L’apertura del Campionato Italiano Rally Terra non ha mancato di offrire spettacolo e colpi di scena, con tanto di cambi improvvisi di fronte ed uno strascico polemico (cominciamo bene) innescato nientemeno dal campione uscente della serie italica su terra. Ma intanto, il Rally Città di Arezzo-Crete Senesi e Valtiberina, appunto primo round del calendario rivisitato del CIRT 2020, è stato siglato dalla inossidabile ed irrefrenabile coppia del rallismo nazionale, ovvero Paolo Andreucci ed Anna Andreussi.
Esordio vincente sulla Citroen C3 R5 per Andreucci ed Andreussi
Sono loro infatti a vincere la gara organizzata da Valtiberina Motorsport, ottenendo il successo nel loro debutto a bordo della Citroen C3 R5 per il Peletto Racing Team, che ha preparato la vettura. Al suo secondo anno nel Tricolore degli sterrati, Andreucci riparte là dove aveva concluso la precedente stagione, in cui aveva conquistato il round finale del Tuscan Rewind: pur disputando il suo primo approccio in gara con la C3 R5, il binomio Ucci-Ussi non ha tradito le aspettative affrontando le strade bianche senesi sempre dietro nella classifica generale a Emil Lindholm e Mikael Korhonen sulla Skoda Fabia R5 con gomme MRF Tyres. L’equipaggio finlandese, infatti, è stato il mattatore del Rally di Arezzo mantenendo la leadership dalla PS1 sino alla penultima, la PS7, dove il duo ha però dovuto sventolare bandiera bianca per un problema meccanico che li ha spinti al ritiro. Se non ci fosse stato questo imprevisto, a quest’ora avremmo scritto un finale diverso alla gara dove Lindholm (che abbiamo già visto ben piazzarsi al Rally di Roma Capitale di qualche settimana fa) non solo ha mantenuto la testa della corsa sino quasi alla fine, ma si è portato a casa tutti gli scratch.
Campedelli e Canton sul podio del Rally Arezzo
Poi nella PS7 il colpo di scena che ha visto issarsi in vetta Andreucci, comunque sino a quel momento sempre in scia, sempre costante e migliore degli italiani. L’undici volte campione del CIR conquista il Rally Città di Arezzo-Crete Senesi e Valtiberina 2020 con 28 secondi tondi di vantaggio su un altro atteso ritorno, quello del suo ex rivale nel Tricolore Assoluto Simone Campedelli. Con al fianco per il terzo anno consecutivo alle note Tania Canton, il cesenate approccia una gara all’inizio un po’ in salita, dovendo fare i conti con qualche problema alla valvola pop-off della sua Ford Fiesta MkII R5 (con l’inedita livrea dai colori del suo nuovo sponsor, la start-up Easywrite) nella PS1 ed un guasto all’interfono in quella successiva, tanto da far disputare all’equipaggio la prova in condizioni al limite delle possibilità senza avere la possibilità di comunicare. In maniera però costante, dalle zone basse della top ten, Campedelli e Canton si sono portati alla fine della prima giornata al quarto posto, ad appena 1,7 secondi dal podio. La risalita è andata avanti oggi, nelle ultime tre PS, guadagnando due posizioni sino a portarsi alle spalle di Andreucci.
La polemica di Consani
Qui però dobbiamo aprire una parentesi. Se è vero Lindholm ha dovuto suo malgrado togliere il disturbo proprio alla fine, la scalata dell’equipaggio Orange1 Racing è stata anche favorita dal ritiro del campione uscente del CIRT Stéphane Consani. Partito un po’ in sordina a bordo della Skoda Fabia R5 Evo di Erreffe Team con al proprio fianco ancora una volta Thibault de la Haye, il francese che l’anno scorso ha asfaltato la concorrenza sale sul podio virtuale dalla PS2 ma sembra non abbia il killer touch che ricordavamo. Più di 35 secondi lo separano da Lindholm alla fine della prima giornata, mentre in quella successiva – cioè oggi – si consuma lo strappo che non ti aspetti: Consani si ritira nella seconda PS, la sesta e penultima di programma, in polemica con la decisione dei commissari sportivi. Il motivo risiede negli intervalli di partenza tra un equipaggio e l’altro, ovvero un minuto, considerato dal francese – ma pare anche da altri colleghi – troppo esiguo vista la polvere sollevata. Il campione CIRT 2019 avrebbe preferito uno spazio di due minuti tra una vettura e l’altra, in modo da far sì che il polverone potesse diradarsi. Nella PS5 perciò in netta protesta ha deciso di rifiutarsi di aspettare il gap previsto dalla direzione di gara, ricevendo dai commissari sportivi dieci minuti di penalità, cosa che lo ha fatto precipitare fuori dai primi cinquanta della classifica. Di conseguenza, nella PS6 ad un passo dalla chiusura della gara, Consani non si è presentato, ritirandosi definitivamente. Una polemica che potrebbe avere strascichi nei prossimi giorni.
La top ten del Rally Arezzo 2020
Tornando ai risultati finali del Rally Città di Arezzo-Crete Senesi e Valtiberina 2020, al terzo posto con un ritardo di 34,3 secondi troviamo Giacomo Costenaro su Skoda Fabia Rally2 Evo, esperto dei rally su terra ed autore di una bella rimonta in zona podio nella giornata di domenica. Quarto posto per un altro terraiolo doc come Daniele Ceccoli, con Piercarlo Capolongo sulla i20 R5 per il Hyundai Rally Team Italia, ed anch’essi in rimonta nelle fasi finali con 51 secondi di gap dalla vetta. Dalla quinta posizione in poi i distacchi salgono dal minuto in su, e quindi troviamo Matteo Gamba su Fabia R5, finalmente al ritorno nei rally dopo più di un anno di assenza (l’ultima corsa è stata il Rallye di Monte Carlo 2019), seguito al sesto posto da Nicolò Marchioro su un’altra vettura ceca, che paga qualche problema di assetto e di grip con i nuovi pneumatici Pirelli dopo aver corso ultimamente con gli Yokohama. Settimo Alessandro Bettega, sull’ennesima Fabia R5, sulla quale ha gareggiato anche lo sloveno Aljoša Novak, ottavo, e Francesco Fanari, nono. Chiude la top ten la Hyundai i20 R5 di Luca Hoelbling.
Nelle altre categorie, Riccardo Rigo ed Alessio Angeli svettano nella N4 con la Mitsubishi Lancer Evo IX, mentre Alex Raschi su Peugeot 208 R2 ottiene il primo posto di classe, seguito ad una incollatura da Jacopo Trevisani e da Davide Nicelli, entrambi sulla vettura francese.
Rally Città di Arezzo Crete Senesi e Valtiberina 2020, top ten finale
1. Andreucci-Andreussi (Citroen C3 R5) IN 47’59”6;
2. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5 Mk II) a 28”;
3. Costenaro-Bardini (Skoda Fabia R5) a 34.3;
4. Ceccoli-Capolongo (Hyundai I20 NG R5) a 51”;
5. Gamba-Berutti (Skoda Fabia R5) a 1’10”;
6. Marchioro-Marchetti (Skoda Fabia R5 Evo) a 1’14”8 ;
7.Bettega-Cargnelutti (Skoda Fabia R5) a 1’17”8;
8. Novak-Cevc (Skoda Fabia R5) a 1’32”6;
9. Fanari-Nicastri (Skoda Fabia R5) a 1’52”3;
10 Hoelbling-Fiorini (Hyundai I20 NG R5) a 2’04”0
CIRT 2020, classifica aggiornata
1. Andreucci-Andreussi (Citroen C3 R5) 15pt;
2. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5 Mk II) 12pt;
3. Costenaro-Bardini (Skoda Fabia R5) 10pt;
4. Ceccoli-Capolongo (Hyundai I20 NG R5) 8.pt;
5. Gamba-Berutti (Skoda Fabia R5) 6pt;
6. Marchioro-Marchetti (Skoda Fabia R5 Evo) 4pt ;
7.Bettega-Cargnelutti (Skoda Fabia R5) 3pt;
8. Novak-Cevc (Skoda Fabia R5) 3pt;
9. Fanari-Nicastri (Skoda Fabia R5) 2pt;
10 Hoelbling-Fiorini (Hyundai I20 NG R5) 1pt;
Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport