Tra poche ora partirà la prima tappa della Dakar 2019, che porterà gli equipaggi dalla grande partenza di Lima a Pisco, lungo 247 km totali e 84 cronometrati. Nelle settimane che ci hanno portato all’edizione 41 del rally raid più arduo e noto al mondo abbiamo parlato dei principali protagonisti, soprattutto nel settore auto che ci compete: diamo oggi ancora uno sguardo all’outsider di lusso di quest’anno, ovvero Sébastien Loeb, per la prima volta dal 2016 alla Dakar da privato.
A tal proposito, siamo in grado di riportarvi le parole dei diretti interessati, ovvero il team PH Sport con il quale correrà Loeb, tramite il presidente della formazione, Bernard Piallat.
Chiuso il programma Dakar da parte di Peugeot, sembrava che la casa del Leone non avrebbe messo più le ruote sulla sabbia del rally raid, almeno per quest’anno: ed invece l’interesse di PH Sport e del suo patron, che fondò la squadra nel lontano 1990 assieme al suo ex commilitone David Henry, ha fatto sì che ben tre Peugeot 3008 DKR saranno al via oggi, con a bordo gli equipaggi Harry Hunt con Wouter Rosegaar, Pierre Lachaume con Jean Michel Polato ed ovviamente Loeb con Daniel Elena. Altre due 3008 DKR verranno invece schierate dal team Easy Rally, con a bordo Jean-Pascal Besson con Jean Brucy, e Pierre Lafay con Sebastien Delaunay.
Il desiderio di Loeb per la Dakar 2019 e i contatti con PH Sport
Piallat ha parlato dei retroscena dell’ingaggio del pluricampione WRC, vecchia conoscenza di PH Sport da tanto come rivela lo stesso presidente: nel 1997, infatti, Loeb gareggiò con loro e fu anche l’inizio della lunghissima collaborazione con Elena; in seguito la squadra di Piallat vinse con l’alsaziano il Mondiale Rally Junior del 2001, a bordo di una Citroen. Alla fine degli anni Novanta, insomma, nacque un rapporto che si è mantenuto sino ad oggi, se lo stesso pilota francese – rivela ancora Piallat – lo scorso ottobre lo aveva chiamato chiedendogli se avessero una vettura disponibile per correre la Dakar 2019. «Seb mi ha chiamato un mattino dicendomi che vedere il teaser delle Mini per la Dakar gli aveva fatto venire voglia di tornare», racconta il capo di PH Sport, che disse al francese che sì, c’era proprio una Peugeot 3008 DKR a disposizione. A quel punto Loeb si impegnò per trovare il budget che occorreva e ci riuscì, concludendo l’accordo dopo il Rally di Catalunya e tenendosi così a disposizione per gennaio. Nasce così la quarta partecipazione alla Dakar del nove volte campione WRC.
Le vettura che guiderà Loeb alla Dakar 2019
Loeb guiderà una 3008 DKR versione 2017, quindi non quella Maxi, che si distingue per quella utilizzata l’anno precedente «per la larghezza della carreggiata», spiega Piallat, che aggiunge i dettagli: «Stesso motore, stesso chassis, stessi cambio e ammortizzatori, ma non la stessa larghezza della Maxi vincitrice lo scorso anno con Sainz». Questo perché gli organizzatori della ASO hanno «imposto per regolamento che i cinque primi classificati dello scorso anno non potessero utilizzare una Peugeot Maxi. Harry Hunt [che da Mini è passato proprio a Peugeot, ndr] avrebbe potuto utilizzarla, Peterhansel o Sainz no, Sebastien Loeb no». Secondo Piallat, il motivo potrebbe risiedere nel fatto che si volesse evitare un predominio dei piloti di alto livello, che avrebbero così corso con la stessa vettura che consegnò loro il trionfo. «Per tutti questi, per Loeb nel caso specifico, la stessa Peugeot DKR, solo più stretta». In ogni caso, «a parte l’imposizione regolamentare, è in tutto e per tutto la stessa DKR utilizzata da Peugeot»
Rispetto ad un team Peugeot ufficiale, una squadra privata come PH Sport può contare su professionalità che «allo stesso tempo [sono] meccanici generalisti e tecnici specializzati», mentre una casa automobilistica impegnata in prima persona con un proprio team ha a disposizione meccanici «di routine» ed anche «tecnici specializzati, motore, cambio, ammortizzatori», come spiega Piallat. Il quale però confida nel fatto che il team stia iniziando ad accumulare una buona esperienza anche nei rally raid oltre al WRC («dove siamo presenti da vent’anni»), il che spinge tutto il gruppo di lavoro verso un solo obiettivo, condiviso ovviamente dello stesso indomabile Loeb: «Vincere!». Da stasera inizieremo a capire se questa ambizione potrà essere soddisfatta.