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CIR | Caso forature, tre piloti verso la convocazione in Procura Federale

Giandomenico Basso, Lorenzo Granai (Skoda Fabia R5 #1, Sport e Comunicazione)

Torniamo sul caso forature (in estrema sintesi lo possiamo definire così) che ha travolto il Campionato Italiano Rally per un nuovo sviluppo.

Fonti in nostro possesso ci informano infatti che lunedì 9 dicembre verranno ascoltati in Procura Federale tre piloti impegnati nel Tricolore 2019, ovvero Andrea Crugnola, Simone Campedelli e Luca Rossetti. Al momento non ci sono giunte notizie su una convocazione del campione del CIR di quest’anno, ovvero Giandomenico Basso.

I sospetti e le illazioni sul CIR 2019

Stando così le cose, davanti all’organo della giustizia sportiva in seno all’ACI Sport si presenterebbero i tre piloti che hanno subito, secondo le accuse che sono state lanciate in primo luogo – e con maggior vigore – dal presidente di Orange1 Racing Armando Donazzan, quella serie di forature in alcuni appuntamenti del CIR 2019 che hanno accesso le polemiche in questo finale di stagione. In particolare, Campedelli risulterebbe il più colpito, motivo per cui lo stesso Donazzan (la cui scuderia è rappresentata dal cesenate e dalla sua copilota Tania Canton) ha minacciato l’addio della sua squadra alle competizioni rally italiane; anche Rossetti pare abbia avuto a che fare con una serie (meno rispetto a Campedelli) di forature giudicate sospette, come quella che all’ultimo Tuscan Rewind ha compromesso a lui e a Citroen una possibile vittoria finale («Come pilota sapevo che mi scontravo con avversari di pari livello e ci saremmo giocati con molto appagamento agonistico le nostre carte sino alla fine. Ed invece mi hanno estromesso da questa possibilità», sono le sue testuali parole in una intervista che ci ha concesso a poche ore dalla conclusione del CIR 2019). Stesso dicasi per il vicecampione italiano rally di quest’anno Crugnola, alle prese però con una sola foratura al Rally di Roma Capitale.

In attesa che si faccia chiarezza sul CIR 2019

Ribadiamo: al momento l’unica cosa certa sono le polemiche. In questa storia mancano ancora tanti elementi (in nostro possesso, ovvio) per capire cosa sia successo veramente quest’anno, e se sia successo qualcosa di totalmente criminoso. Non conosciamo in pratica il movente dei presunti sabotaggi, non abbiamo la presunta arma del delitto (i chiodi), non abbiamo un quadro completo della presunta attività illecita. Ma confidiamo che la convocazione in Procura Federale, che dimostra come l’ACI voglia andare sino in fondo a questa storia per fare chiarezza, possa essere un primo passo per dipanare la matassa del CIR 2019.

Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport

Luca Santoro:
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