L’incognita più dirompente della Dakar 2020, oltre il cambio di scenario che per la prima volta tocca il Medio Oriente con l’Arabia Saudita, è quasi certamente il debutto di Fernando Alonso: come affronterà il rally raid lo spagnolo già campione del mondo in F1? Sarà all’altezza o sarà piegato dalla dura legge del deserto?
Carlos Sainz sulla partecipazione di Alonso alla Dakar 2020
Uno che la Dakar la conosce bene, ovvero Carlos Sainz (la vinse nel 2010 e nel 2018) concede al connazionale qualche chance, ma non da subito: «Le prime volte sono complicate», spiega dall’alto della sua esperienza il pilota che correrà ancora una volta per X-Raid Team con il Buggy Mini John Cooper Works. «Fernando ha dimostrato di aver preparato la gara, ha percorso molti chilometri. Gli auguro di fare bene, di finire la gara, di avere la migliore esperienza possibile e che gli possa servire per il futuro, qualora decidesse di tornare. Si tratta di una specialità che è molto lontana dalla Formula 1 e lui avrà qualche momento difficile, ma è una spugna, si informa molto e, come ho detto, tutto può succedere alla Dakar», conclude Sainz, secondo le dichiarazioni riportate da Marca.
La preparazione di Sainz alla Dakar 2020
Il 57enne, dal canto suo, lotterà per la vittoria come fosse la sua prima partecipazione, come ha assicurato al sito di Red Bull: per far ciò, ha curato con particolare attenzione la preparazione fisica. «Per questa Dakar – spiega – trascorreremo molte ore in auto, con diverse tappe sui 500 chilometri, senza altitudine, ma molto calde: quindi, sulla base di tutto ciò, abbiamo definito il tipo di allenamento. Non vogliamo aumentare la massa muscolare, perché non ha molto senso, ma piuttosto resistenza e forza per ciò che ci aspetta».