Il Motorsport per come è conosciuto si corre su tracciati reali e con vetture reali a darsi battaglia nella maggior parte dei casi. Ma se si rimpicciolisse il tutto, proprio parlando di dimensioni (e costi)? La nostra esperienza ci ha portati da Brianza Slot Club, alle porte di Villasanta (MB), dove abbiamo saggiato cosa voglia dire gareggiare con modelli in scala.
Slot Cars: non chiamatelo “hobby”
Non essendo mai stati coinvolti in questo mondo, la curiosità da parte nostra è tanta. Sicuramente le slot cars sono comunemente conosciute come giochi per bambini con il famoso circuito ad “8”, dove con un pulsante bisogna cercare di spingere i modellini alla più alta velocità possibile senza farli uscire dal tracciato. Un fenomeno che – fortunatamente – ha coinvolto varie generazioni facendo nascere appassionati di automobili e Motorsport.
Entrare nella sede del Brianza Slot Club è però tutt’altra cosa: sembra di essere finiti in una regione miniaturizzata dove ci sono solo piste! Lo spazio abbondante consente di avere sempre a disposizione tre piste fisse che si differenziano per materiali, numero di corsie, lunghezza e possibilità di far correre slot cars di varie dimensioni.
La prima cosa da sapere è che infatti le scale dei modelli vanno da 1:32, le più piccole, a 1:24. Quest’ultime possono sfidarsi sul tracciato a 6 corsie Carrera della lunghezza di 40 metri e ci assicurano che «Girano come bolidi». La nostra serata conoscitiva si baserà invece sulle più utilizzate e – come poi testato – non meno lente 1:32, che da lì a poco si sarebbero scontrate sulla pista Ninco a ben 8 corsie. Dobbiamo quindi preparaci perché ci invitano subito a provare e poi correre: bisogna fare esperienza. Ma come presto scopriamo non è affatto semplice e ci serve qualche minuto di briefing per apprendere le nozioni di base.
Anzitutto il pulsante con grilletto: quello assegnatoci è il top di gamma disponibile sul mercato e ci raccomandano di tenerlo sempre con cura, dal momento che il prezzo si aggira tra i 250 ed i 300 euro. Dotato di ben quattro manopole che consentono la regolazione di altrettante impostazioni (come la frenata quando si rilascia l’acceleratore), prima di essere utilizzato in maniera adeguata richiede qualche settimana di preparazione… se non mesi.
Anche la prima vettura con cui saggiamo il tracciato, composto da rettilinei veloci e tratti piuttosto tecnici, dispone di un motore elettrico più tranquillo (19.000 giri/min) rispetto a quello che utilizzeremo poi in gara. Si tratta di una Aston Martin Vantage GT3 con la caratteristica livrea Gulf. Cominciano i nostri giri e capiamo velocemente che questo non è un hobby, ma un vero e proprio sport.
Correre sì, ma nel segno dell’amicizia e del miglioramento personale
Dopo circa un’ora a carpire i segreti del tracciato ad otto corsie, varie uscite di pista e qualche miglioramento sulla tabella dei tempi, ci annunciano che tra pochi minuti comincerà la gara vera e propria.
La preparazione è degna di un evento motoristico ufficiale: c’è un centro di controllo che tiene i tempi, cronometrandoli grazie ad appositi sensori posti sulla linea del traguardo, ed il numero di giri. Inoltre in ogni punto del tracciato si posizionano dei commissari per il recupero delle slot cars, qualora dovessero uscire dal binario. La vettura assegnataci è una Ferrari 458 Italia GT3 dalla livrea bianco-verde ed un motore al pari della concorrenza, che “frulla” a 20.000 giri/min.
Ma prima bisogna affrontare i controlli imposti dal regolamento, dove vengono valutati diversi parametri e se necessario si procede a sostituire le gomme. Un fattore cui non avevamo pensato sino a quel momento: come su ogni vetture reale anche queste hanno un loro degrado che inficia sulle prestazioni giro dopo giro.
Al termine delle verifiche ci confermano che correremo nella prima batteria, composta da un totale di sette concorrenti e ci viene apposto l’adesivo con il numero di corsia da dove partiremo: la prima è la sei.
Pronti? Via! E ci facciamo già dare mezzo secondo, perché la partenza non avviene con la possibilità di un cosiddetto jump-start (ossia in anticipo), bensì quando la corrente è attiva nei binari. Il nostro grilletto era quindi non premuto, ma non ci facciamo prendere dal panico e disputiamo la corsa.
In totale ogni concorrente deve disputare quattro minuti su ogni corsia, il che vuol dire rimanere in piedi con lo sguardo fisso sulla propria vettura per poco più di mezz’ora.
Precisione, costanza, consistenza: quante difficoltà!
Per padroneggiare opportunamente il grilletto impugnandolo nella maniera giusta, rimanere concentrati su dove si trovi la propria slot car e soprattutto essere veloci in ogni tratto è richiesto un duro allenamento. Per intenderci: non è meno faticoso del prepararsi a disputare una gara sui kart piuttosto che in auto. Cambiano certamente i fattori, ma è principalmente la testa a fare la differenza. I migliori piloti del mondo del resto non hanno riflessi considerati al di sopra della media, ma riescono a ripetere una stessa azione in maniera impeccabile per più volte di una normale persona.
Qui nel mondo delle slot cars si richiede lo stesso. E non è un caso che piloti come Luca Filippi e Kevin Ceccon si siano presentati al Brianza Slot Club per provare questa esperienza, come mi raccontano con giusto orgoglio i soci.
Tornando alla nostra gara, riusciamo a tenere dei tempi piuttosto stabili nelle corsie centrali sebbene avvicinarci al miglior tempo personale in qualifica (11”79) non sia affatto facile. I binari 1 e 8 sono i più difficili, perché si affrontano le curve nei punti più interni e bisogna trovare il giusto bilanciamento tra il frenare in tempo e dare gas in uscita per non essere lenti. Il che ci ha portato a svariate uscite di pista.
Cerchiamo inoltre di non creare troppi problemi agli altri concorrenti con il nostro fare da rookie e ci lasciamo sfilare prima di approcciare una curva. Un’altra cosa appresa è il perché la corsa del grilletto risulti così morbida all’inizio: le ultime manche sono stancanti per le dita e lo stesso sembra diventare improvvisamente molto pesante.
Concludiamo la gara con un totale di 136 giri e un numero imprecisato di crash, ma con il sorriso sulle labbra per l’esperienza fatta oltre alle pacche sulle spalle degli altri concorrenti per la guida corretta ed i buoni tempi mantenuti lungo i 32 minuti di corsa.
Brianza Slot Club, uno spazio per tutti
Un lato della sala è dedicato ai garage, dove è possibile apportare le modifiche alle proprie vetture per meglio regolare in vista di un determinato circuito o gara. Inoltre chiunque può provare almeno una volta l’esperienza delle slot cars presso il Brianza Slot Club, con la possibilità di iscriversi in qualità di socio versando una quota annuale.
Per eventi e manifestazioni sono a disposizione due piste itineranti per intrattenere adulti e bambini in ogni occasione.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito http://www.brianzaslotclub.it o la pagina Facebook “Brianza Slot Club”. Per chi volesse recarsi presso la sede (Via Alfonso La Marmora, 7, 20852 Villasanta) gli orari di apertura sono il Lunedì (20.30-24.00), il Giovedì (20.30-24.00) ed il Sabato (15.00-19.00). Oltre alle gare interne vi è altresì la possibilità di partecipare a vari tornei di caratura nazionale e non solo.