«Niente, non è il nostro anno», ha scritto ieri con un misto di amarezza e sarcasmo Simone Campedelli sul suo profilo social: il pilota di Orange1 Racing, navigato da Tania Canton sulla Ford Fiesta R5 preparata da Vieffecorse, sta disputando una stagione nel CIR 2018 dimostrando di avere il passo giusto e la determinazione necessaria per tentare l’assalto ai primi posti del Tricolore Italiano. Peccato che la sfortuna abbia evidentemente di conti in sospeso con il cesenate, se è vero che in questa stagione c’è stato un saliscendi di ottimi risultati (come nel precedente round del San Marino) e ritiri frustranti. L’inizio del Rally di Roma Capitale, che oggi entra nel suo rush finale, è stata una sintesi di questi alti e bassi per le Pantere Alate.
Ascesa, caduta e riscatto di Campedelli nella prima tappa del Rally di Roma Capitale
Nella prova di apertura del sesto round del CIR, valido anche per l’ERC, la Ford Fiesta R5 di Campedelli è apparsa abbastanza ingessata: infatti la vettura ha subito la rottura del semiasse posteriore, relegando l’equipaggio indietro nella prima classifica dell’evento, con un ritardo di quasi dieci secondi. Ma nella giornata di sabato le cose hanno preso la piega giusta per Orange1 Racing, giacché il pilota conquista la prima PS (la Pico-Greci, la più lunga di giornata), con un tempone di 11’39.8 (nonostante un masso incrociato nel bel mezzo della strada, di cui potete vedere il video del tête-à-tête con la vettura in testa all’articolo). Dopo essersi messi alle spalle rivali europei come il russo Alexey Lukyanuk, leader della prima tappa, Campedelli e Canton sembrano avere il passo giusto per cercare di portare il cesenate vicino alle posizioni di vertice della generale del Tricolore, in cui si ritrova terzo 23 punti di distanza dal primo posto di Paolo Andreucci. Ma una tegola si abbatte sulle Pantere Alate: una doppia foratura in due prove consecutive – le speciali numero cinque e sei – fa perdere all’equipaggio secondi preziosi ed esaurisce le loro riserve di gomme di scorta.
«Viaggiando a certi livelli la foratura è sempre dietro l’angolo e noi questa volta ne abbiamo patite due, con l’aggravante che dopo la prima non avevamo più in macchina una scorta valida!» spiega Campedelli, che assicura: «Siamo stati costretti, di conseguenza, a fermarci ma non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare alla lotta e domenica contiamo di far vedere ancora una volta il nostro valore».
A norma di regolamento, il team si è quindi dovuto ritirare con l’opzione aperta di un ritorno nella giornata di oggi, come infatti sarà: le norme prevedono la possibilità di rimettersi in gara perdendo però 7 minuti per ogni speciale persa (avendone mancate due, arriviamo a 14 minuti di penalità). Ma dalle parti di Orange1 Racing la parola resa non è contemplata, vista anche la posta in palio in questo finale di stagione.
«Cercheremo di portare a casa almeno qualche punto per il campionato, consapevoli di essere stati i più veloci fra quelli che corrono nel Tricolore», conclude un pugnace Campedelli.
Annullata la prima PS di oggi: ecco perché
Intanto, vi forniamo una notizia dell’ultima ora dal Rally che ha ripreso oggi, o meglio ripreso per modo di dire: la direzione di gara infatti ha disposto che per motivi di sicurezza la PS9, la Rocca di Cave di 28,60 km – la più lunga del programma – sarà affrontata in trasferimento. In pratica, è stata annullata. Per la precisione la causa è dovuta all’alto numero di tifosi ed appassionati richiamati dall’ERC che si sono accalcati lungo il percorso della speciale, rendendo così impossibile disputare una prova con le vetture sfreccianti ad alta velocità senza far correre rischi al pubblico (se pensiamo a cosa è successo recentemente nel ciclismo, con la tappa del Tour de France all’Alpe d’Huez, immaginiamo cosa potrebbe accadere con delle auto che vanno come schegge). I mezzi perciò percorreranno il tracciato ad una andatura normale, rispettando i limiti di velocità.
Qui per la cronaca completa della prima giornata del Rally di Roma Capitale.