Manca circa un mese alla partenza della Dakar 2023 che per la quarta volta di fila sarà ambientata in Arabia Saudita, e l’organizzatore ASO ha svelato il percorso ufficiale della 45esima edizione in partenza il prossimo 31 dicembre.
Una Dakar più lunga e divisa in due momenti di gara
Confermato quanto detto nell’anteprima data mesi fa, ovvero di una corsa che sarà più lunga: i chilometri totali saranno 8.549 trasferimenti inclusi, mentre le tappe cronometrate (14 contro le 12 del 2022) saranno distribuite su 4.706 km. Si partirà dalla costa occidentale, sulle rive del Mar Rosso, con un Sea Camp allestito per l’occasione ed il consueto Prologo che stabilirà le posizioni di partenza per la Tappa 1 del primo gennaio.
Si procede poi in direzione est verso Al Ula e poi Ha’il, con le prime otto prove che presenteranno chilometraggi totali molto lunghi (la Tappa 7, l’anello di Al Duwadimi andata e ritorno, è la più estesa del programma con i suoi 473 km cronometrati), sino alla giornata di riposo di Riad, prevista lunedì 9 gennaio. Segue poi una settimana più corta in termini di distanze da coprire (le ultime cinque prove superano di poco i 100 km di gara, a parte la Tappa 11 di 275 km), ma al tempo stesso si entrerà in un settore inedito ed ancora inesplorato del Rub al Khali, ovvero il Quarto Vuoto, il secondo deserto di sabbia più grande al mondo già intravisto nell’edizione 2020. Qui verrà affrontata inoltre la Marathon Stage, quindi senza assistenza dedicata da parte dei team, che partirà nella Tappa 11 da 275 km cronometrati del 12 gennaio e si chiuderà il giorno dopo con altri 185 km da disputare. Conclusione a Dammam il 15 gennaio, sulle rive del Golfo Persico.
“È la prima volta che proponiamo un percorso così diverso tra le due settimane”
David Castera, direttore della Dakar, ha spiegato come riporta Motorsport.com: «La prima settimana rispecchierà la Dakar che abbiamo conosciuto finora, con dune e sabbia, e sarà veloce e tecnica, con la particolarità che ci sono molti più chilometri, molti di più di quelli che abbiamo conosciuto finora. Per la seconda settimana abbiamo cambiato totalmente il ritmo. Passiamo da tappe lunghe a tappe corte ma con molte dune e questo cambierà l’aspetto della Dakar. Ci sono più di 200 km al giorno, che sembrano pochi, ma sono ricchi di dune. È la prima volta che facciamo un percorso così diverso tra le due settimane. È un percorso che abbiamo studiato per renderlo un po’ più difficile rispetto agli anni passati». E sul settore del Quarto Vuoto, Castera ha aggiunto: «Non c’è nulla, non abbiamo trovato nessun animale, nessuna persona, nessuna impronta, nessuna traccia. È un vuoto totale. È interessante proprio per questo motivo, perché si tratta di dune vere e proprie. Le dune che abbiamo affrontato fino ad ora non erano molto difficili perché non erano molto chiuse. Ora avremo un livello di difficoltà maggiore».
Le ultime novità sul format di gara
Sarà quindi una sfida per la navigazione, ma ci sono delle novità nel regolamento di gara: anzitutto, per evitare grossi svantaggi ai vincitori di tappa chiamati poi ad aprire la prova del giorno dopo (ed anche particolari giochi tattici), chi è in testa potrà avere una compensazione di 1,5 secondi al chilometro, misurato dalla partenza alla sosta rifornimento, e che diventa un secondo al km per chi scatta subito dopo e mezzo secondo al km per il terzo equipaggio o pilota a partire.
Inoltre i piloti della categoria Moto di livello top non potranno rientrare in gara una volta abbandonata per ritiro in corsa (chi gareggia nelle Auto invece potrà rimettersi in gioco). Ancora, i motociclisti sfrutteranno i roadbook cartacei a differenza delle altre categorie, perché ancora non si è trovato un modo per garantire una corretta visibilità con gli schermi in caso di luce del sole riflettente. «Leggendo il tablet al sole, alla luce del giorno, non è possibile metterlo in piano a causa dei riflessi. Bisogna metterlo in verticale, a 60 gradi, e i piloti ancora non lo accettano», ha spiegato Castera.
Saranno in tutto 365 i veicoli in competizione alla Dakar 2023, che ricordiamo è anche l’appuntamento di apertura del Mondiale Rally Raid FIA. Le auto saranno 73, le moto 124, i camion 56, 19 quad, 47 Side by Side T3 e 46 T4, più 76 auto e 13 camion per la Dakar Classic, gara di regolarità per mezzi degli anni Ottanta e Novanta e con padrino dell’edizione 2023 Jacky Ickx.