura, la nostra priorità è fornire un calendario di cinque gare di eventi che siano sicuri e responsabili in termini di viaggi e partecipazione per i nostri partecipanti, partner e personale da tutto il mondo».
Quindi Brasile ed Argentina salteranno per questa stagione. «Questa non è stata una decisione presa alla leggera – ha proseguito Agag -, tuttavia gli attuali consigli e restrizioni di viaggio hanno anche impedito di visitare le aree di gara in anticipo per intraprendere le necessarie visite di ricognizione, che sono particolarmente vitali a causa della natura remota delle nostre operazioni. Naturalmente continueremo a sostenere le nostre importanti iniziative di riforestazione che sono già ben avviate nella regione grazie all’aiuto del dottor Francisco Olivieira e alla nostra partnership con The Nature Conservancy in Brasile. Vorremmo anche ringraziare le autorità locali in Brasile e Argentina che ci hanno supportato durante l’intero processo e speriamo di poter tornare nel 2022».
Le opzioni per il finale di stagione dell’Extreme E
Cercare dei sostituiti non è semplice: anzitutto, parliamo di un campionato globale, che per altro lega la sua ragion d’essere alla causa ambientalista che ne rappresenta uno degli architravi. La tappa brasiliana, infatti, si sarebbe dovuta tenere nello stato del Parà, e avrebbe incentrato il proprio tema sulla salute e conservazione dell’Amazzonia, polmone verde del pianeta, e sulle politiche di riforestazione come ha accennato Agag; il round argentino, invece, avrebbe avuto luogo in Patagonia, nella regione subpolare della Terra del Fuoco, con enfasi sullo stato dei ghiacciai, minacciati dal cambiamento climatico. Cercare nuove destinazioni, al di là di tutte le implicazioni organizzative e logistiche, significa anche proseguire nella ragion d’essere della serie, ambientata in luoghi simbolo degli sconvolgimenti del clima e della tutela dell’ecosistema.
Tuttavia, esistono già delle location candidate per la sostituzione di Brasile ed Argentina: nella rosa delle possibilità figura al momento la Scozia con le Ebridi Esterne. sistema di isole al largo della costa occidentale, minacciate dall’innalzamento dei mari. Tra l’altro, la stessa Scozia, e precisamente a Glasgow, ospiterà a novembre la conferenza delle Nazioni Unite COP26 sui cambiamenti climatici.