Può vantare la propria presenza in 15 paesi del mondo, 10.000 dipendenti di cui 3.000 in Italia. Brembo è da oltre 50 anni sinonimo di affidabilità e alte prestazioni, ma anche di innovazione, creatività e passione. Un brand in costante crescita, capace di duplicare il proprio fatturato in soli dieci anni, capace di risollevarsi anche dalla crisi del 2008.
Brembo ci ha aperto le porte della propria factory di Curno, una delle tre sedi italiane (tutte rigorosamente nella bergamasca) del marchio, in particolare quella in cui vengono prodotti componenti Racing destinati a Formula 1 e a tante altre categorie del motorsport, dalle formule minori alle competizioni endurance, dai rally ai raid, tutte categorie in cui Brembo la fa da padrona.
Nella giornata di venerdì abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Andrea Algeri, dal 2010 F1 & Open Wheels Customer Manager, che ci ha spiegato nel dettaglio quali sono le componenti del sistema frenante di una monoposto di Formula 1.
“Possiamo individuare due macro aree: componenti idraulici (che comprendono pinze, pompe freno e Brake by Wire) e materiali d’attrito (dischi e pastiglie). Le pinze in Formula 1 sono diverse per ogni squadra, che le commissiona a Brembo con input specifici per la propria monoposto, ma nel corso dell’anno possono subire evoluzioni limitate dai regolamenti FIA, a differenza delle stagioni passate in cui venivano prodotte pinze differenti per quasi ogni circuito in calendario. Le pinze devono essere in lega d’alluminio, possono avere al massimo due attacchi e non può essercene più di una per ruota. Anche le pompe freno devono essere realizzate in lega d’alluminio”.
“Il Brake by Wire, introdotto nel 2014 con i motori ibridi, ha rappresentato la sfida più grande della mia carriera – ammette Andrea, che prosegue – nei primi anni il sistema era molto rozzo e per i piloti spesso era difficile da gestire. Con gli anni abbiamo migliorato molto il software ed ora il pilota non si accorge nemmeno quando entra in funzione”.
“Dischi e pastiglie invece sono il collegamento diretto tra freno e pilota. Sono la parte più soggetta ad usura, ma anche quella in cui Brembo sta investendo di più. Nei primi anni del 2000 l’azienda ha cominciato a produrre in proprio i dischi, venendo a contatto per la prima volta con il carbonio. Entro fino 2018 sarà terminata la Carbon Factory, un nuovo edificio adiacente alla sede di Curno, in cui verrano prodotti esclusivamente dischi e pastiglie in carbonio, destinati all’ambito racing”.
Andrea conclude con uno degli aspetti più importanti della produzione: i test di affidabilità. “Ogni elemento destinato alle corse che esce dalla nostra factory viene testato prima di essere venduto e spedito in pista. Per essere sicuri della qualità, ma anche della sicurezza del prodotto, sottoponiamo i nostri freni a tre tipi di verifica: test di durata, per verificarne la resistenza; test di performance, per valutarne la rigidezza del pedale e test statici e dinamici su materiali d’attrito e componenti idraulici”.