Cinquant’anni e non sentirli. Mai detto può considerarsi più azzeccato, se riferito a un fuoriclasse del volante come Gabriele Tarquini. Il pilota abruzzese non sembra intenzionato ad appendere il casco al chiodo, come ha rivelato nel corso di una piacevole chiacchierata con Motorionline. Qual è il suo segreto?
“Segreti, in realtà, non ne ho – risponde ridendo –. E’ tutto merito della passione per questo sport. Ho iniziato a correre sui kart a cinque anni e da quel momento non mi sono più fermato. Mi diverto e voglio continuare a farlo. Ora, poi, sento meno le pressioni rispetto agli inizi della carriera quando dovevo raggiungere per forza dei risultati. Adesso posso correre più liberamente, non devo dimostrare nulla”.
Senza pressioni può fare del suo meglio il Cinghio, come ha dimostrato questo weekend quando, a Monza, ha dato del filo da torcere alle più quotate Chevrolet. Nessuno avrebbe scommesso sulla sua Seat e, invece, sono arrivati ottimi risultati, tra cui la pole di sabato. Peccato per il contatto in Gara 2 provocato dalla Chevolet di Robert Huff. La vettura dell’incolpevole Tarquini è stata costretta a ritirarsi. “Sono queste le nostre gare, a volte ci sono degli imprevisti – commenta il pilota abruzzese -. Dobbiamo pensare a quanto di buono abbiamo fatto e ai risultati ottenuti. La pole era inaspettata. Nessuno ci avrebbe scommesso eppure siamo riusciti a tenere più o meno il passo delle Chevrolet“.
“Non possiamo competere con loro, non siamo al loro livello – prosegue –, però possiamo ottenere buoni piazzamenti e vincere qualche gara. Spero di avvicinarmi ulteriormente alle Chevrolet, questi sono gli obiettivi”.
Il prossimo appuntamento del Mondiale WTCC sarà a Valencia il weekend del 31 marzo-1 aprile. “Non faremo test in queste tre settimane – spiega Tarquini –. Il nostro team è arrivato a Monza in ritardo, prima dobbiamo consolidare quello che già c’è. Ho cambiato il motore, ho avuto problemi anche con l’impianto frenante. Dovremo mettere a punto e limare ogni aspetto. Dovremo cercare di migliorare l’affidabilità della vettura che a Monza è venuta un po’ a mancare”.
Proprio a Monza c’è stato il debutto di un pilota italiano, il giovane Alberto Cerqui che è riuscito a entrare nella top ten sia in Gara 1 che in Gara 2. A questo proposito chiediamo a Gabriele un parere sulle nuove leve. “Per quanto riguarda il campionato WTCC, quest’anno sono entrati nuovi ragazzi che hanno abbassato l’età media della serie. D’altronde qui l’esperienza conta molto. E’ un aspetto positivo – afferma –. Per quanto riguarda, invece, la Formula 1 non vedo al momento nuovi ricambi alle spalle dei vari Fisichella, Trulli, Liuzzi… E’ un periodo di calma piatta per quanto riguarda i piloti nazionali italiani”.
“Attraverso la Lukoil, comunque, ho la possibilità di seguire i ragazzini e se c’è un nome che promette bene, è quello di Sergey Sirotkin, 16enne russo che l’anno scorso correva in Formula Abarth e ora in AutoGP. E’ da tenere d’occhio“, conclude.