Manca poco alla trentottesima edizione del Rallye San Martino di Castrozza, di scena il prossimo 14-15 settembre, e manca altrettanto meno al termine della stagione 2018 del Campionato Italiano WRC, giunto alla penultima prova del calendario. Questa volta si sale ancora ancora più a nord rispetto al precedente round in Friuli Venezia Giulia andato in archivio lo scorso fine agosto, prima di spostarsi per il gran finale del Trofeo ACI Como che chiuderà i conti di questa stagione.
Rallye San Martino di Castrozza 2018: il percorso ed il programma
Saranno in totale 332,14 i chilometri che compongono la quinta prova del CIWRC 2018 organizzata dalla Scuderia San Martino Corse, di cui 117,97 cronometrati e che compongono le sette prove speciali all’ombra delle Pale di San Martino, le montagne dolomitiche che incorniciano la località che ospita il rally, a cavallo tra il Veneto e il Trentino. Si parte venerdì 14 con lo shakedown di Imer, nella valle del Primiero, in cui gli equipaggi effettueranno cinque passaggi dalle 11 in punto sino alle 15:30. La sera si comincia con la gara vera e propria dopo la partenza da San Martino di Castrozza fissata alle ore 19:45: alle 20:10 infatti verrà dato il via al primo concorrente nella PS1 chiamata Cittadina, che inaugura il programma e che come suggerisce il nome sarà ambientata all’interno della città ospitante, lungo il percorso denominato Dolomites Circuit, ricavato proprio all’interno del centro del paese.
Il giorno successivo tocca alle tre speciali da ripetere ciascuna una volta, ovvero la Manghen di 22,01 km, tra i tornanti teatro delle imprese di fuoriclasse come Sandro Munari e non solo, l’adrenalinica Val Malene di 26,46 km, che propone vari cambi di ritmo tra accelerate e staccate ed infine la classica Gobbera da 9,03 km. Cerimonia di premiazione finale alle 17:50, ovviamente a San Martino di Castrozza.
Rallye San Martino di Castrozza 2018: il punto sul campionato CIWRC
Saranno 80 gli equipaggi al via del Rallye San Martino di Castrozza 2018, a bordo di 11 vetture WRC, 8 della tipologia R5 e ben 25 partecipanti al format della nona edizione del San Martino Historique Rally, dedicato ça va sans dire alle auto vintage.
Spicca ovviamente l’attuale leader di campionato, trionfatore uscente del CIWRC 2017 e in pole per regalarsi la doppietta quest’anno, ovvero Stefano Albertini, reduce dal trionfo al precedente Rally del Friuli Venezia Giulia che porta a tre i successi stagionali, più un podio nella Marca Trevigiana. Da notare che però l’anno scorso il percorso praticamente perfetto del bresciano, guidato da Danilo Fappani sulla Ford Fiesta WRC, è stato macchiato dal ritiro proprio nella tappa trentina: c’è da dire tuttavia che allora, forte di una striscia di vittorie ottenute sino a quel punto, Albertini deteneva la vittoria finale in tasca e quella mina saltata sulla sua passeggiata sul velluto non inficiò minimamente il suo trionfo finale. Quest’anno invece la pratica non è ancora chiusa: il bresciano guida con 19 punti di vantaggio su Corrado Fontana e sarà chiamato a mettere in sicurezza il vantaggio per non rischiare di avere brutte sorprese su un secondo titolo da campione sempre più a portata di mano.
A proposito dell’avversario su Hyundai i20 WRC, con a fianco Nicola Arena, quest’ultimo sarà chiamato invece a tentare l’impresa e ad impedire ad Albertini il nuovo trionfo stagionale e soprattutto cercare di arrivare per l’atto finale nella sua Como ancora in gioco, per tentare così il ribaltone. Ma dovrà guardarsi dalla tenaglia stretta anche da Manuel Sossella, che lo tallona ad un solo punto di gap in classifica. Il pilota che con Gabriele Falzone divide l’abitacolo della Ford Fiesta WRC è stato capace di interrompere la marcia trionfale di Albertini al Rally della Marca, vincendolo, ed anche lui cercherà di mantenere il sangue freddo per una rimonta difficile ma non impossibile. Da notare che Albertini-Fontana-Sossella è stato il podio del precedente round in Friuli Venezia Giulia, segno di un certo equilibrio giunti a questo punto del campionato. Ma almeno dal punto di vista della matematica anche Paolo Porro, con Paolo Cargnelutti su Fiesta WRC, è ancora in lotta per un risultato sorprendente, visto che si trova a 12 lunghezze di distanza da Sossella, attuale terzo in classifica. Il lariano, tra l’altro, è un esperto del Rallye di San Martino, avendolo corso ben undici volte in carriera salendo su cinque podi, ultimo dei quali lo scorso anno.
Tra gli altri partecipanti tornano in corsa Simone Miele con Lisa Bollito su Citroen DS3, costretti a dare forfait nello scorso appuntamento in Friuli Venezia Giulia, prova che ha deluso l’equipaggio formato da “Pedro” ed Emanuele Baldaccini sulla i20 WRC e che sono pronti a riscattarsi. Da citare inoltre l’elvetico Lorenzo Della Casa che con Luca Beltrame sulla Fiesta WRC sono entrati nella top ten del precedente round e Luigi Fontana con Roberto Mometti, sempre sulla i20 WRC.
Tra gli outsider nominiamo i piloti su Fiesta WRC Gianluigi Niboli, Alessandro Bruschetta e il gentleman driver di casa (originario di Transacqua, in provincia di Trento) Pierleonardo Bancher, in carriera ben 17 volte al via del San Martino.
Tra le R5 la lotta sarà tra Andrea Carella su Peugeot 208, reduce da un ottimo settimo posto in Friuli Venezia Giulia, e i due su Skoda Fabia Domenico Erbetta e il rientrante Antonio Forato. Nella Super 2000 la battaglia è ancora incandescente, e vede fronteggiarsi Giampaolo Bizzotto su Peugeot 207 ed un altro pilota che correrà di fronte al pubblico di casa, ovvero Matteo Daprà su Skoda Fabia, primo tra i conduttori della sua categoria nel precedente appuntamento in Friuli; dietro di loro incombono i due sulla 207 S2000, Stefano Liburdi e Mauro Trentin.
Nella R2 la lotta principale è tra le Peugeot 208 R2B di Gianluca Saresera, Francesco Gonzo (altro pilota trentino) e Simone Niboli.
Infine, nei format dei monomarca torna l’appuntamento con la Suzuki Rally Cup, al quinto round stagionale: attualmente in testa troviamo Corrado Peloso, insidiato dal trentino Roberto Pellé che lo segue a sole 4 lunghezze di distanza in classifica nonché trionfatore tra le “sue” Dolomiti l’anno scorso. Attenzione però anche a Nicola Schileo, reduce da un’ottima prova in Friuli Venezia Giulia.