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    Categorie: Rally

Chiuse le indagini sul caso McRae

Si è conclusa ieri in Scozia l’inchiesta portata avanti dalla Federazione Internazionale dell’Aeronautica sull’incidente che il 15 settembre 2007 si portò via uno dei più amati rallisti del mondo, Colin McRae.

La sentenza proclamata dallo sceriffo della Corte di Lanark Nikola Stewart sembra dare completamente torto alla leggenda scozzese, che precipitando con il suo elicottero a pochi metri da casa, ha tolto la vita anche a chi era a bordo con lui, ossia il figlio di cinque anni Johnny, il suo amichetto di sei Ben Porcelli e Graeme Duncan di 37 anni; si legge infatti nel documento, “Un volo a bassa quota su un terreno così difficoltoso è stato imprudente, immotivato e contrario ai principi del buon pilota di velivoli. Le morti conseguenti all’impatto si sarebbero potute evitare facilmente se il signor McRae non avesse deciso di scendere senza motivi verso la Mouse Valley”.

Secondo l’indagine, coadiuvata dalle immagini registrate dallo stesso Duncan mentre erano in volo e da diverse visite sul luogo dell’incidente, deve essersi verificata un’anomalia sull’elicottero, che ha portato ad un’improvvisa deviazione fino allo scontro con gli alberi; Colin avrebbe tentato di recuperare la situazione ma  invano, a causa della presenza ormai all’interno della vallata e del conseguente aumento di velocità.

 La posizione di McRae sarebbe anche complicata dalla testimonianza dei genitori di Ben Karen e Mark Porcelli che avrebbero dichiarato di non avergli mai dato il permesso di portare con sé il loro figlio e dall’assenza di una licenza di volo valida o perlomeno di una certificazione del suo Eurocopter Squirrel, elementi essenziali per poter volare sui cieli inglesi.

La famiglia del compianto pilota sembra però non voler accettare queste conclusioni, “Continuiamo a credere che non sapremo mai le vere cause dell’incidente, ma non abbiamo mai avuto alcun dubbio sulle capacità di Colin come pilota”, ha dichiarato papà Jimmy, “Guardando alla sua carriera nei rally, è notorio quanto la sicurezza sia fondamentale e che le sue doti di coordinazione riflessi visivi/mani erano riconosciute a livello internazionale. Per evitare che episodi come questi si possano ripetere, abbiamo proposto l’adozione di un registratore di bordo che sia in grado di registrare tutto ciò che avviene all’interno del mezzo, evitando in caso di incidente, l’incertezza sugli ultimi fatali secondi che continua ad imperversare sul caso di nostro figlio”.

Chiara Rainis:

Guarda i Commenti (1)

  • Non c'è un solo elemento di questa vicenda che non sia di una tristezza infinita. Che possano tutti riposare in pace.

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