Sono arrivate le conferme su una serie di cambiamenti che interesseranno le prove rally di casa nostra: la Giunta Sportiva ha ratificato infatti le proposte arrivate dalla Commissione Rally ACI Sport, di cui qualche mese fa vi avevamo offerto le primissime indiscrezioni, poi suffragate dall’ufficialità.
La nuova Coppa Italia di Rally
Anzitutto, il reboot della Coppa Italia di Rally: l’obiettivo era di rinnovare il precedente format della Coppa Italia di Zona con un torneo che invece sarebbe culminato in una finale nazionale. Detto fatto, come spiega il presidente della Commissione Rally ACI Sport Daniele Settimo: parlando di una riorganizzazione della disciplina partendo dai suoi fondamenti, ovvero dalla base, ha confermato che«il primo passo è stato quello della rivisitazione della Coppa Italia con la creazione dell’ACI Sport Rally Cup, con la creazione di zone con un numero ridotto di gare e l’introduzione di una Finale Nazionale accompagnata da premi interessanti anche in chiave di crescita per i giovani». Come vi avevamo anticipato infatti, i primi classificati in ogni gara della nuova Coppa Rally di Zona potranno iscriversi gratuitamente alle gare del format già vinte nella stagione che seguirà, mentre l’equipaggio leader tra gli Under 25 potrà essere ammesso di diritto al Supercorso Federale AciSport.
Misure più severe per contrastare le ricognizioni abusive
Per quanto riguarda invece il Campionato Italiano Rally, « le […] gare saranno indicate successivamente in ambito riunione per validità e calendari», prosegue Settimo, ma conferma la linea meritrocratica che vi avevamo anticipato con un sistema premiante che riguarderà anche gli stessi organizzatori delle tappe.
Focus anche su un problema che rischia di sfuggire un po’ di mano, ovvero le ricognizioni abusive. Spiega il presidente della Commissione: «E’ questo un tema dove si gioca molto del futuro della disciplina e qualcuno forse non lo ha ancora capito. Il nostro è uno sport con un forte impatto sui territori dove le gare si svolgono. Questo è sicuramente uno dei motivi anche del grande successo e della grande passione dalla quale è circondato. Ma le ricognizioni abusive stanno intaccando questo difficile equilibrio e certi episodi recenti, come quello accaduto a Biella, mettono a rischio tutto il sistema». Settimo si riferisce ai fatti precedenti allo start del 31esimo Rally Lana – Memorial Meme Gubernati dello scorso agosto, in cui l’equipaggio formato da Giorgio Dissegna e Stefano Scardoni pare abbia effettuato una ricognizione non autorizzata nei giorni previsti invece del regolamento: dal momento che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, i due sono stati coinvolti proprio quel giorno in un incidente con un ciclista, che ha portato alla luce il loro recce vietato. Per evitare casi di questo genere in futuro, verrà introdotto «anche l’obbligo da parte degli organizzatori di pubblicare, sui siti delle gare, il video di tutte le speciali delle loro gare, un camera car, già dal momento dell’approvazione del Regolamento Particolare di Gara», in modo da tagliare la testa al toro. In questo modo si spera di evitare il ripetersi di un altro caso scottante, ovvero lo scontro tra il presidente di Orange1 Racing e Peugeot Italia, entrambi impegnati nel CIR, relativo alle ricognizioni e alla conoscenza anticipata del percorso di gara.
Prosegue Settimo: «Sempre per quanto riguarda le ricognizioni abusive si stanno studiando importanti sinergie, già in parte messe in atto con le forze dell’Ordine, in particolare con le Polizie Locali, per una maggiore e più mirata sorveglianza del territorio nei giorni pre gara».
Infine tra le varie proposte accettate dalla Giunta Sportiva anche la «creazione della nuova Coppa a Squadre delle Delegazioni Regionali, l’iscrizione gratuita per i finalisti e, per tutti i vincitori, nella finale, di classe e dei titoli femminile, under 25, over 55 (nuova istituzione), scuderie, l’omaggio della licenza per la stagione successiva», come avevamo accennato.