Tra i grandi nomi attesi alla Dakar 2021 annoveriamo sicuramente Sébastien Loeb, che dopo aver saltato l’edizione 2020 tornerà il prossimo gennaio per la sua quinta volta in gara, la prima senza salire a bordo del buggy Peugeot 3009 DKR, sia in versione ufficiale che da privato con il quale ha ottenuto in particolare il secondo posto nel 2017.
Loeb commenta gli approcci con il BRX T1
Nel 2021 si volta pagina con il team Bahrain Raid Xtreme, che schiera il veicolo 4×4 di Prodrive, il BRX T1. Loeb, in squadra assieme a Nani Roma, ha affrontato in questo periodo i test, argomento che ha affrontato assieme ad altri durante il suo intervento nella conferenza stampa virtuale che ieri ha presentato la Dakar 2021. «I test sono andati abbastanza bene – ha spiegato l’alsaziano -. È bello partecipare con una vettura nuova, anche se all’inizio non è facilissimo, ci sono sempre piccoli problemi da risolvere. Nel complesso, per queste prime uscite, trovo che non abbiamo molti problemi, al limite qualcosa che riguarda principalmente la trasmissione. […] La vettura è bella da guidare, mi piace. È agile, è un 4×4, si guida un po’ più come le WRC che di solito conduco».
“La Dakar è dura ma ti restano bei ricordi”
Sui motivi che lo hanno spinto a ritornare alla Dakar, dopo aver chiuso il biennio WRC con Hyundai Motorsport, Loeb ha spiegato che sicuramente l’aspetto avventuroso della corsa è abbastanza pensante, però assicura che una volta finito restano solo «i bei ricordi» e nella propria memoria i posti che difficilmente si vedono se non si partecipa a questa gara. E ha aggiunto: «Sono andato piuttosto bene nelle ultime edizioni a cui ho partecipato, in particolare l’ultima dove non abbiamo vinto ma dove in genere siamo stati piuttosto veloci. Tutto questo mi ha fatto venire voglia di tornare».
“Non gareggiamo per finire quindicesimi”
E Loeb ha anche le idee chiare sulle sue ambizioni nell’edizione 2021. «L’obiettivo è essere in grado di entrare nella battaglia [per la vittoria]. Spero che saremo affidabili, credo sia un’auto ben concepita per le prestazioni, con masse abbastanza centrate, una vettura abbastanza compatta [non elegantissima, in effetti, ma l’aspetto estetico passa in secondo piano, ndr], ma d’altra parte gli interventi tecnici non sono necessariamente semplici. Quindi avremo bisogno di un’auto affidabile, spero che lo saremo anche noi altrettanto per coprire i ruoli di primo piano. L’obiettivo non è certo gareggiare per il quindicesimo posto».