Ricomincia la Dakar 2020 dopo la tragedia immane di ieri che è costata la vita a Paulo Gonçalves e spinto gli organizzatori ad accogliere la richiesta di team e piloti di cancellare la gara odierna per le moto e i quad; la competizione va avanti per le auto e gli altri mezzi, immaginiamo con che spirito.
Dakar 2020, Tappa 8: trionfa Serradori
Parliamo dunque dei risultati sportivi della Tappa 8, la Wadi Al Dawasir – Wadi Al Dawasir con andamento ad anello di 477 km di gara, nella zona sudoccidentale dell’Arabia Saudita. Dopo il monopolio andato avanti per alcuni giorni della triade Carlos Sainz–Nasser Al-Attiyah–Stéphane Peterhansel, i tre veterani impegnati in un triello per la conquista della Dakar 2020, la frazione odierna spariglia le carte e vede la vittoria di un pilota che certo non è mica un esordiente della corsa, tutt’altro (è alla sua quinta partecipazione, la seconda in auto dopo aver corso nelle moto), ma che era ancora a secco di successi. Parliamo di Mathieu Serradori, l’outisder (per sua stessa ammissione) di SRT Racing, a bordo del magnifico (almeno dal punto di vista estetico) buggy Century assieme al navigatore Fabian Lurquin.
Dopo aver penato per uno stop su una duna nella giornata di ieri, perdendo una mezz’ora di tempo, l’equipaggio Serradori-Lurquin si prende una rivincita notevole rimontando di waypoint in waypoint e balzando in testa dal chilometro 212 dopo essere rimasti sulle tracce di un ottimo Yazeed Al Rajhi che stamane è partito a razzo nelle primissime posizioni (poi gradualmente perse).
Dakar 2020, Tappa 8: Alonso stupisce e sfiora la vittoria
I colpi di scena non sono finiti qui in questa imprevedibile Tappa 8: a soli 04′ 04” da Serradori si piazza al secondo posto Fernando Alonso, al suo miglior risultato di questa Dakar, almeno sino ad oggi. Lo spagnolo assieme al navigatore Marc Coma si mette anch’egli sulle tracce di Al Rajhi e macina una posizione dopo l’altra, nonostante l’ennesima foratura per i Toyota Hilux. Alonso confesserà poi a fine tappa di essersi sentito a suo agio sulle dune, nonostante le reputi più complesse da affrontare rispetto ai normali tracciati (che oggi non erano segnati dal passaggio delle moto davanti alle auto). Sembra quindi l’ex F1 abbia trovato a pochi giorni dal gran finale la definitiva quadratura del cerchio nella sua prima esperienza nella Dakar, a cui manca la chiusura totale con almeno una vittoria di tappa. Ma in ogni caso può comunque dirsi estremamente soddisfatto sin’ora di questa avventura.
Dakar 2020, Tappa 8: gli altri piazzamenti
Sul podio della Tappa 8 sale al terzo posto Orlando Terranova, a 06′ 19”da Serradori: anche l’argentino faceva parte del terzetto (con il francese e Alonso) all’attacco di Al Rajhi, e chiude così con un altro podio in questa edizione dopo il secondo posto ottenuto in Tappa 2. Quarto al traguardo Giniel De Villiers, a dieci secondi da Terranova, quinto il povero Al Rajhi che è andato molto vicino alla sua prima vittoria di tappa, per poi scivolare al secondo posto dal chilometro 212 e precipitare così in coda alla top five nel finale. Sfortunato anche il connazionale Yasir Seaidan, persino terzo dopo aver percorso 318 km, per poi dissipare il vantaggio per essersi impantanato nella sabbia: finirà 26esimo con 42′ 50” di ritardo.
Dakar 2020, Tappa 8: in difficoltà Sainz, Al Attiyah e Peterhansel
Sesto posto per Jakub Przygonski, seguito da Bernhard Ten Brinke e poi all’ottavo da Erik Van Loon (privato per Toyota); dal nono si iniziano ad intravedere i big in lotta per il successo finale, molto sottotono nella tappa odierna. Incominciamo da Stéphane Peterhansel, che appunto si piazza solamente al nono posto a 13′ 11” di ritardo e che confessa circa a metà gara di essere in difficoltà nella giornata odierna, per via della sabbia che con l’alzarsi del sole inizia ad essere meno compatta e più “sprofondante”, oltre al fatto che mancavano le tracce delle moto. E se al decimo sbuca un ritrovato Nani Roma, autore sino ad oggi di una Dakar non in linea con la sua caratura, all’undicesimo ecco Al-Attiyah, al suo peggior risultato di tappa in questa edizione con 15′ 55” di ritardo.
Ancora più giù Carlos Sainz, solo quindicesimo a 19′ 15” di gap: partito inizialmente in testa, seguito dai soliti rivali Al-Attiyah e Peterhansel, lo spagnolo leader della Dakar 2020 ha perso costantemente terreno, costretto a rincorrere Al Rajhi ma con un distacco di ben 15 minuti, e poi scivolato fuori dalla top ten finale. In ogni caso Sainz resta leader nonostante questa giornata no, ma Al-Attiyah ricuce lo svantaggio a 06′ 40” (contando anche tre minuti di penalità) rispetto ai dieci minuti di ieri. Resta terzo Peterhansel con 13′ 09”, così come Al Rajhi rimane stazionario e non si schioda dal quarto posto a più di una mezz’ora di ritardo dalla vetta. La top five si chiude con Terranova, seguito poi al sesto posto da De Villiers, mentre Serradori recupera una posizione rispetto a ieri e sale al settimo (se non ci fosse stato quel ritardo nella Tappa 7 forse avrebbe potuto ambire ad un balzo più sostanzioso in classifica).