Veni, vidi, vici: Carlos Sainz si era detto certo di poter ottenere dalla Dakar 2020 un risultato di prestigio e così è stato, visto che lo spagnolo a bordo del buggy Mini del team X-Raid, con al fianco il navigatore Lucas Cruz, ha conquistato la 42esima edizione del leggendario rally raid.
Sainz, classe 1962, conquista la sua terza Dakar in carriera dopo i trionfi del 2010 (con Volkswagen) e del 2018 (su Peugeot) rispettando il pronostico della vigilia che lo dava come favoritissimo, considerata anche la minuziosa preparazione al rally raid che lo ha visto protagonista. D’altronde è dalla terza tappa che lo spagnolo stazionava sempre in testa alla classifica («Abbiamo iniziato a vincere questa Dakar sin dall’inizio, partendo subito forti», ha dichiarato al traguardo della Tappa 12 odierna), vincendone quattro e faticando solo nell’ottava giornata di gara, ma alla fine ha potuto limitarsi a controllare il suo solido vantaggio nella classifica generale dai due suoi principali rivali, costretti a lottare oggi per la piazza d’onore finale.
Dakar 2020: Al Attiyah e Peterhansel alle spalle di Sainz
Difatti la Dakar 2020 tra le Auto è stata alla fine dominata da tre veterani e già più volte vincitori della corsa quali lo stesso Sainz, il compagno di team Stéphane Peterhansel e il campione uscente Nasser Al-Attiyah: quest’ultimo ha faticato non poco in Arabia Saudita con il suo Toyota Hilux preso di mira dalle forature nella prima parte della Dakar, oltre a pagare il disorientamento nella Tappa 10 che ha definitivamente relegato il qatatoriota nelle posizioni di rincalzo. Alla fine si toglie comunque la soddisfazione di vincere una tappa, la conclusiva Haradh-Qiddiya di oggi, sul pilota di casa Yasir Seaidan e su Orlando Terranova, ottenendo così il secondo posto finale ed il titolo di vicecampione alle spalle di Sainz, con un ritardo di 06′ 21”. «Sono abbastanza felice – commenta alla fine Al-Attiyah – abbiamo fatto un buon lavoro per finire al secondo posto, anche se volevamo vincere. Abbiamo fatto due o tre errori lungo il percorso e abbiamo avuto un sacco di forature, ma sono piuttosto felice. […] Tornerò per vincere l’anno prossimo. Avevo solo bisogno di un po’ più di fortuna».
Sul terzo gradino del podio della Dakar 2020 sale Stéphane Peterhansel a 09′ 58” dal compagno di squadra Sainz, perdendo la lotta contro il rivale di Toyota per la piazza d’onore (all’inizio della tappa odierna erano divisi da una manciata di secondi). Il tredici volte campione del rally raid all’inizio fatica ad acclimatarsi con il navigatore chiamato a sostituire all’ultimo la moglia Andrea Mayer, assente per motivi di salute, ovvero Paulo Fiuza, ma alla fine riescono ad ottenere quattro vittorie di tappa, sebbene oggi si siano fermati al quinto posto del traguardo.
Spiega Peterhansel a fine Dakar: «Le cose hanno preso una brutta piega quando Andrea è stata depennata come copilota prima della partenza. Tutto sommato, ce l’abbiamo fatta e siamo proprio dove meritiamo di essere. Non so ancora se questa sarà la mia ultima tappa, devo parlarne con Andrea. Le quattro vittorie quest’anno sono un bel premio di consolazione, è sempre bello vincere. Dimostra che abbiamo ancora il tocco magico e la velocità giusta».
Dakar 2020, gli altri piazzamenti nelle Auto e il bilancio per Alonso
Si conferma il migliore pilota tra i privati il saudita Yazeed Al Rajhi, costantemente abbonato al quarto posto della generale dove termina la sua Dakar, alle spalle dei tre che hanno fatto gara a parte e con un ritardo di 49′ 10”, onorando così il Paese ospitante. Quinto a un’ora e sette Giniel De Villiers, che assieme al compagno di squadra in Toyota Bernhard Ten Brinke (settimo) ha corso una edizione all’insegna della costanza, pur senza troppi acuti. Un passo indietro al sesto posto, occupato da Orlando Terranova, già leader dopo la seconda tappa ma senza replicare altri exploit. Ottavo Mathieu Serradori, che invece dopo tre edizioni in moto disputa la sua seconda Dakar in auto ma a differenza della precedente non solo la termina, ma vince pure l’ottava tappa ed entra nella top ten finale. Top ten che si chiude poi con il nono posto di Seaidan ed il decimo di Wei Han, che migliora nettamente il 27esimo dello scorso anno.
Tredicesimo, a quattro ore e quaranta di ritardo, Fernando Alonso: l’attesissima prima partecipazione assoluta nella Dakar dell’ex (?) Formula 1 si chiude in maniera dignitosa, considerato il fatto che oggi ha chiuso quarto e ha sfiorato la vittoria nell’ottava tappa. A bordo del Toyota Hilux assieme ad un navigatore di eccezione come Marc Coma lo spagnolo ogni tanto ha commesso qualche errore (come nella seconda e nella decima tappa: nel primo caso ha accumulato un ritardo tale da compromettere un risultato migliore nella top ten finale) ma alla fine la sua missione è compiuta: ha imparato a gestire una corsa così massacrante e totalmente diversa da ciò a cui era abituato e tracciato la giusta strada per una eventuale prossima partecipazione alla Dakar.